Dalla Redazione
La filiera biologica italiana continua a crescere e a godere di ottima salute grazie alla crescita dei comportamenti eco-sostenibili dei consumatori; in questo ambito le tendenze di consumo premiano l’ortofrutta, che si conferma il comparto biologico più apprezzato dagli italiani. Il valore complessivo delle vendite di ortofrutta biologica sfiora i 400 milioni di euro, considerando solo i due principali canali di acquisto, la distribuzione moderna (per il 49% degli italiani tale canale è prevalente) che registra oltre 316 milioni di euro di vendite negli ultimi 12 mesi (da luglio 2017 a giugno 2018), seguita dai negozi specializzati (canale prescelto dal 22% delle famiglie acquirenti) con oltre 83 milioni di euro; seguono gli acquisti diretti dai produttori (il 15% fa ricorso a questo canale per gli approvvigionamenti di prodotti ortofrutticoli biologici), i mercati e la vendita online.
Il bilancio più che positivo è stato presentato nel primo F&V Organic Monitor, lo studio affidato da AssoBio e da Alleanza delle Cooperative Agroalimentari a Nomisma per analizzare in profondità il comparto di frutta e verdura biologica e fornire una chiave operativa e strategica per tutti i produttori, i trasformatori e i retailer del settore. La presentazione si è tenuta nella seconda giornata di Sana, il salone del biologico e del naturale, in programma a BolognaFiere dal 7 al 10 settembre. Vero elemento di novità, grazie alle rilevazioni fornite dai principali retailer del canale specializzato e della Gdo come Coop, Conad, Auchan, Carrefour, Bennet, Pam Panorama e NaturaSì, lo studio Nomisma affianca per la prima volta ai dati delle performance dei prodotti venduti a peso imposto quelli dei prodotti venduti a peso variabile (che rappresentano il 44% delle vendite nella GDO), consentendo, finalmente, di conoscere le reali dimensioni del comparto ortofrutticolo biologico italiano.
Dal report emerge anche un quadro interessante sul profilo dell’user di ortofrutta bio: il 92% degli acquirenti è laureato e l’88% ha meno di 35 anni. Nell’ultimo anno sette famiglie su dieci hanno messo in carrello l’ortofrutta bio e il 72% delle famiglie italiane ha acquistato almeno una volta frutta e verdura biologiche (il 61% almeno una volta a settimana e il 25% due-tre volte al mese). La top ten dei prodotti ortofrutticoli bio più venduti negli ultimi 12 mesi nella distribuzione moderna, considerando i prodotti venduti a peso imposto e a peso variabile, vede classificarsi, in ordien dal primo al decimo posto: banane, limoni, pomodori, carote, zucchine, mele, aglio, kiwi, patate, finocchi.
Il report fornisce inoltre un’interessante fotografia sulle motivazioni che spingono all’acquisto i consumatori, che manifestano un approccio sempre più eco-sostenibile all’alimentazione: frutta e verdura biologica sono percepiti come sinonimo di salute e benessere (61% degli acquirenti segnalano tale fattore), sono garanzia di sicurezza e qualità dei prodotti (46%) e di rispetto per l’ambiente (34%). Ad incidere sulle scelte risultano anche il gusto (il 24% lo ritiene superiore) e i suggerimenti di medici e pediatri (4%).
“Con il monitor ortofrutta completiamo il quadro delle informazioni di mercato che forniamo regolarmente alle nostre imprese, mettendole in grado di leggere le tendenze di tutti i canali commerciali e programmare di conseguenza le produzioni. Si tratta di uno strumento indispensabile ai professionisti del comparto per guardare al futuro, avviare le opportune strategie di sviluppo e orientare le politiche di vendita, ma che traccia anche un profilo sempre più dettagliato di chi consuma bio e perché”, commenta il presidente di AssoBio, Roberto Zanoni.
“È importante non solo eliminare tutti gli ostacoli che impediscono la crescita del segmento biologico, ma continuare ad accompagnare i consumi biologici con un’importante spinta di comunicazione, perché è proprio puntando sull’informazione ai consumatori che si rafforza e consolida la domanda di prodotti bio e si riesce ad aprire anche nuovi spazi di mercato alla parte produttiva”, gli fa eco Davide Vernocchi, coordinatore del settore ortofrutticolo di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, aggiungendo che “lo sviluppo del biologico, supportato da una adeguata ricerca, è anche chiamato a servire da traino per rendere l’agricoltura convenzionale più verde”.
Copyright: Fruitbook Magazine