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                      Macfrut 2015 va verso Bologna ma l’idea non convince tutti

                      La sorte del Macfrut è già segnata: la principale fiera cesenate, che sostiene con i suoi ricavi tutta l’attività di Cesena Fiera, nel 2015 è destinata a spostarsi a Bologna in sinergia col Sana. Alcune delle principali aziende cesenati che lo hanno sempre sostenuto, però, hanno espresso dissenso dalla linea indicata dal vice presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini e potrebbero disertare l’appuntamento

                       

                      imageA dare l’indicazione è stata una riunione tenutasi ieri pomeriggio con una quarantina di espositori, alcuni dei quali collegati via internet, che rappresentavano meno del cinque per cento degli 817 espositori che hanno partecipato all’edizione 2013. La decisione non è ancora ufficiale perché dovrà passare attraverso il consiglio d’amministrazione e l’assemblea dei soci (il Comune di Cesena detiene il 71,6% del capitale).

                       

                      Dopo una breve introduzione del presidente Domenico Scarpellini, è stato il vice Renzo Piraccini a illustrare la situazione di Macfrut, a partire dalla grave crisi che sta attraversando il settore e dall’esigenza di dare una svolta decisa alla fiera per non farle pendere competitività. L’ipotesi è che a Cesena rimanga l’organizzazione della fieralo svolgimento del convegno che la precede e la gestione amministrativa, anche se la sede dell’evento non sarà più a Pievesestina.

                       

                      Secondo ciò che ha detto Renzo Piraccini, l’idea di trovare un’altra sede per Macfrut non è nata ieri, ma già da alcuni mesi, per rispondere alle esigenze di migliori infrastrutture espositive e di collegamenti più rapidi per via aerea e ferroviaria. Infatti gli incontri per trovare un’altra sede sono iniziati nella scorsa primavera: gli enti fieristici di Milano e Verona, che già stanno organizzando qualcosa di analogo a Macfrut in vista del 2015, si sono detti indisponibili a trattare una fiera se non organizzata direttamente, mentre Rimini e Bologna hanno fatto proposte ritenute interessanti.

                       

                      Entrambe hanno avanzato l’ipotesi di mettere a disposizione due padiglioni per 25 mila metri quadrati e di operare in sinergia con un’altra fiera: per Rimini è stato fatto il nome del Sigep, il salone del gelato e della pasticceria, per Bologna del Sana, il salone dell’alimentazione naturale e biologica. È stata proprio questa ultima proposta a far convergere la maggioranza dei pareri su Bologna.

                       

                      Solo Augusto Patrignani, presidente di Confcommercio, ha messo l’accento sulla perdita di benefici per il territorio che comporterà lo spostamento della sede. Un giro d’affari indotto che non riguarda solo Cesena, ma tutta la Romagna, che è difficile quantificare, ma che il presidente Domenico Scarpellini ha indicato più volte in 30 milioni di euro.

                       

                      Fonte: Il Resto del Carlino