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                      NIelsenIQ, si acquista meno e più di frequente: ecco come cambiano le promozioni

                      Resta uno scenario di contrazione dei volumi nel breve periodo (gennaio – aprile 2023), anche se nel lungo periodo (2017-2022) i volumi sono cresciuti dell’8%. Il valore della spesa è in aumento del 10,5% anche se le quantità acquistate nei primi quattro mesi del 2023 sono scese del 3,9%. Questi solo alcuni dei dati NielsenIQ emersi durante Linkontro 2023. Le famiglie italiane così oggi prediligono più visite ai negozi con carrelli più leggeri, sia per acquistare solo l’indispensabile sia per ridurre gli sprechi: infatti il consumatore italiano ha aumentato del +3,7% la frequenza di acquisto e ridotto del 7,4% il numero di prodotti nel carrello. Tuttavia, le famiglie italiane non rinunciano ai consumi fuori casa: l’horeca da gennaio 2023 ad oggi ha registrato un +15,8%

                      Dalla Redazione

                      NielsenIQ

                      L’inflazione porta gli italiani ad accumulare meno rispetto ai precedenti anni e ad essere più attenti agli sprechi, più per una questione economica che ambientale. Anche la frequenza d’acquisto cambia: si spende di più, si acquista più spesso ma con meno prodotti nel carrello. Questi sono solo alcuni dei dati dell’ultimo rapporto sui consumi e le abitudini delle famiglie italiane di NielsenIQ, presentanti in occasione de Linkontro 2023, il convegno punto di riferimento per il mondo del largo consumo che riunisce esperti, accademici ed economisti per tracciare la strada del futuro del comparto.

                      Anche secondo il report Waste Watcher 2023 gli italiani hanno diminuito lo spreco domestico di cibo: nel 2022 sono finiti nella spazzatura 524,1 g di cibo pro capite alla settimana, il -12% rispetto all’indagine precedente. Cifre comunque alte visto che lo spreco domestico vale 6,48 miliardi di euro all’anno, ma perlomeno in diminuzione.

                      NielsenIQ come prima cosa traccia una panoramica dei numeri del Largo Consumo, di fatto una filiera impressionante: con un giro d’affari stimato di oltre 90 miliardi di euro, ben 20.000 aziende attive nel panorama produttivo e 330.000 lavoratori presenti nei punti vendita in tutta Italia, il settore registra ogni anno 4 miliardi di visite ai negozi con circa 400.000 prodotti acquistati dai clienti.

                      Nella Grande Distribuzione Organizzata si contano quasi 400 insegne, per oltre 200 centri decisionali, per larga parte con capitale italiano e migliaia di piccoli imprenditori proprietari dei negozi presenti in tutti i principali comuni d’Italia. Degna di nota è la continua ricerca di innovazione del comparto con circa 300.000 nuovi prodotti proposti ogni anno sugli scaffali (dati NielsenIQ – marzo 2023).

                      NielsenIQ

                      Lo stato del Largo Consumo in Italia: calano i volumi ma cresce il valore. Considerando un contesto di lungo periodo dal 2017 al 2022, i volumi hanno registrato una crescita dell’8%, tuttavia a causa dell’inflazione, nel primo quadrimestre 2023, l’analisi di NIQ (NielsenIQ) evidenza una contrazione dei volumi pari al -3,9% con un incremento a valore del 10,5%. Il settore dei discount invece ha visto una contrazione del 6,9% della media del volume (quasi il doppio rispetto alla media).

                      Con un indice di inflazione pari al 14,4% le vendite di prodotti del Largo Consumo Confezionato registrano dall’inizio dell’anno a fine aprile 2023 un trend positivo del 9,9%, con una variazione reale dei prezzi del -0,4% del mix del carrello della spesa.

                      NielsenIQ

                      Nell’attuale scenario delineato da NielsenIQ, quindi, le famiglie italiane prediligono più visite ai negozi con carrelli più leggeri sia per acquistare solo l’indispensabile, sia per ridurre gli sprechi: infatti il consumatore italiano ha aumentato del +3,7% la frequenza di acquisto e ridotto del 7,4% il numero di prodotti nel carello. Dinamica ancora più marcata in Spagna, UK, Francia e Germania. Nello specifico in Spagna la frequenza d’acquisto è cresciuta del 6,8% con un calo del 10,3% dei prodotti acquistati, in UK la frequenza d’acquisto è al 6,5% con un calo dell’8,1% dei prodotti acquistati, in Francia la frequenza d’acquisto è al 6,6% con un calo del 7,5% dei prodotti acquistati mentre in Germania la frequenza d’acquisto è del +4% con un calo di prodotti acquistati del 9,2%. Tuttavia, le famiglie italiane non rinunciano ai consumi fuori casa e lo dimostra il fatto che il comparto horeca da gennaio 2023 ad oggi ha registrato un +15,8%.

                      Romolo De Camillis, direttore retail NIQ – NielsenIQ Italia, commenta: “Ad oggi la prospettiva economica è migliore rispetto ad un anno fa quando l’impennata inarrestabile dell’inflazione ha scosso molte famiglie italiane. Tuttavia dalle nostre previsioni, i prezzi nel corso dell’anno corrente si raffredderanno ma non torneranno agli standard precedenti. Una particolarità emersa dai dati raccolti da NIQ è che gli italiani compiono scelte virtuose per ciò che concerne i prodotti di largo consumo prediligendo la qualità seppur con qualche rinuncia in termini di quantità”. A causa di un minor accumulo da parte delle famiglie italiane la struttura di vendita riduce le offerte e la possibilità di offrire promozioni molto convenienti : crollano infatti le iniziative di sconto dal 30 al 40% mentre aumentano quelle che propongono sconti del 10 o 20%. Infatti, rispetto al 2019, quando le punte dell’intensità promozionale arrivavano al 29%, negli ultimi mesi del 2023 la Gdo è scesa di 4 punti.

                      Luca De Nard, amministratore delegato NielsenIQ – NIQ Italia conclude: “Per quanto riguarda il futuro, grazie alle analisi a livello internazionale e locale di NIQ, si prevede che nel largo consumo emergeranno alcune nuove tematiche fondamentali come la necessità di ridefinire i prezzi dei prodotti oltre che gli assortimenti, in base alle esigenze dei consumatori. Inoltre, dal punto di vista tecnologico sarà necessario implementare nuovi modelli di supply chain a supporto della filiera, così come prestare attenzione ai mercati emergenti oltre a rimodulare l’offerta di prodotti per la fascia over 60. Queste sono solo alcune delle nuove prospettive di sviluppo del business che ogni azienda del largo consumo non può ignorare e proprio in questa azione strategica NIQ può supportare il comparto grazie alla lettura oggettiva dei dati e ponderare un’azione sulla base dei cambiamenti in atto”.

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