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                      Ortofrutta 2020, calano i consumi di frutta -3,5%, cresce la verdura +2%

                      Good looking woman standing in front of vegetable shelves choosing what to buy.

                      L’anno segnato dal Covid conferma il calo dei consumi di ortofrutta malgrado un primo semestre positivo. La frutta è il segmento che evidenzia l’andamento più problematico. Capitolo a parte le drupacee, i cui risultati di vendita sono stati influenzati dalle pesanti gelate di inizio aprile che hanno di fatto compromesso la disponibilità di prodotto sul mercato, mentre la verdura si presenta con una situazione migliore con acquisti del +2% nell’arco dell’anno. La spesa media per famiglia nel 2020 è stata di 458 euro (+4%) con prezzi medi diffusamente superiori rispetto al 2019. La distribuzione moderna segna un aumento dei volumi venduti pari al 3%: i maggiori flussi vengono dalle superette (+10%) mentre gli ipermercati hanno subito una perdita del 5%

                      Dalla Redazione

                       ortofrutta

                      Secondo i dati rilasciati dall’Osservatorio di Mercato di CSO Italy, su rilevazioni GFK, nel corso dei 12 mesi dello scorso anno il totale di ortofrutta consumata dagli italiani ha di poco superato i 6 milioni di tonnellate, pari a 233 kg a famiglia. Un comportamento d’acquisto sostanzialmente in linea al 2019 (-1%). Il dato finale è però il risultato di un andamento del tutto irregolare: l’incremento dei volumi si è concentrato in corrispondenza del primo e del secondo trimestre, con un aumento del 2% nei mesi gennaio-marzo e del 3% da aprile a giugno, con un forte impulso al consumo “in casa” dettato dalla pandemia. Nei trimestri successivi si è registrato un calo rispettivamente del 6% e del 2%.

                      La frutta è il segmento che evidenzia l’andamento più problematico. La contrazione del 3,5% dei volumi sul 2019 conferma il trend negativo degli ultimi due”, commenta il direttore di CSO Italy Elisa Macchi. Tra le specie frutticole sono poche a registrare quantitativi in crescita anno su anno: tra le principali spiccano le mele (+4%), le arance (+3%), l’uva da tavola (+14%) e i piccoli frutti (+1%). Segnalano invece una flessione le angurie (-8%), le clementine (-7%) e i meloni (-5%). Capitolo a parte le drupacee, i cui risultati di vendita sono stati influenzati dalle pesanti gelate di inizio aprile che hanno di fatto compromesso la disponibilità di prodotto sul mercato: -20% per le pesche, -23% per le nettarine, -29% per le albicocche, -21% per le susine e -20% per le ciliegie.

                      Migliore la situazione per gli ortaggi, i cui acquisti nell’arco dell’anno segnano un +2%. Nella top 10 delle principali specie acquistate dalle famiglie italiane nel 2020 troviamo segni positivi per patate (+11%), carote (+8%), zucchine (+1%), cipolle (+8%), finocchi (+9%), melanzane (+2%), peperoni (+6%), mentre in calo risultano pomodori (-2%), insalate (-5%) e cavolfiori (-3%). Sul fronte prezzi “La spesa media per famiglia nel 2020 è stata di 458 euro (+4%) – precisa Daria Lodi di CSO Italy -, con prezzi medi diffusamente superiori rispetto al 2019 per tutti i macro periodi dell’anno in tutti i canali di vendita e sull’intero territorio nazionale”.

                      La distribuzione moderna segna un aumento dei volumi di ortofrutta venduti pari al 3%. Una crescita a cui non hanno contribuito gli ipermercati, che invece subiscono una perdita del 5%, mentre risultano maggiori i flussi gestiti da supermercati (+4%), discount (+2%) e superette (+10%). Circa i canali tradizionali, l’Osservatorio di Mercato di CSO Italy sottolinea il forte calo dell’ambulantato e dei mercati rionali (-18%), chiaramente dovuto anche alla pandemia, a fronte di un aumento dei fruttivendoli pari al 3%.

                      Passando all’analisi per aree geografiche, nel Nord Ovest del Paese si sono concentrati il 31% degli acquisti nazionali con un calo in valore assoluto dell’1%. In crescita del 3%, invece, i volumi nel Nord Est, l’area dove si acquista il 21% del totale di ortofrutta, e al Centro e Sardegna, macro regione che vanta una rappresentanza del 24% dei volumi nazionali. Il comprensorio Sud + Sicilia, anch’esso con una quota del 24% sul totale del venduto, vede una contrazione del 7%.

                      Una nota, infine, su due importanti aspetti: “Circa i consumi di ortofrutta biologica – spiega Elisa Macchi – si evidenzia una battuta d’arresto: con un calo del 2%, i quantitativi si attestano a 343 mila tonnellate, con la frutta che perde il 3% delle quantità a fronte di un incremento del 2% degli ortaggi. Per quel che riguarda le quote di ortofrutta a peso fisso/confezionato, invece, nel corso del 2020 si passa da 1,5 ad oltre 1,6 milioni di tonnellate, con un balzo dell’8% dei volumi acquistati nonostante l’aumento del 6% del prezzo medio”.

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