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                      Ortofruit Italia punta sul baby kiwi Nergi. Investirà 100 ettari

                      kiwi-berry
                      L’OP piemontese ha raggiunto l’accordo con l’azienda francese Sofruileg per la distribuzione in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia del mini kiwi che si mangia con la buccia. La produzione in Italia dovrebbe raggiungere nei prossimi anni i 100 ettari

                       

                      nergi_kiwiberry“Nergi è figlio di un’agricoltura di nuova generazione, che vede in Ortofruit Italia il modello di un sistema aperto al territorio locale e comunitario, per il quale questo mini-kiwi può schiudere grandi opportunità”. Ecco l’incipit del leader cooperativo Domenico Paschetta, alla guida di Confcooperative Piemonte e dell’OP saluzzese protagonista della “buona notizia” della partnership con la società francese Sofruileg, ufficializzata il 26 agosto, nel Castello di Lagnasco, di fronte a una partecipatissima platea di operatori economici, dirigenti cooperativi, rappresentanti istituzionali e dell’associazionismo agricolo piemontese.

                       

                      Un progetto di innovazione anzitutto culturale, prima che colturale, che ad oggi vede Ortofruit Italia come unico operatore italiano di riferimento per il marchio “Nergi”, identificativo del kiwiberry, o “baby-kiwi” (Actinidia arguta), il brand di proprietà di Sofruileg, così battezzato per l’assonanza con il termine “energia” (energy in inglese), che enfatizza l’eccezionalità nutrizionale e salutistica del prodotto, ricco di vitamine, minerali e antiossidanti.

                       

                      “Nergi è il nuovo piccolo frutto – ha spiegato il Presidente del cda di Sofruileg, François Lafitte – che porta un accento di verde a lamponi, more, mirtilli e ribes e – dopo Francia, Germania e Inghilterra – finalmente arriva in Italia grazie all’accordo con l’OP Ortofruit Italia, l’operatore commerciale selezionato come riferimento per le aziende agricole che già hanno avviato e avvieranno la produzione in accordo con noi, così come per la promozione e il marketing attraverso le insegne distributive che hanno fatto scelte di qualità in ortofrutta”.

                       

                      Dolce e gustoso come un kiwi, pratico come uno snack, naturale, multivitaminico ed energetico: ma, a questa manciata di qualità, il baby-kiwi aggiunge un appeal quasi sociale e social: “Nergi è il frutto della convivialità – ha commentato Lafitte – commercializzato in vaschette da 125 grammi proprio per alimentare una condivisione di gusto in famiglia, o  tra amici, come pure un salutare snack-and-go per chi lavora in ufficio, o viaggia in metropolitana”.

                       

                      Ma Nergi è anche il piccolo frutto che vede nel post-raccolta una fase altrettanto importante come quella della coltivazione, in una formula quasi inedita: per la prima volta, infatti, si parla di affinamento della frutta, proprio perché il kiwiberry necessita di questa procedura a freddo per conseguire un livello di maturazione adeguato, prima di passare alla commercializzazione.

                       

                      Ad oggi, la produzione del baby-kiwi è concentrata nel triangolo Francia, Portogallo e Italia: in quest’ultima, già una ventina di aziende ha intrapreso la coltivazione del prodotto, in accordo con Sofruileg, come ha spiegato Lafitte: “Pur essendo un frutto a dimensione europea, il Nergi assicura lo stesso livello di qualità in tutti i frutteti, grazie al tutoraggio tecnico previsto dal disciplinare che tutte le aziende produttrici sono tenute a rispettare in tutte le fasi di vita del frutto, che presenta un’ottima resistenza alla batteriosi“.

                       

                      Il nostro prossimo traguardo sono i 500 ettari di impianti, 100 dei quali in Italia: in parallelo, vogliamo però occuparci della conquista di quei potenziali 500 milioni di consumatori europei verso i quali stiamo orientando nuove tecniche di comunicazione e marketing, per aggiungere al valore della bontà, della praticità e della salubrità del nostro kiwiberry, anche quello della viralità.” E i primi consumer-test avviati su Parigi, Londra e Mosca decretano un 68% di voci che esclama all’unisono “I love Nergi” proprio per la straordinaria piacevolezza che il nuovo piccolo frutto all’italiana scatena al palato.