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                      Mele a +1%, pere a +20% sul 2021: tutti i dati sulle stime produttive 2022/23 in UE

                      Ritorna in presenza la consueta conferenza Prognosfruit che pubblica le previsioni di produzione di mele e pere per la stagione 2022/2023. In Europa si stima un raccolto di mele da 12.168.000 tons (+1% sul 2021), di fatto stabile rispetto allo scorso anno. Dal punto di vista qualitativo si attendono calibri leggermente superiori sul 2021 mentre a livello varietale si conferma il trend in calo per le Golden delicious e la crescita delle Gala, delle Cripps Pink e delle nuove varietà Club. E l’Italia? La produzione è stimata a 2.150.221 tons, in crescita del 5% sul 2021. Bene anche il bio italiano, che fa segnare un nuovo record, raggiungendo il 9% dell’offerta totale. A preoccupare però è la siccità, le temperature elevate e il contesto geopolitico: per questo Assomela stima costi aggiuntivi per i produttori italiani di circa 10 cent/kg. Capitolo a parte per le pere per le quali si prevede un +20% sul 2021, trainato dalla produzione in ripresa in Francia e Italia

                      Dalla Redazione

                      Il 4 agosto 2022, più di 200 rappresentanti internazionali del settore delle mele e delle pere hanno partecipato a Prognosfruit 2022 a Belgrado, in Serbia – il primo evento Prognosfruit di persona dopo due edizioni online – per discutere le previsioni di produzione 2022 per mele e pere. La Serbia, tra l’altro, è un Paese che negli ultimi anni è stato protagonista di una importante crescita produttiva, sia in termini di volumi che di qualità. Le stime di produzione per il 2022  prevedono un raccolto di mele in Europa a 12.168.000 tons (+1% sul 2021), sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno ma superiore del 9% rispetto alla media del triennio 2019 – 2021.

                      E le Pere? Il raccolto di pere dell’UE per il 2022 è stimato in aumento del 20% rispetto a quello dello scorso anno – record negativo del decennio – e del 5% sulla media triennale, salendo a 2.077.000 tons, soprattutto grazie all’Italia e alla Francia che più che raddoppiano la loro produzione rispetto al 2021 (raggiungendo rispettivamente 473.690 tons e 137.000 tons), anche se, nel caso dell’Italia, il raccolto rimane al di sotto del suo pieno potenziale (leggi qui il focus sull’Italia).

                      La previsione di raccolto di mele in Europa è molto simile al consuntivo dello scorso anno, anche se cambiano le dinamiche a livello di paese. La Polonia riprende ancora terreno e stima una produzione a 4.495.000 tons. Con un +6% torna a crescere, anche se non raggiunge il pieno potenziale, il raccolto della Francia. Il raccolto è stimato in crescita anche in Austria, dopo un anno particolarmente scarso (+23%), in Germania (+6%) e in Regno Unito (+32%). Si prevede invece un raccolto in calo per Belgio (-12%), Spagna (-23%) e Portogallo (-20%). Segno meno anche per Romania e Ungheria.

                      Dal punto di vista qualitativo si attendono calibri leggermente superiori dello scorso anno principalmente per effetto delle condizioni favorevoli in primavera che hanno influito positivamente sullo sviluppo cellulare. Tuttavia, considerate le ondate di calore che stanno investendo l’Europa e la scarsità di acqua che minaccia importanti areali produttivi, la tenuta del prodotto in queste ultime settimane sarà certamente da monitorare. Si prevede, proprio in virtù delle alte temperature registrate ovunque in Europa, un anticipo generalizzato della raccolta.

                      L’andamento varietale. La Golden delicious torna a calare (-5%) e si ferma a 2.064.000 tons, confermando il trend in discesa in Europa. Continua a crescere la Gala, per la quale è previsto un nuovo record di produzione a 1.614.000 tons (+2%) così come per la Cripps Pink che raggiunge il volume di 311.000 tons con un +21% rispetto allo scorso anno. Sostanzialmente stabili sono il gruppo Red Delicious e la Fuji. Continua la corsa delle cosiddette “Nuove varietà” (Club) che superano le 436.000 tons e segnano una crescita del 19% rispetto allo scorso anno.

                      Uno sguardo alla situazione italiana. Per l’Italia si stima una produzione totale di 2.150.221 tons, superiore del 5% rispetto a quella dello scorso anno. Per quanto riguarda le singole regioni, scendono leggermente Alto Adige (-3%) e Trentino (-1%), mentre crescono tutte le altre regioni, tornando a livelli paragonabili a quelli degli anni passati. Segna un nuovo record la regione Piemonte, che continua a espandere la superficie a melo. La produzione biologica nel nostro paese fa segnare un nuovo record, sfiorando le 200.000 (+4% rispetto al 2021), pari a più del 9% dell’offerta totale.

                      Le dinamiche varietali in Italia. Cala del 5% la Golden Delicious per la quale ci si attende un raccolto tendenzialmente basso sotto le 700.000 tons, in linea con la tendenza di decrescita che si registra negli ultimi anni per la principale varietà italiana. Calano anche Braeburn (-15%), Fuji (-3) e Jonagold (-18%). Segno più per tutte le altre principali varietà, tra cui la Red Delicious (+7%), comunque inferiore rispetto alla media delle stagioni precedenti, la Gala, che con un +2% e una produzione stimata a 392.520 tons, dovrebbe far segnare un nuovo record produttivo, e la Granny Smith a 157.000 tons (+18%). Tornano ai livelli degli anni precedenti Morgenduft e Renetta, mentre fanno registrare un aumento importante le Cripps Pink – con una produzione record prevista a 107.171 tons – e le altre varietà nuove, principalmente club (+38% a 195.000 tons).

                      Le buone condizioni climatiche in primavera e fino ad inizio luglio hanno permesso un ottimo accrescimento dei frutti, i cui calibri sono oggi certamente superiori a quelli dello scorso anno. Come per il resto d’Europa, resta la preoccupazione per i possibili danni ai frutti derivanti da temperature eccessive, che non sono previste in diminuzione, e per la scarsità di acqua specialmente in alcune aree di produzione. Dal punto di vista fitosanitario non si rilevano problemi particolari. Ad oggi si può prevedere una quantità di mele destinate al mercato fresco di 1.862.841 tons, in crescita del 4% rispetto allo scorso anno  e leggermente superiore rispetto alla media dei 5 anni (fonte CSO/Assomela).

                      Le prospettive per la stagione mele 2022/2023. Al momento, i dati di Prognosfruit, che ha permesso di fare una analisi più puntuale anche rispetto ad altre aree produttive in espansione nel resto del mondo, ci restituiscono un quadro che, sebbene migliore rispetto alle iniziali aspettative, certamente sarà sfidante per i produttori italiani ed europei. Al di là dei numeri, simili di fatto a quelli della scorsa stagione – che certamente non è stata facile – è da valutare il contesto generale in cui ci si trova ad operare, deterioratosi ulteriormente negli ultimi mesi.

                      La instabilità geopolitica che ha favorito un aumento generalizzato ed incontrollato dei costi – dagli inputs per la produzione alla elettricità al packaging – unita a un mutato scenario internazionale che impatta sulle politiche monetarie dei paesi importatori, con l’esempio eclatante della lettera di credito imposta dalla Banca centrale egiziana, la difficoltà di reperimento della manodopera, un calo generalizzato dei consumi ed un mondo sempre più piccolo che rende più difficoltoso l’export, disegna uno scenario preoccupante.

                      Assomela, con le principali realtà nazionali, ha stimato costi aggiuntivi per i produttori di circa dieci centesimi al chilogrammo. Questi costi, in assenza di strumenti di mitigazione, andranno ad incidere sull’intera campagna commerciale 2022/2023 e non solo sulla seconda parte, come accaduto nel 2021/2022. Le condizioni climatiche, inoltre, destano qualche preoccupazione. Le ondate di calore che ripetutamente colpiscono l’Italia e l’Europa e, in alcune aree, una pesante crisi idrica, potrebbero intaccare la qualità dei frutti.

                      La raccolta si stima molto buona in Polonia, paese fondamentale nel determinare l’equilibrio del mercato europeo, ma anche in Germania, principale paese importatore per l’Italia, e per la Francia, che negli ultimi due anni, con livelli produttivi non eccezionali, aveva alleggerito la pressione su alcuni mercati all’export. Per l’Italia, la minore produzione in Spagna, potrebbe rappresentare una opportunità per continuare a consolidare la posizione su questo mercato.

                      A livello di logistica, la situazione dovrebbe lentamente tornare alla normalità, ma al momento persistono le difficoltà legate ai costi alle stelle dei noli e alla minore disponibilità di containers per l’export oltremare. Un aiuto all’export potrebbe arrivare dal cambio euro-dollaro che al momento è favorevole e rende la merce europea e italiana maggiormente competitiva.

                      Sempre più importante in termini di volume la produzione di mele biologiche, trainata proprio dall’Italia. Sia a livello nazionale che europeo, bisognerà monitorare e sostenere le dinamiche di consumo al fine di equilibrare offerta e domanda e garantire il corretto differenziale di prezzo al produttore.

                      Inoltre, sul più lungo periodo, ci sarà da fare i conti con la concorrenza che arriverà dai paesi limitrofi. La decisione stessa di WAPA di organizzare Prognosfruit in Serbia non è certamente casuale: questo paese, come ad esempio la Turchia ed altri, non solo ha aumentato la propria capacità produttiva negli ultimi anni, ma produce mele di qualità, a costi certamente inferiori a quelli del vecchio continente. La concorrenza di questi paesi “emergenti”, già percepita, sarà certamente più forte nel prossimo futuro. Nel frattempo, si dovrà continuare a lavorare a ritmi serrati sul tema sostenibilità – economica, ambientale e sociale – considerato l’interesse della società civile e gli obiettivi ambiziosi fissati dalla Commissione Europea.

                      I piani di vendita del 2021/2022, sebbene fortemente influenzati dallo scenario nazionale e internazionale – che ha influito anche sulle esportazioni dall’emisfero sud verso l’Europa – sono stati rispettati e la campagna commerciale si avvia alla sua fase finale con l’obiettivo di terminare le giacenze di mele del raccolto 2021 entro settembre ed aprire così la prossima annata con celle per quanto possibile svuotate. Di fronte a tali sfide, solo un settore compatto e organizzato, capace di adottare strategie e decisioni che mirino alla tutela della redditività del produttore, puntando al tempo stesso alla qualità e all’innovazione come necessari elementi di distinzione, potrà affrontare al meglio questa stagione e quelle a venire.

                      La Conferenza Prognosfruit 2022 ha riunito più di 200 esperti del settore delle mele e delle pere provenienti da 23 Paesi. L’evento, organizzato da WAPA e Serbia Does Apples, ha presentato le previsioni e le analisi di mercato per il mercato europeo delle mele e delle pere, nonché una panoramica delle ultime tendenze in materia di trasformazione, biologico e mercato del sidro.

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