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                      Maltempo, estate 2022 la peggiore del decennio. +1300% eventi estremi

                      Frutteti sradicati, serre divelte dal vento, campi sott’acqua per i nubifragi, grandinate con chicchi grandi come una palla da tennis, trombe d’aria: tra il 17 e il 18 agosto un’ondata di eventi estremi e di natura tropicale ha colpito a macchia di leopardo l’Italia, provocando nuovi e incalcolabili danni all’agricoltura. È quanto emerge dal primo bilancio della violenta ondata di maltempo effettuato dalla Coldiretti che chiede di verificare le condizioni per lo stato di calamità nelle zone agricole colpite dalla furia del clima che ha danneggiato duramente i raccolti

                      Dalla Redazione

                      maltempo Coldiretti

                      Quella del 2022 è la peggior estate del decennio con un drammatico aumento del +1300% fra bufere di vento, bombe d’acqua, grandinate e trombe d’aria, con un impressionante impatto dei cambiamenti climatici che fra siccità e maltempo hanno già provocato vittime e oltre 6 miliardi di euro di danni all’agricoltura. È a tinte scure l’ultima fotografia della Coldiretti in seguito alla nuova, violenta ondata di maltempo che la scorsa settimana ha colpito a macchia di leopardo varie regioni d’Italia, con fenomeni di natura tropicale il cui impatto sull’agricoltura sta diventando sempre più incontrollabile.

                      Dopo mesi di assenza di precipitazioni in un solo giorno si sono verificati ben 13 eventi estremi nel centro-nord Italia tra grandinate, bombe d’ acqua e tempeste di vento, evidenzia Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd): fenomeni che hanno causato ingenti danni ad alcune aziende, senza peraltro riuscire a sconfiggere la situazione di emergenza idrica in agricoltura. “La pioggia – precisa Coldiretti – era attesa per combattere la siccità nelle campagne, ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine aumentano i danni”.

                      “La grandine, infatti, è l’evento climatico più grave nelle campagne per i danni irreversibili che ha provocato ai raccolti – puntualizza Coldiretti -, visto che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno intero”. A preoccupare, peraltro, è la dimensione dei chicchi, che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni, con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.

                      In Piemonte grandine e vento si sono abbattuti nella zona di Baraggia (Biella), Bellinzago e Caltignaga in provincia di Novara con danni sul riso mentre in Emilia nel Modenese il forte vento ha fatto cadere a terra una parte consistente delle pere abate con perdite fino al 50% in alcune aziende e diversi capannoni scoperchiati, mentre nel ferrarese – dove c’è stata anche una tromba d’aria, che ha letteralmente sradicato i frutteti di alcune aziende – è iniziata la conta dei danni a pere, mais ed alcuni edifici, mentre la furia del nubifragio ha distrutto serre e coltivazioni di angurie e sfondato tetti. Campi allagati e danni anche nel ravennate.

                      In Liguria ingenti danni nel Tigullio dove sono state colpite le coltivazioni olivicole, viticole e orticole per colpa della grandine ma anche le serre. In Toscana distrutte coltivazioni di tabacco per la produzione del sigaro toscano ad Arezzo mentre nella zona di Massa Carrara – spiega Coldiretti – sono stati colpiti vigneti con interi filari di grappoli distrutti, olive, pesche, pere e mele strappate e buttate a terra dalla furia della tempesta, disperse decine di famiglie di api, orti devastati, serre scoperchiate, tetti divelti e disagi per gli agriturismi con la stagione turistica in corso.

                      Nel Lazio in provincia di Latina si contano gravi danni, che vanno da alberi di ulivo sradicati a causa del forte vento, alle coperture delle serre divelte con strutture fortemente danneggiate, ma sono state colpite anche le piantagioni di mais e le colture orticole. In Friuli Venezia Giulia, conclude la Coldiretti, il maltempo ha colpito in particolare le province di Udine e Pordenone, provocando la caduta di alberi e danni a edifici e stalle.

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