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                      OP Campidanese: un murale per rendere omaggio a Eleonora d’Arborea

                      OP Campidanese - L'orto di Eleonora

                      OP Campidanese, la più importante realtà ortofrutticola sarda con sede a Terralba, in provincia di Oristano, dedica un murale nella sede dell’azienda a Eleonora d’Arborea, donna che nel 1370 circa governò la Sardegna “ispirandone i valori di volontà, dedizione, fierezza, coraggio. Valori nei quali da sempre ci riconosciamo” afferma Salvatore Lotta, direttore commerciale di OP Campidanese. Infatti, il brand di OP Campidanese “L’Orto di Eleonora” è dedicato proprio a questa importante figura femminile della storia sarda. L’opera è stata realizzata da Gisella Mura, artista che vive ed opera nel borgo di Collinas, in Sardegna e che ha ottenendo lusinghieri riconoscimenti in Italia e all’estero, vincendo numerosi premi

                      Dalla Redazione

                      OP Campidanese

                      “Viviamo in una Terra ricca di storia, che intorno al 1370 fu governata da Eleonora d’Arborea, a lei abbiamo dedicato il nostro brand e ora nella nostra azienda un murale per rendere omaggio alla giudicessa e al suo spirito che ancora oggi vive nel ricordo dei sardi, ispirandone i valori: volontà, dedizione, fierezza, coraggio. Valori, nei quali da sempre ci riconosciamo, che fanno emergere la figura di una dei principali protagonisti della storia sarda e di grande rilievo per l’intera Europa medievale” spiega Salvatore Lotta, direttore commerciale di OP Campidanese, la più importante realtà ortofrutticola sarda con sede a Terralba, in provincia di Oristano.

                      “Una grande donna che dedicò l’intera vita al suo popolo e alla sua terra, lottando per renderla unita, indipendente e libera dal dominio della corona aragonese. La Sardegna – sottolinea Salvatore Lotta – deve a lei l’aggiornamento della carta legislativa promulgata dal padre Mariano IV: la Carta de Logu, un codice di diritto civile e penale redatto in lingua sarda e decisamente moderno per l’epoca, tanto da essere rimasto in vigore per oltre 400 anni, fino al 1827. Il ricordo delle imprese di Eleonora da allora è rimasto impresso nella memoria e nella cultura del popolo sardo – prosegue Salvatore Lotta – che, ancora oggi, la rappresenta nelle tradizioni e nelle rievocazioni storiche come nella Sartiglia di Oristano, continuando a tramandarne il nome attraverso la storia.

                      Fiero di essere il direttore commerciale di una realtà che si è ispirata ai valori della Grande Eleonora. Abbiamo capito – dichiara Salvatore Lotta – che insieme si può tentare, stiamo lavorando per unire il mondo produttivo, per renderlo più competitivo e al passo con i tempi, così da poter vincere la nostra battaglia commerciale. Sono fiero di appartenere a questa splendida Terra, e alle sue tradizioni, alla sua storia. Per noi de L’Orto di Eleonora è fondamentale che il nostro lavoro porti vantaggi alle aziende socie e al territorio. Come Eleonora anche noi vogliamo dare benessere e far prosperare”.

                      L’opera è stata realizzata da Gisella Mura, artista che vive ed opera nel borgo di Collinas, in Sardegna, dove si è ritagliata un ruolo di animatrice e operatore culturale e turistico, organizzando mostre ed eventi di spessore. Dopo gli studi scientifici e la laurea all’Accademia di Belle Arti si è dedicata a tempo pieno alla pittura, esponendo in diverse location prima nell’isola e successivamente in Italia ed all’estero ottenendo lusinghieri riconoscimenti e vincendo numerosi premi.

                      Di lei la storica dell’arte Daniela Madau, scrive: “Un’arte emotivamente forte che esce dalle tele e cattura l’attenzione per la forza che emana, dalle maschere tradizionali sarde ai suonatori di launeddas, per poi soffermarsi sulle forme sensuali e passionali della donna. La figura femminile, la protagonista principale della sua attività, a tratti madre dolce e affettuosa, a tratti passionale e divina. Le sue opere sono un complesso armonico di simbologia, sardità e femmineo”.

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