di Massimiliano Lollis
Per chi vive in città coltivare un orto può essere molto difficile, se non impossibile. Dal Quebec arriva però OGarden Smart: una soluzione tecnologica che nasce con l’intento di creare un mondo più salutare, ecologico e responsabile dando a chiunque la possibilità di coltivare facilmente verdure e piccoli ortaggi nel proprio salotto di casa.
OGarden Smart è composto da una piccola serra – ospitata nella parte inferiore del mobile – e da una sorta di ruota luminosa nella parte superiore, dotata di lampade Led per assicurare alle piantine tutta la luce di cui hanno bisogno per crescere.
Il funzionamento è molto semplice: inizialmente è necessario inserire nella parte inferiore della struttura i semi delle varietà preferite, che possono essere scelti da un’ampia gamma di piante ed erbe aromatiche come timo e basilico, ma anche pomodorini a grappolo e perfino banane. Dopo tre settimane di maturazione, i semi possono essere trasferiti nella ruota luminosa, dove le piantine inizieranno a svilupparsi appieno e a dare i loro frutti pronti da gustare.
La piccola serra domestica necessita di poca manutenzione – richiede solamente di ricaricare l’acqua una volta esaurita, ovvero quando si attiva il relativo segnale acustico – e permette di risparmiare sulla spesa, con il vantaggio non trascurabile di sapere esattamente da dove proviene ciò che ci si trova nel piatto.
Come si può leggere sul sito di OGarden, la missione della start-up canadese è quella di dare vita a un impatto ecologico virtuoso e positivo sull’ambiente, portando allo stesso tempo maggiore autonomia alle persone, che possono così portare in tavola il loro raccolto anche nei casi in cui è impossibile disporre di un vero e proprio orto. OGarden Smart è in vendita sul sito ufficiale a poco più di 1.000 dollari e permette di coltivare circa 90 piante diverse contemporaneamente.
Il progetto nasce nel 2016, quando Pierre Nibart e Pierre-Etienne Bourget, due ragazzi del Quebec, decidono di proporre il loro OGarden Smart su una piattaforma di crowdfunding. Da quel momento, il progetto riceve centinaia di donazioni fino a raggiungere la cifra di 110mila dollari soli 30 giorni. La cifra, seppur modesta, ha permesso ai due di lanciare la start-up che nel corso degli ultimi anni si è ingrandita conquistando sempre più aspiranti coltivatori high-tech.
“Coltivare le verdure in casa – sostiene Pierre Nibart – ci riporta alle nostra fondamenta. E questo ci rende anche più sereni: una cosa preziosa di questi tempi”.
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