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                      Macfrut non teme confronti. Piraccini: “I buyer cercano manifestazioni settoriali”

                      La leadership nelle fiere di settore? Non si misura solo in metri quadri, ma anche e soprattutto nella qualità dei contenuti e dei servizi offerti: sotto questo profilo non ha dubbi, Renzo Piraccini, che Macfrut abbia tutte le carte in regola per ritagliarsi un ruolo di primo piano a livello internazionale. Il manager cesenate – una vita nell’ortofrutta e per l’ortofrutta – presidente della kermesse ortofrutticola ci racconta cosa dobbiamo aspettarci dalla 40esima edizione, che si svolgerà al Rimini Expo Centre dal 3 al 5 maggio

                      di Carlotta Benini

                      Investimenti triplicati per le attività di promozione, per un totale 1,5 milioni di euro – cofinanziati dal ministero degli Affari esteri insieme a Cesena Fiera e con il supporto di Agenzia Ice  – per far conoscere Macfrut in tutto il mondo e favorire l’incoming dei buyer. Nelle parole del presidente Renzo Piraccini quella che ci attende al Rimini Expo Center dal 3 al 5 maggio prossimi sarà una grande edizione: una fiera più ampia, più internazionale e più ricca nei contenuti, “che trasformerà la Fiera di Rimini in un grande polo dell’agrifood”. Ortofrutta più avicolo in sinergia: in concomitanza infatti si svolgerà anche Fieravicola.

                      Presidente, che numeri sono attesi in fiera?
                      Quest’anno avremo due padiglioni in più rispetto alla passata edizione, tanto che per la prima volta occuperemo anche l’area ovest, per capirci a sinistra dell’ingresso principale. La crescita dell’area espositiva è stata del 25%, con un forte incremento degli espositori esteri che sono raddoppiati. Ad oggi gli spazi espositivi sono pressoché esauriti.

                      40 anni di Macfrut: cosa ha rappresentato la manifestazione in questi decenni?
                      Per tanti anni è stata l’unica fiera del settore ortofrutticolo, il suo focus storicamente erano le tecnologie: non a caso “Mac-frut” è l’acronimo di “macchine da frutta”. Nata nel 1983 a Cesena Fiera, dove riuniva ogni anno i produttori di macchinari e tecnologie emiliano romagnoli in primis e poi italiani, dal 2015 si è spostata a Rimini assumendo le connotazioni di fiera di filiera, rappresentativa di tutti gli anelli, dal pre al post raccolta, dal packaging al trading. Oggi Macfrut è una fiera dinamica e strutturata in modo verticale, che ha spinto l’acceleratore sull’internazionalizzazione e sulla crescita dimensionale.

                      Macfrut Piraccini

                      Renzo Piracini, presidente di Macfrut

                      Per il ministero degli Affari Esteri e l’Ice Macfrut è una delle fiere italiane a maggiore potenziale di crescita: quali sono i suoi punti di forza?
                      Io credo che la peculiarità di Macfrut sia quella di unire il business, motivo principale per andare in fiera, con la conoscenza, elemento chiave in un momento storico come questo, di grande cambiamento. Oggi chi vuole sapere in che direzione andrà il settore ortofrutticolo deve venire a Macfrut, una fiera che non solo fotografa l’esistente, ma anticipa trend e tendenze.

                      Investimenti triplicati per la promozione della fiera: un trend in controtendenza, nel difficile contesto economico attuale.
                      È una sfida, che abbiamo colto con l’entusiasmo di avere il sostegno del ministero e dell’Agenzia Ice e partendo da un presupposto: Cesena Fiera è un’azienda in salute. In questi anni abbiamo chiuso bilanci con utili significativi e l’input dei nostri soci oggi è quello di fare sviluppo, anche se questo potrebbe significare sacrificare un po’ i risultati economici. Per questi motivi ci siamo permessi di co-finanziare il progetto di sviluppo che Agenzia Ice ci ha proposto e che ci permetterà di mettere in campo 1,5 milioni di euro per attività promozionali e soprattutto per favorire l’incoming dei buyer: siamo convinti che gli sforzi che stiamo facendo porteranno grandi risultati.

                      Qual è oggi lo stato dell’arte delle fiere di settore?
                      Se rimaniamo in Europa, in ambito ortofrutticolo la fiera leader è Fruit Logistica, nelle ultime edizioni un po’ sottotono, ma negli ultimi anni stiamo assistendo al progressivo sviluppo di Fruit Attraction il cui successo è specchio della leadership della Spagna a livello produttivo europeo. Quello che ci ha insegnato la pandemia è l’importanza della specializzazione: la nostra idea è che avremo sempre più eventi verticali, con taglio internazionale, piuttosto che grandi eventi orizzontali.

                      E poi ci sono gli “eventi negli eventi”, per così dire: pensiamo all’imminente Cibus, che da quest’anno si apre all’ortofrutta e all’alleanza recentemente annunciata con TuttoFood. Cosa ne pensa di queste dinamiche fieristiche?
                      Ribadisco quanto già detto in altre sedi. Per noi questa alleanza non cambia nulla. In ambito mondiale non c’è nessuna fiera alimentare che abbia al suo interno un’area dedicata all’ortofrutta fresca, come è il caso di Anuga, Sial, Gulf Food o Fancy Food. Noi siamo una fiera con una sua distintività, i buyer cercano manifestazioni specifiche e settoriali come Macfrut.

                       Macfrut in ogni caso rilancia: a Riyad, a settembre scorso, si è parlato di “leadership internazionale” nelle fiere di settore: è un obiettivo realistico?
                      Lo sviluppo riscontrato ci dice che siamo sulla strada giusta ma la crescita in termini dimensionali ci interessa fino a un certo punto, noi abbiamo obiettivi molto diversi rispetto alle altre fiere. La leadership non si misura solo in metri quadri, ma anche in contenuti e servizi per gli operatori. Nel 2022 Macfrut ha registrato 5 mila presenze in meno rispetto all’edizione 2019 pre pandemia, però ha ottenuto riscontri molto più positivi, per la qualità degli operatori presenti, per la voglia di ritrovarsi, ma anche per la ricchezza e l’alto profilo delle aree tematiche. Su questo noi vogliamo continuare a puntare: sulla forte specializzazione delle varie aree della fiera, ognuna delle quali è coordinata da un esperto del settore. Perché, come ho già detto, Macfrut è business più conoscenza.

                      Le aree tematiche e tutte le principali novità di Macfrut 2023 nella news dedicata. 

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