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                      Op Agricor, terminata la campagna albicocche. Focus sulla ricerca del gusto

                      Op Agricor ha ufficialmente terminato la campagna albicocche, ma nei frutteti della Piana di Sibari (Cosenza) il lavoro non è certo finito: nemmeno il tempo di tracciare un bilancio della stagione che l’organizzazione di produttori calabrese guarda già al futuro, avviando il terzo step del processo di riconversione varietale delle sue drupacee.

                      “È un percorso che ha l’obiettivo di portare valore ai nostri soci, orientando le produzioni verso quelle varietà capaci di esprimere il massimo livello gustativo e di adattarsi alle nuove condizioni climatiche che, anno dopo anno, si stanno consolidando nel nostro areale – spiega Natalino Gallo, presidente dell’Op Agricor di Corigliano Rossano (Cosenza) -. Le varietà che non ci soddisfano per caratteristiche gustative le stiamo progressivamente eliminando, anche a costo di avere un momentaneo buco produttivo, preferendo quelle varietà che in Calabria hanno trovato un buon adattamento e che ci stanno dando frutti dagli elevati standard qualitativi: per il futuro investiremo solo su quelle. Non ci interessa giocare sulla precocità per poi rischiare di deludere il consumatore: il nostro obiettivo è di conquistare con il gusto chi sceglie i nostri frutti. È anche una questione di rispetto per chi compra, la spirale inflattiva degli ultimi anni ha portato ad un innalzamento dei prezzi al dettaglio e la nostra mission è di presentare sul mercato albicocche gustose, coltivate nel rispetto dell’ambiente e delle persone, che siano un vero piacere per il palato”.

                      Natalino Gallo, presidente dell’Op Agricor di Corigliano Rossano (Cosenza)

                      La campagna albicocche appena conclusa è stata caratterizzata da volumi produttivi bassi. “Le previsioni primaverili ce lo avevano suggerito, ma quando è partita la raccolta i quantitativi commercializzabili si sono confermati davvero modesti – illustra l’imprenditore – soprattutto per le produzioni precoci. Le varietà di alta qualità e la seconda parte della stagione, dal 20 giugno a fine luglio, ci hanno riservato soddisfazioni commerciali, ma nonostante i prezzi buoni le ridotte quantità non hanno generato una sufficiente marginalità per le aziende agricole. Sul fronte dei costi produttivi notiamo poi una ripresa degli aumenti, sia per l’energia che per i mezzi tecnici: un altro fattore che, assieme agli effetti dei cambiamenti climatici, impatta sulle nostre attività. Dopo gli incrementi record registrati tra il 2022 e il 2023 ci aspettavamo un allentamento dei rincari, o quantomeno un periodo di relativa stabilità, invece i segnali vanno nella direzione opposta”.

                      Le albicocche rosse sono un segmento sempre più interessante: la distribuzione italiana le ha inserite in reparto con soddisfazione e i consumatori hanno imparato a riconoscerle. “Con queste nuove varietà abbiamo mantenuto un trend di prezzo e consumo costante dal primo giugno alla fine di luglio: due mesi di campagna in cui, con i nostri partner, abbiamo impostato un prezzo equo e costante, evitando ogni turbolenza, che ha permesso di fidelizzare il consumatore: è una strategia win-win che consente di mettere in campo una gestione equilibrata di tutta la campagna. Infine, abbiamo avuto grandi soddisfazioni dal nostro brand premium Eccelsa – conclude Natalino Gallo – che i consumatori hanno imparato a riconoscere nel punto vendita e che li conquista con il gusto distintivo dei suoi frutti a casa”.

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