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                      NaturaSì pagherà i tamponi ai dipendenti che decidono di non vaccinarsi

                      NaturaSì pagherà i tamponi ai propri dipendenti che scelgono di non vaccinarsi. L’annuncio arriva direttamente dal presidente Fabio Brescianin con una lettera indirizzata ai quasi 1.700 dipendenti. Azione che serve all’azienda per trovarsi preparata all’entrata in vigore del Green Pass obbligatorio anche per i dipendenti privati dal 15 ottobre al 31 dicembre (ad oggi data della fine dello stato d’emergenza). Se da un lato l’iniziativa si fa paladina della “libertà individuale”, come scritto nella missiva, dall’altro questa presa di posizione non può far non discutere, visto che sembra assecondare i movimenti No-Vax, no Green Pass e simili

                      Dalla Redazione

                      NaturaSì

                      NaturaSì pagherà i tamponi ai propri dipendenti che scelgono di non vaccinarsi. L’iniziativa sarà attiva del 15 ottobre, data di inizio dell’obbligo di Green Pass anche per i dipendenti delle aziende private, fino al termine dello stato di emergenza, ad oggi previsto fino al 31 dicembre 2021.

                      L’azienda lo ha annunciato con una nota firmata dal presidente Fabio Brescianin in persona indirizzata a tutti e 1650 i lavoratori. Alla base, dichiarano, la volontà di aiutare i propri dipendenti durante un “periodo indubbiamente difficile”, in vista dell’estensione dell’obbligo di Green Pass. Come spiegato nella nota, infatti, il loro pare essere un semplice tentativo di prepararsi al meglio all’arrivo del 15 ottobre,  in modo da poter “permettere a tutti di svolgere regolarmente i propri compiti in azienda”, anche a chi non si è ancora vaccinato o ha deciso di non vaccinarsi. NaturaSì afferma che la decisione deriva dal pieno rispetto della libertà individuale, ed è una mossa atta a combattere quel “meccanismo di lotta e di divisione tra le persone che questa situazione sta innescando”, a patto che, affermano, la loro scelta di non vaccinarsi sia stata presa “con coscienza e responsabilità”.

                      La scelta di NaturaSì ovviamente sta già facendo discutere in quanto questa iniziativa potrebbe essere interpretata come un supporto al movimento No-Vax, come spiega il presidente di Unicamere Veneto Mario Pozza. C’è anche da dire che con l’estensione del Green Pass, i dipendenti sprovvisti dovranno restare a casa senza stipendio, e le aziende non sempre possono permettersi di restare senza dipendenti, fossero anche pochi, con difficoltà di sostituzione un giorno con l’altro.

                      L’azienda, specializzata in prodotti biologici e biodinamici con circa 300 punti vendita sia in franchising che a gestione diretta, ha tuttavia tentato di prendere le distanze dalla filosofia che si oppone alla campagna vaccinale affermando che pagherà i tamponi a chi ha fatto la libera scelta di non fare il vaccino anti Covid, fino alla fine dello stato di emergenza, “a meno che lo Stato non provveda alla spesa, come fa per i vaccini”. Questo, afferma il presidente di NaturaSì per “evitare di entrare in un meccanismo di giudizio e discriminazione”.

                      Di seguito pubblichiamo la lettera integrale inviata ai dipendenti di NaturaSì:

                      “Carissimi collaboratori, stiamo tutti vivendo una situazione difficile, per molti versi paradossale, innescatasi con la comparsa del virus. Non vogliamo come azienda prendere posizione in questa Babilonia di voci assordanti e contraddittorie, ora è molto difficile distinguere la verità dalla menzogna, la realtà dalla semplice opinione. Di una cosa siamo certi: la libertà individuale. Cerchiamo di difenderla con tutte le nostre forze per non entrare nel meccanismo di lotta e di divisione tra le persone che questa situazione sta innescando.

                      Siamo in un’epoca in cui ogni persona ha la possibilità e il dovere di decidere della propria vita e della propria responsabilità nei confronti di se stesso, della natura e della comunità umana. Oggi più che mai c’è la possibilità di conoscere e conseguentemente di fare scelte coerenti e consapevoli. Come azienda quindi abbiamo deciso, nel rispetto della libertà di ognuno e per evitare discriminazioni nell’ambito del lavoro, di permettere a tutti di svolgere regolarmente i propri compiti in azienda. Per chi quindi ha deciso, con coscienza e responsabilità, di non vaccinarsi provvederemo a contribuire al costo dei tamponi richiesti dalla legge (fino al termine dello stato di emergenza fissato al 31/12) per esercitare il proprio compito lavorativo, a meno che lo Stato non provveda alla spesa come fa per i vaccini.

                      Chiediamo in azienda discrezione e rispetto per qualsiasi scelta di ogni persona in libertà si senta di fare e vorremmo fosse impegno di ognuno evitare di entrare in un meccanismo di giudizio, discriminazione, tanto più che lotta che è uno dei problemi maggiori che sta innescando questo virus nei rapporti tra le persone, oltre che occupare le nostre coscienze che dovrebbero essere impegnate su compiti e pensieri ben più fecondi per l’umanità che non essere prese da sentimenti di paura e di conflitto tra persone”.

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