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                      Novità per la GDO presentate a Cibus: crescono gli alimenti funzionali, +8%

                      La seconda giornata di Cibus  ha visto un confronto tra produttori e retailer per promuovere al meglio il made in Italy nella Gdo estera. In Italia, secondo i dati di Federalimentare, sugli scaffali cresce in modo significativo la presenza dei prodotti nutraceutici (ortofrutticoli in primis), degli integratori alimentari e dei prodotti dietetici e per l’infanzia. Sui banchi particolare attenzione va prestata ai prodotti a indicazione geografica. Guardando al format, i punti vendita sono sempre più orientati verso soluzioni innovative in grado di aumentare l’experience del consumatore

                       

                      Dalla Redazione 

                       

                      cibus fm

                      Cibus è anche luogo d’incontro tra industria alimentare e grande distribuzione (copyright: FM)

                      Cresce l’interesse della Gdo straniera per la marca del distributore italiana, spesso con rapporti diretti tra le catene ed i produttori italiani. È quanto emerso il 10 maggio alla Fiera di Parma nella seconda giornata di Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione in agenda fino a giovedì 12 maggio, nel corso del convegno sulla marca del distributore italiana all’estero organizzato dal Gruppo Food. Nella tavola rotonda, che ha visto la partecipazione di catene distributive del nostro Paese e anche straniere, è emerso infatti che il made in Italy, nel retail estero, viene percepito come prodotto di alta qualità che nobilita la gamma dell’offerta. I consumatori cercano un prodotto italiano tradizionale, autentico e facile da cucinare, e il margine di crescita della marca privata all’estero è ampio.

                       

                      Parlando di GDO italiana, il dato più interessante emerso è la crescita significativa del comparto degli alimenti funzionali in Italia ha raggiunto nel 2015 un fatturato di 2,4 miliardi di euro, con un aumento del +8% sul 2014. Lo ha sottolineato il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia, aggiungendo come sia evidente “la netta differenza di passo col fatturato aggregato del ‘food and beverage’ italiano che, per il terzo anno consecutivo, l’anno scorso è rimasto fermo a quota 132 miliardi”.

                       

                      Cosa sono gli alimenti funzionali? Letteralmente, quelli che svolgono una funzione specifica per l’organismo: quindi prodotti nutraceutici (in particolare ortofrutticoli particolarmente ricchi di sostanze nutritive benefiche e salutistiche), ma anche integratori alimentari, prodotti dietetici e alimenti specifici per l’infanzia.  “La voce complessiva ‘integratori alimentari, infanzia e dietetici’ – ha spiegato ancora Scordamaglia – ha raggiunto nel 2015 una quota di fatturato di 3,4 miliardi di euro, con un +5,0% sull’anno precedente.  La crescita è stata inferiore a quella degli integratori (che sono di gran lunga la voce più performante) in quanto il segmento infanzia, al contrario, soffre. Nei prossimi anni è prevedibile una conferma del passo espansivo di questi alimenti, che si distinguono come uno dei segmenti a più alto valore aggiunto e maggiormente premianti del mercato alimentare, e che iniziano a suscitare interesse anche all’estero per l’eccellenza e la qualità delle materie prime”.

                       

                      Sui banchi dei supermercati italiani cresce anche il peso dell’ittico fresco, anche se si è ancora distanti dal successo registrato negli anni recenti dai comparti della carne fresca e dell’avicolo. Se ne è parlato nel convegno dell’area Seafood, cui hanno partecipato, tra gli altri, Coop e Auchan.

                       

                      Anche i prodotti a indicazione geografica vanno promossi nella grande distribuzione. Nella tavola rotonda che si è tenuta nella seconda giornata di Cibus, nell’area del Ministero delle Politiche agricole, si è parlato di un tavolo di confronto stabile con i consorzi di tutela e la grande distribuzione e di una campagna mediatica su radio, tv e web già avviata nei mesi scorsi.

                       

                      Nel retail stanno facendosi strada anche nuove tecnologie in grado di aumentare l’experience del consumatore, mescolando i livelli fisici e virtuali dei negozi, come si è detto nel convegno sul futuro del punto vendita, Retail Information&Design, organizzato da RetailWatch.

                       

                      Sul tema dell’innovazione di prodotto, Federalimentare ha presentato la l’ottava edizione di Ecotrophelia, il concorso per i giovani studenti delle facoltà di agraria e gastronomia: il vincitore è “AlbeDin”, una caramella di gelatina, ricoperta da cristalli di zucchero di canna, ottenuta con l’albedo/mesocarpo di limoni o cedri, un sottoprodotto solitamente scartato dalle industrie di produzione.

                       

                      L’educazione alimentare nelle scuole è stato il tema di una tavola rotonda di Federalimentare che ha proposto la nuova edizione del progetto, con la partecipazione della nutrizionista Evelina Flachi, Presidente di Food Education Italy, che ha appoggiato l’iniziativa del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per un controllo dei Nas dell’operato delle mense scolastiche, iniziativa annunciata ieri a Cibus dal Ministro.

                       

                      I prodotti italiani – ultima novità della seconda giornata di Cibus – saranno sempre più concepiti fin dalla loro nascita come riutilizzabili, secondo i dettami della BioEconomia Circolare, con il Ministero dello Sviluppo Economico che ha annunciato, nel corso di una conferenza, nuovi strumenti di politica industriale e finanziaria per favorire questi prodotti.

                       

                       

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