di Eugenio Felice (articolo completo su Fm, edizione di aprile 2015)
“In realtà nelle nostre cooperative socie – spiega Nadia Caraffi – gli ipermercati non vanno poi così male. Anzi. Ne apriremo due nuovi quest’anno, uno a Chioggia a giugno, l’altro a Reggio Emilia a settembre. Anche in questo caso va rinnovata la formula per renderla al passo con le rinnovate esigenze del mercato. Noi ad esempio stiamo sperimentando all’interno del reparto ortofrutta un’isola servita con una selezione di prodotti del giorno, che abbiamo chiamato “Il fruttivendolo”, dove si trova anche il biologico sfuso, quindi non confezionato, una novità nell’ambito delle catene distributive non specializzate nel bio. Più in generale sperimentiamo formule che consentano ai clienti di trovare nei reparti freschissimi molteplici livelli di servizio dal banco assistito alla massima autonomia negli acquisti grazie anche all’ausilio delle nuove tecnologie web applicate agli ormai indispensabili smartphone; i nostri iper non rinunciano al rapporto con il cliente a favore di una ipotetica convenienza determinata poi dall’impoverimento del servizio e dell’offerta. Cambiano gli stili di vita e quindi cambiano i nostri negozi per servire sempre meglio i nostri soci e clienti”.
Top Fresh Retailer 2015: Centrale Adriatica arriva terza
Centrale Adriatica nasce nel 2004 come centrale marketing e logistica di un gruppo di cooperative collocate nella dorsale adriatica dell’Italia. Comprende oggi, andando in ordine di dimensioni, Coop Adriatica, Coop Estense, Coop Nordest, Coop Sicilia, Coop Reno, Trento Sviluppo, Coop Eridana e Coop Casarsa. In tutto la rete di vendita, con riferimento al 2014, conta su 56 iper e 402 super, con un fatturato al consumo di 4,79 miliardi di euro. “Vorrei sottolineare – ha dichiarato Nadia Caraffi – dato che spesso si tende a equivocare, che Coop Adriatica non è Centrale Adriatica, ma solo una delle cooperative socie. Noi poi ci occupiamo nello specifico degli acquisti, delle politiche commerciali e del pricing, le cooperative indicate della gestione dei negozi e delle vendite. Per quanto riguarda l’ortofrutta, nel 2014 abbiamo acquistato 191 mila tonnellate di merce, che hanno portato a un fatturato al consumo di 436 milioni di euro, con un’incidenza quindi del 9,1 per cento. Nelle strutture più grandi arriviamo ad avere anche 350 codici di articoli di prima gamma presenti contemporaneamente”.
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