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                      Melone, ecco i dettagli della quinta campagna del Senegal di OP Francescon

                      Meloni Senegal Francescon
                      Sta entrando nel vivo la quinta campagna del Senegal di OP Francescon. La produzione si trova a 80 chilometri a sud di Dakar e si estende su un’area di 130 ettari. La OP che ha sede a Rodigo (Mantova) è stata la prima a investire in modo deciso su questo Paese dell’Africa Occidentale, portando know-how e materiali dall’Italia, già a partire dal 2013. Ottimizzata la logistica via nave e via aerea. I frutti arrivano in bins allo stabilimento di Rodigo per poi essere lavorati e confezionati secondo le specifiche della clientela, italiana ed estera. La campagna terminerà a inizio maggio lasciando progressivamente il posto a quella siciliana. Oltre ai meloni, 20 ettari sono dedicati alle zucche

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Meloni Senegal Francescon 2“I primi giorni di marzo sono arrivati i primi pallet, ora siamo già a 1-2 camion al giorno, il picco sarà nel mese di aprile”, ci riferisce Bruno Francescon, presidente della omonima OP, il più grande produttore italiano di meloni. La ricetta è sempre la stessa: prendere le tecniche di coltivazione e i materiali utilizzati in Italia, portarli in Senegal e produrre un melone in tutto e per tutto paragonabile a quello che viene prodotto da noi in estate, anticipando così la stagionalità al mese di marzo. E, cosa non secondaria di questi tempi, facendo anche del bene alle comunità locali, tanto che questa produzione rientra da alcuni anni nei progetti solidali di alcune catene distributive. “Assieme alle fragole, portiamo un po’ di novità nel reparto ortofrutta, reduce dai mesi invernali in cui l’assortimento si è mosso poco. Inoltre prevediamo un sensibile incremento dei volumi“, sottolinea Bruno Francescon.

                       

                      Non parliamo quindi di una semplice attività di importazione ma di una vera e propria delocalizzazione produttiva. La produzione di meloni si estende su  un’area di 130 ettari a Tassette, 80 chilometri a sud della capitale Dakar. Ci sono anche 20 ettari dedicati alle zucche, che qui vengono molto bene. Come del resto i meloni. “Abbiamo una qualità al top – ci spiega Francescon – in questi anni abbiamo migliorato le tecniche di produzione e selezionato le varietà più adatte al terreno e al clima. Rispetto agli anni passati abbiamo anche ottimizzato la logistica: abbandonato il trasporto su gomma, poco affidabile, puntiamo ora alla nave a all’aereo. Le navi partono da Dakar e arrivano o a Vado Ligure o a Port Vendres, vicino a Perpignan, con tempi da magazzino a magazzino di 7-8 giorni. L’aereo richiede invece al massimo 2-3 giorni, a seconda dell’aeroporto di arrivo”.

                       

                      Meloni Senegal Francescon 1Una delle particolarità del progetto è che il prodotto arriva allo stabilimento di Rodigo (Mantova) al grezzo direttamente in bins. “I meloni vengono raccolti e selezionati, sotto la supervisione dei nostri tecnici,  quindi calibrati meccanicamente e messi in bins per poi iniziare il loro viaggio verso l’Italia. Quando arrivano nel nostro magazzino – dichiara Francescon – possiamo quindi lavorarli e confezionarli secondo le specifiche richieste della clientela, italiana ed estera. È per noi la soluzione migliore, anche per evitare i costi del riconfezionamento”. Il picco della campagna del Senegal sarà nel mese di aprile per terminare a inizio giugno, quando lascerà il posto al prodotto siciliano. “Le prospettive sono molto favorevoli – conclude Francescon – non ci sono al momento previsioni di accavallamenti, l’allegagione dei meloni in Sicilia sta avvenendo in questi giorni”.

                       

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