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                      L’insalata in busta è sicura? Le fake news sul cibo e la parola dell’esperto

                      L’insalata in busta può essere contaminata dal punto di vista microbiologico e quindi pericolosa? È meglio lavarla prima di consumarla? Giorgio Calabrese, medico dietologo e consulente scientifico del Ministero della Salute, nella rubrica settimanale di Repubblica dedicata alle fake news sul cibo fa chiarezza su alcune credenze, alimentate dalla mala-informazione, sui prodotti di quarta gamma. Tuttavia anche lui fa alcune affermazioni che lasciano un po’ il tempo che trovano…

                      Dalla Redazione

                      insalata in busta Calabrese

                      È vero che gli spinaci sono il migliore integratore di ferro? Che le banane sono il cibo più ricco di potassio e che l’ananas brucia i grassi? Mangiare gli agrumi la sera fa male? E in generale è meglio evitare di mangiare la frutta vicino ai pasti? Ci sono tante credenze e falsi miti che circolano da sempre nel sentire comune e che sul web, alimentate da un’informazione spesso approssimativa e impropria, diventano bufale vere e proprie. Alle fake news sul cibo è dedicata una sezione apposita sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, dove punto per punto vengono smentite alcune informazioni che spesso lasciano nel dubbio il consumatore, indirizzandolo quindi verso un consumo più consapevole.

                      A queste fake news Repubblica Tv da gennaio dedica una rubrica che vede protagonista il professor Giorgio Calabrese, medico dietologo e consulente scientifico del Ministero della Salute, volto noto del piccolo schermo per la sua partecipazione, come ospite, a numerose trasmissioni televisive. Nelle video pillole, in poco più di un minuto, il professore smonta alcune teorie, a tratti anche pittoresche, sull’ortofrutta e su altri cibi, cercando anche di fare luce su alcuni argomenti controversi che sono i preferiti da chi cerca di veicolare un certo tipo di informazione, allarmistica e da clickbait.

                      È il caso dell’insalata in busta, protagonista dell’ultima video pillola del prof. Calabrese su Repubblica Tv: è pericoloso consumarla, come ci vogliono fare credere alcune bufale che puntualmente circolano sul web?

                      Insalata di quarta gamma: facciamo chiarezza

                      L’insalata in busta è la risposta a una richiesta di comodità e praticità di consumo da parte del consumatore contemporaneo, che ha sempre meno tempo da dedicare in cucina, fa notare subito il professore. Il suo plus è la “convenience”, per dirla nel linguaggio degli operatori del settore. È sicura da mangiare? Mantiene intatti i suoi principi nutritivi? La risposta è sì, possiamo stare tranquilli su tutti i fronti.  L’importante, fa notare Calabrese, è che il prodotto imbustato sia “sicuro igienicamente” – e questo è garantito dagli scrupolosi protocolli osservati dalle aziende della quarta gamma – e sia “ben conservato”, rispettando la catena del freddo aggiungiamo noi.

                      L’insalata di quarta gamma viene lavorata a una temperatura inferiore agli 8 gradi, in questo modo mantiene intatte le sue proprietà organolettiche e nutritive, rassicura la video pillola di Repubblica.

                      Cosa non fare dunque? Non va consumata se la busta si è gonfiata, indice di un peggioramento delle condizioni microbiologiche, o, per lo steso motivo, se, una volta aperta la confezione, ci accorgiamo che alcune foglie risultano in stato di marcescenza.
                      Fin qui, nessuno scoop: ma meglio ribadire anche quei concetti che a un lettore informato possono risultare ovvi, se questo può servire appunto a contrastare la disinformazione che alimenta a sua volta le bufale.

                      Poi il professor Calabrese si addentra in alcune considerazioni che appaiono a loro volta piuttosto pittoresche. Intanto esordisce con un “certo, l’insalata è confezionata in plastica, sarebbe meglio se fosse in vetro”: ve la immaginate l’insalata di quarta gamma in vasetto? Piuttosto improbabile, come idea.

                      Inoltre, parlando dello stato in cui si può trovare il prodotto, dice: “Se invece alcune foglioline non sono belle lucide potete stare tranquilli, vuol dire che non ci hanno messo i conservanti”. Conservanti? Nei prodotti di quarta gamma?!

                      Infine anche il professore incappa in quella che, a nostro avviso, è solo una credenza infondata, ovvero che anche l’insalata in busta va lavata.  Ora, chi scrive consuma abitualmente prodotti di quarta gamma, scelti proprio perché sono pronti al consumo, quindi non da lavare. Possiamo tranquillamente affermare di non avere dubbi sulla sicurezza alimentare delle insalate che mettiamo in tavola, perché conosciamo il prodotto e soprattutto perché sappiamo come operano le aziende del settore. Troviamo quindi che l’affermazione del prof. Calabrese suoni un po’ come un ossimoro, probabilmente utile a perseguire certe logiche da clickbait.

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