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                      “Metro Farm”: a Seul il vertical farming debutta in metropolitana

                      Nasce Metro Farm, marchio esclusivo di Seul Metro, una smart farm urbana e sotterranea inaugurata alla stazione di Sangdo, nella linea metropolitana della capitale sudcoreana. Il progetto è frutto della partnership con l’innovativa azienda sudcoreana Farm 8, produttrice di serre idroponiche in container che tra i clienti annovera aziende del calibro di Starbucks e GS25. Le serre idroponiche installate nella stazione della metro sono altamente robotizzate, autosufficienti dalla semina alla raccolta, tanto che gli ortaggi pronti vengono confezionati in loco e venduti in un’area delle stessa struttura adibita a bar. I vantaggi? Una produzione più efficiente e prodotti sicuri, senza tralasciare la funzione educativa per i più piccoli, e non solo

                      Di Valentina Bonazza

                      Metro Farm

                      Container hi-tech di Farm 8 installato nella metro coreana (copyright: Andrew Salmon – Asia Times)

                      L’amministrazione comunale di Seul – guidata dal sindaco Park Won-soon, particolarmente attento all’ambiente – e la metropolitana di Seul hanno intrapreso una collaborazione con la sudcoreana Farm 8 per aprire un complesso di serre idroponiche indoor all’interno di una linea metropolitana coreana, precisamente sulla linea 7 alla stazione di Sangdo che serve un quartiere residenziale a sud della metropoli asiatica. La prima “Metro Farm” – è questo il marchio esclusivo creato da Seul Metro per la smart farm urbana e sotterranea – è stata inaugurata a fine settembre, una seconda è entrata in funzione a ottobre, mentre altre due sono in costruzione e saranno operative entro la fine dell’anno.

                      Metro Farm è un complesso di vertical farm altamente tecnologiche e automatizzate che permettono la coltivazione di una numerosa varietà di ortaggi. Come riporta Asia Times, il lavoro principale è il monitoraggio perché quasi tutti i processi, dalla semina alla raccolta, sono completamente automatizzati o robotizzati. Metro Farm, infatti, regola e controlla artificialmente i fattori ambientali come la luce, la temperatura, l’umidità e la densità di CO2 grazie a un sistema di tenuta dell’aria che permette di coltivare le piante senza alcun tipo di sostanze inquinanti, comprese le polveri sottili. Inoltre, grazie all’utilizzo della tecnologia ICT, le piante crescono con tutti i nutrienti di cui possono aver bisogno, senza la necessità di utilizzare pesticidi e permettendo così una produzione costante e pianificata degli ortaggi.

                      Ad oggi sono otto gli ortaggi coltivati a Sangdo con illuminazione a LED e la tecnologia idroponica che utilizza un composto di alghe, acqua e sostanze nutritive per coltivare fuori-suolo e sostituire quindi il terreno tradizionale. “In Corea gli abitanti sono molto preoccupati per l’inquinamento da polveri sottili – ha spiegato Kim Sung-un senior manager di Farm 8 in un’intervista a Asia Times -, così all’interno è presente un sistema di depurazione dell’aria”. Per entrare in queste serre idroponiche, inoltre, bisogna indossare indumenti sterili, dai cappelli da laboratorio ai copri abiti.

                      Metro Farm

                      procedura per entrare all’interno della vertical farm (copyright:  Andrew Salmon – Asia Times)

                      La Metro Farm della stazione di Sangdo, come riporta The Korea Bizwire, copre una superficie complessiva di 394 metri quadrati suddivisi in quattro zone separate: la struttura principale che comprende una vertical farm dalle pareti in vetro, un’altra vertical farm hi-tech più piccola e autonoma in un container – entrambe attive 24 ore su 24, 7 giorni su 7 – uno spazio educativo per i bambini e un punto vendita con posti a sedere per il consumo dei prodotti in loco. A controllare l’intero processo, dalla semina alla raccolta, sono i robot. Secondo Kim, le quattro farm della metropolitana di Seul richiederanno solo tre addetti al monitoraggio – e per questo lavoro sono state assunte persone con disabilità. “Un fattore positivo dell’agricoltura di questo genere è che possiamo includere coloro che sono più a rischio di esclusione dal mondo del lavoro. – ha riferito Kim – Queste caratteristiche, inoltre, rendono queste farm hi-tech particolarmente adatte alle ultime generazioni di coreani, oramai molto distanti dal mondo dell’agricoltura tradizionale” ha proseguito Kim facendo riferimento alla mancanza di giovani che entrano nel settore agricolo in una Corea del Sud fortemente urbanizzata e industrializzata.

                      Lo scopo educativo. Nella farm, aperta dalle 8 alle 20, i cittadini possono scoprire gratuitamente una versione futuristica dell’agricoltura che può così creare nuovi posti di lavoro nel settore agricolo urbano. “Queste non sono solo strutture agricole hi-tech, sono luoghi dove i bambini possono scoprire imparando un nuovo concetto di agricoltura urbana –  ha proseguito Kim -. Un’aula apposita propone puzzle, adesivi, libri che spiegano il valore di una dieta equilibrata e, alla fine delle sessioni (alle quali ci si può iscrivere on-line tramite Farm8 Farm Academy) i bambini hanno la possibilità di raccogliere alcune verdure e partecipare a un quiz”.

                      Quella avviata nella Metro Farm di Sangdo è un’operazione a 360 gradi. Non solo dalla semina alla raccolta, ma dalla raccolta alla tavola. Infatti, come riporta Asia Timesi prodotti coltivati vengono poi venduti confezionati da consumare in loco in uno spazio “bar”, o da portare a casa, magari accompagnato da succhi di frutta.Metro Farm

                      Ma la metropolitana di Sangdo è solo l’inizio. Seul Metropolitan Government in una nota stampa ha confermato poi l’apertura, entro la fine dell’anno, di altre farm in quattro stazioni della metropolitana: la stazione Dapsimni, stazione Cheonwang, stazione Euljiro 3-ga e la stazione Chungjeongno. Alla Euljiro Station – nel centro di Seoul – Farm 8 sta progettando un bar completo di distributori automatici di insalata. È inoltre prevista l’installazione di smart farm in appartamenti di lusso, dove le famiglie potranno coltivare i propri ortaggi in vertical farm idroponiche completamente robotizzate e controllate da remoto. 

                      Farm 8. L’azienda ha sede nell’hub portuale e industriale di Pyeongtaek, sulla costa del Mar Giallo a sud di Seoul. Fondata nel 2008, ha visto una crescita di circa il 20% all’anno. L’attività principale dell’azienda è la produzione e la distribuzione di insalate. Collabora con circa 70 aziende agricole a livello nazionale e coltiva circa 50 ortaggi, vendendo circa 30 tonnellate di insalate confezionate al giorno. Tra i clienti può annoverare Starbucks e GS25, una catena di negozi leader a livello nazionale.

                      L’insalata è l’80% del business di Farm 8. La vendita al dettaglio e la manutenzione delle vertical farm hi-tech è l’altra parte del business. Questa suddivisione offre all’azienda due punti di forza: la fornitura di prodotti nazionali e la fornitura di hardware a livello globale. Mentre la distribuzione dell’insalata è possibile nel solo mercato interno – a causa dell’alta deperibilità del prodotto  fresco – il mercato delle vertical farm è globale, ha sottolineato Kim ad Asia Times. Farm 8 vende infatti le sue vertical farm in container sia in Giappone che in Corea del Sud.

                      Metro Farm

                      Come si presenta Metro Farm all’interno della metro di Seul (copyright: Andrew-Salmon – Asia Times)

                      “Il nostro obiettivo principale è la nostra tecnologia di illuminazione a LED – prosegue Kim -, settore molto forte in Corea del Sud. Siamo i proprietari di questa specifica tecnologia applicata alle nostre farm”.  Le unità variano dalle vertical farm dalle dimensioni di un frigorifero, adatte all’uso domestico, a container da circa 12 metri, più adatti per i ristoranti, le mense o per vere e proprie “aziende agricole hi-tech”. Questi container sono venduti a circa 129.000 dollari, quasi la metà del prezzo di un appartamento nel centro di Seoul, specifica Asia Times.

                      Tuttavia, queste vertical farm non sono adatte ad ogni tipo di ortaggio. “Possiamo produrre patate o pomodori, ma non sono convenienti – ha spiegato Kim, che prosegue – sono però ideali per la lattuga, ampiamente utilizzata nella cucina coreana come involucro per carne e pesce alla griglia, e per le erbe aromatiche, ampiamente utilizzate nella cucina e nella medicina coreana”.

                      Inoltre, con le sue vertical farm in container, Farm 8 è per il 40% più redditizia perché sfrutta al meglio lo spazio e offre una crescita più rapida, grazie al monitoraggio costante. Infine, queste serre idroponiche hi-tech colmano una lacuna stagionale nel calendario agricolo tradizionale coreano. “In Corea, in estate, fa troppo caldo per coltivare le verdure, quindi i prezzi oscillano molto – conclude Kim -. Un altro vantaggio è quindi la gestione del rischio. In un settore rischioso come quello agricolo, le vertical farm non subiscono l’impatto delle variazioni climatiche”.

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