Dalla Redazione
L’export di agrumi sudafricani vede per il secondo anno consecutivo un avvio a dir poco difficile. Se l’anno scorso, a causa dei violenti scontri scoppiati dai sostenitori dell’ex presidente Jacob Zuma, condannato per frode, hanno causato la chiusura dei passaggi tra le regioni di produzione e il porto di Durban, con conseguente blocco delle esportazioni di agrumi sudafricani, quest’anno è il maltempo a mettere un freno all’export di agrumi, che proprio in queste settimane vedono l’avvio della campagna commerciale, che si prospettava vivace e da volumi record. Un duro colpo per gli esportatori di prodotti freschi sudafricani. La sospensione delle attività portuali a Durban arriva, infatti, nel momento peggiore per gli esportatori di agrumi delle regioni del nord: un blocco che minaccia un’entrata uniforme nel mercato degli agrumi verso il Regno Unito e l’Unione Europea. A questo si aggiunge il già alto costo dei trasporti, della logistica in generale e delle materie prime.
Nella regione di del porto di Durban si sono registrate piogge come non se ne vedevano da più di sei decenni. Ad esempio, una stazione meteorologica a Mount Edgecombe, alla periferia di Durban, ha registrato ben 307 mm di pioggia nelle 24 ore di lunedì 11 aprile. Una cifra record da quando quella centralina ha iniziato a raccogliere i dati ben 62 anni fa, e di fatto quasi il doppio del massimo precedente registrato nel 2019: una quantità di pioggia che è normalmente associata a intensi uragani, come fa sapere il Servizio Meteorologico Sudafricano. Di fatto, un altro segnale che il cambiamento climatico in atto porterà sempre più spesso ad aventi atmosferici estremamente intensi e polarizzati tra siccità e violente inondazioni, con conseguenti danni, anche gravi alla logistica e al commercio internazionale.
Il porto di Durban è una rotta commerciale chiave per il Sudafrica e i suoi vicini senza sbocco sul mare, come Botswana, Zimbabwe e Zambia. Ecco quindi che il blocco delle principali arterie stradali (in alcuni casi spazzate via dal maltempo) che confluiscono verso il porto, e lo stesso blocco del porto, sta causando gravi disagi alla circolazione delle merci, e i prodotti deperibili, come gli agrumi, stanno pagando il prezzo peggiore. Nel frattempo gli esportatori hanno fatto sapere che stanno osservando da vicino la situazione e stanno considerando di trasferire i carichi di frutta già presenti a Durban in altri porti, come quello di Port Elizabeth. Mentre una referente di GoGlobal, struttura di stoccaggio a freddo alla periferia di Durban dove gli agrumi vengono raffreddati e containerizzati prima del carico, ha fatto sapere che alcuni esportatori stanno iniziando a trasportare i container a Città del Capo.
Di preciso ancora non si sa quando possano riprendere al 100% le attività al porto di Durban, ad oggi attive a circa il 70% e che ora deve fare i conti anche con una carenza di gasolio e i depositi di container travolti dal maltempo. A questo si aggiungono i gravi danni alle attrezzature, strutture e infrastrutture del Porto. Le attività di ripristino anche in collaborazione con le assicurazioni sono già iniziate, ma nel frattempo, a causa del maltempo, più di 400 persone hanno perso la vita, 4.000 case sono state distrutte e più di 40.000 persone ora devono fare i conti con i danni che le forti piogge hanno causato.
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