di Eugenio Felice
Ha preso inizio sul mercato italiano nella seconda settimana di febbraio la nona campagna del melone del Selegal di OP Francescon. I container arrivano al porto di Vado Ligure dopo un viaggio diretto di 5 giorni su una nave mercantile che salpa dal porto di Dakar. La seconda rotta utilizzata è quella per il Nord Europa, che richiede 2-3 giorni in più. La logistica quindi è estremamente veloce, se si pensa che il melone disponibile nei primi mesi dell’anno in Europa arriva da Paesi come Costa Rica e Honduras che richiedono 30 giorni di trasporto, un tempo non compatibile con la raccolta del frutto al giusto punto di maturazione. Cosa che invece avviene in Senegal, dove i meloni sono prodotti peraltro proprio come se fossimo in Italia, usando la stessa tipologia di semi e le stesse tecniche di coltivazione, ovviamente adattate ai terreni e al clima del Senegal.
L’azienda agricola in Senegal si chiama Frutta Italia e dista una manciata di chilometri dall’aeroporto di Dakar, tanto che dai campi si può scorgere la torre di controllo. Si estende su 300 ettari ed è stato costituita lo scorso anno da Daniele Francescon, fratello di Bruno, presidente dell’omonima OP con sede a Rodigo (MN). “Per noi il Senegal non è una prova – ci riferiscono Bruno e Daniele Francescon – siamo stati i primi a crederci delocalizzando nel 2013 la produzione di melone, zucca e anguria, per anticipare di due mesi la campagna del prodotto italiano. L’obiettivo fin dall’inizio è stato quello di dare al consumatore italiano ed europeo la possibilità di poter gustare un ottimo melone in un periodo dell’anno in cui solitamente si trova solo del mediocre prodotto di origine Centro America. Possiamo dire di aver messo radici in Senegal, siamo convinti di aver fatto la scelta giusta”.
L’avventura in Africa era iniziata nel 2013 con un’azienda agricola a Tassette, 40 kilometri a sud di Dakar. Poi la decisione di spostarsi, dalla campagna 2020, più vicini alla capitale, con un’azienda agricola di maggiori dimensioni e adiacente sia al porto che all’aeroporto così da ottimizzare la logistica. “Il 2020 – ricorda Daniele Francescon – è stato un anno da dimenticare per il melone del Senegal. Da una parte il Covid-19 che ha penalizzato trasporti e consumi. Dall’altra l’azienda agricola da costruire partendo da zero. Abbiamo fatto il magazzino per lo stoccaggio di mezzi tecnici e prodotti fitosanitari, le celle per abbattere la temperatura dei frutti, la sala lavorazione per far partire il prodotto già pre-selezionato, ma lo scoglio maggiore che abbiamo incontrato è stata la poca disponibilità di acqua per irrigare i campi. Uno scoglio superato solo a fine marzo”.
“Nel 2021 – continua Daniele Francescon – la situazione è completamente cambiata. L’emergenza sanitaria sta rientrando, abbiamo superato i problemi idrici e l’azienda agricola sta producendo in modo eccellente. Abbiamo investito 120 ettari di melone retato con solcatura della fetta, 20 ettari di zucca Delica e 15 ettari di anguria Perla Nera. Il clima secco e ventilato, tipico di questa zona dell’Africa Occidentale, sta facendo crescere i frutti in modo eccellente”. L’azienda Frutta Italia ha un accordo di partnership commerciale esclusiva con OP Francescon e viene gestita dai tecnici Alessandro Stafforte e Federico Ferretti. Il raccolto delle zucche è iniziato a metà febbraio, quello delle angurie Perla Nera è programmato da metà aprile così da anticipare di un mese la campagna siciliana. Gli ultimi meloni arriveranno in Italia nella seconda metà di aprile, così da non sovrapporsi con il prodotto siciliano.
Prosegue, come è stato fin dall’inizio, l’impegno verso le comunità locali, con progetti solidali in ambito scolastico e sanitario. Se a Tassette erano stati fatti pozzi per garantire acqua potabile alla popolazione, un centro medico e un centro scolastico con otto aule, entrambi attrezzati e funzionanti, nella nuova location di Dakar è già stato dato il via libera all’inizio dei lavori per un nuovo centro scolastico cui seguirà un centro medico. Un impegno sociale premiato da alcuni gruppi distributivi come Coop Italia che ha inserito, da diversi anni, il melone del Senegal nella linea Terra Equa. “Frutta Italia – conclude Daniele Francescon – è anche la prima azienda agricola del Senegal ad essere stata certificata GolbalGAP e GRASP, a testimonianza della nostra attenzione verso le buone pratiche sociali. Per noi è un grande motivo di soddisfazione, premia i nostri sforzi”.
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