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                      Nutriscore, l’etichetta “a semaforo” tolta dall’Agenda Ue: se ne riparla nel 2024

                      L’etichetta Nutriscore dovrà attendere. “La Commissione Ue ha tolto dall’agenda per i prossimi mesi la proposta legislativa sull’etichettatura europea nutrizionale”: ad annunciarlo è l’europarlamentare Paolo de Castro a margine del XX Forum della Coldiretti, a Roma, e riportato dall’Ansa. Già adottata da molti Paesi europei, l’etichetta nutrizionale a semaforo vede in Italia uno dei principali oppositori, in quanto molti prodotti alimentari Made in Italy verrebbero pesantemente penalizzati

                      Dalla Redazione

                      nutriscore

                      È stata posticipata al 2024 la proposta legislativa europea nella quale figura il Nutriscore, l’etichetta nutrizionale a semaforo che dovrebbe svilupparsi in Europa nell’ambito della strategia Farm to Fork. Già adottata da Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Svizzera, Germania, Paesi Bassi e Lussemburgo, l’etichetta Nutriscore vede da sempre l’Italia fra i principali oppositori, in quanto molti prodotti alimentari Made in Italy verrebbero pesantemente penalizzati dall’introduzione del nuovo sistema di classificazione nutrizionale. Secondo Coldiretti, ad esempio, l’85% delle Dop e Igp italiane sarebbero bocciate senza appello dall’etichetta a colori che sta avanzando in Europa.

                      La Commissione Ue ha tolto dall’agenda per i prossimi mesi la proposta legislativa sull’etichettatura europea nutrizionale che, tra le varie proposte, comprende tra l’altro il famigerato Nutriscore” queste le parole dell’europarlamentare Paolo De Castro, a margine del XX Forum della Coldiretti, a Roma, e riportate dall’Ansa. Così facendo, si arriva al 2024, per scadenza dell’attuale legislatura a fine 2023 e le elezioni dell’anno dopo. “Questa Commissione e questo Parlamento non potranno proporre né portare a temine nulla che riguardi etichettatura nutrizionale. Di fatto avremo più tempo per convincere che il Nutriscore non va bene” conclude De Castro.

                      Notizia tra l’altro che arriva un giorno dopo le parole di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, in risposta in aula alla Camera al question time di FdI: “Siamo contrari al Nutriscore perché il suo utilizzo produrrebbe effetti discriminatori verso le eccellenze alimentari condizionando i consumatori e indirizzandoli, come molte multinazionali auspicano. Noi riteniamo che questo sia lo scopo di questo provvedimento, verso dinamiche di mercato in aperto contrasto con i criteri che hanno permesso di scrivere la dieta mediterranea mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco”.

                      L’etichetta a semaforo Nutriscore vede però un fronte “salutista” capitanato dall’Oms, che tramite l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro nel report “The Nutri-Score: A Science-Based Front-of-Pack Nutrition Label” promuove il Nutriscore come un’etichetta che indirizza i consumatori verso scelte alimentari salutari e, quindi, verso una riduzione del rischio dello sviluppo di malattie non trasmissibili come il cancro. Un’etichetta che, a detta degli oppositori, sarebbe però “cieca”, dal momento che rischia di penalizzare molti prodotti Dop e Igp (soprattutto italiani) e veicolare un messaggio fuorviante ai consumatori.

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