L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
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                      Approvato dal consiglio comunale di Milano il progetto da 100 milioni di euro di Sogemi per la riqualificazione del mercato ortofrutticolo all’ingrosso di via Lombroso. La società investirà fino a 10 milioni di autofinanziamento e 45,6 milioni ricorrendo a prestiti bancari, il Comune metterà a disposizione un contributo da 39 a 49 milioni. Preoccupazione fra i grossisti, che dal 2021 vedranno quasi duplicato l’affitto annuale. Ago, l’associazione che li rappresenta, individua anche altre criticità. Fedagromercati auspica il coinvolgimento diretto degli operatori all’interno della società di gestione. Per Alberto Albuzza, ex presidente di Ago e oggi consigliere dell’Associazione commercianti del Mercato di Milano (Acmo) e direttore generale della società Alma, le critiche sono sprecate e frutto di mancata lungimiranza da parte dei grossisti. Ecco quali sviluppi prevede

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      La riqualificazione del mercato ortofrutticolo all’ingrosso di via Lombroso è un progetto da 100 milioni di euro

                      Via libera ufficiale al piano per il rilancio dell’Ortomercato di Milano: il progetto di restyling presentato da Sogemi, la società che gestisce i mercati all’ingrosso nel capoluogo lombardo, è stato approvato in consiglio comunale. Il progetto prevede la realizzazione di una piattaforma logistica di 14.400 metri quadrati (con temperatura controllata da zero a sedici gradi). Verranno demoliti tre dei padiglioni dell’ortofrutta per realizzarne altri due (di 75 mila metri quadrati ciascuno) per un totale di 214 punti vendita.

                       

                      La riqualificazione costerà quasi 100 milioni di euro (94,6 milioni per la precisione), ripartiti tra Sogemi e il Comune. La società investirà fino a 10 milioni di autofinanziamento e 45,6 milioni ricorrendo a prestiti bancari, il Comune metterà a disposizione un contributo da 39 a 49 milioni, a seconda di quanto Sogemi riuscirà a stanziare con autofinanziamento. La nuova piattaforma logistica permetterà ricavi di circa 95 euro al metro quadro all’anno, mentre i padiglioni frutteranno da 75 a 130 euro al metro quadro, sempre all’anno, a partire dal 2021.

                       

                      A un giorno dal voto favorevole del consiglio comunale si levano i primi commenti degli addetti ai lavori. In primis Fausto Vasta, presidente di Ago, l’Associazione Grossisti Ortofrutticoli dell’Ortomercato di Milano, che si dice critico su diversi punti. Intanto sulla collocazione della piattaforma che sorgerà all’esterno dell’Ortomercato (l’altra si trova all’interno), distante dalle attività dei grossisti. Inoltre c’è preoccupazione, fra i grossisti, di una gestione della struttura da parte di Sogemi senza condivisione delle scelte.

                       

                      “Senza addentrarmi sulla questione relativa all’utilità o meno della piattaforma esterna, ritengo inammissibile che si chieda condivisione, impegno e garanzia economica agli operatori grossisti, i quali sono i principali attori della struttura, senza riconoscere loro il giusto ruolo nella futura società di gestione all’interno di un progetto di rinnovamento, potenzialmente ricco di opportunità ma allo stesso tempo complesso. Sono le parole del presidente di Fedagromercati Valentino Di Pisa, che si augura che sul progetto di restyling si possa trovare “un risultato finale che soddisfi tutti gli attori coinvolti”. Per questo il presidente di Fedagromercati chiede alla presidenza dell’ente gestore (che negli ultimi tempi “non è stato indenne da pecche”, sottolinea), ma soprattutto alla politica di “valutare l’opportunità di inserire la voce degli operatori all’interno della società di gestione”.

                       

                      Alberto Albuzza, consigliere di Acmo e direttore di Alma

                      Non è sulla stessa linea d’onda Alberto Albuzza, ex presidente di Ago e oggi consigliere dell’Associazione commercianti del Mercato di Milano (Acmo). “Quella dell’Ortomercato è una perfetta fotografia dell’Italia di oggi: ognuno dice la sua, ma non si arriva mai da nessuna parte”, esordisce con una nota pepata, lui che, la storia dell’Ortomercato, l’ha vissuta in prima persona. Oggi è direttore generale della società Alma e nel settore ci lavora da quando era ragazzino, insieme alla famiglia, operativa nei mercati all’ingrosso da cinque generazioni.

                       

                      Critiche e perplessità sul progetto di riqualificazione del Mercato di Milano? Se sussistono, sono baggianate. – chiosa Albuzza – Il piano approvato in consiglio comunale è stato condiviso da Sogemi con Ago ed Acmo, nel corso dei vari incontri che si sono tenuti durante l’iter progettuale. Lo stesso progetto è stato redatto in base alle risposte espresse dagli operatori dell’Ortomercato, chiamati di volta in volta a esprimere la propria opinione tramite appositi questionari. Quando è stata affrontata la questione degli affitti, ad esempio, che fra tre anni diventeranno circa il doppio (passando dagli attuali 75 euro al mq a 130 euro al mq, come sottolineato sopra, ndr), tutti hanno espresso, pur con qualche titubanza, voto favorevole. I colleghi in quel momento erano un po’ distratti? Forse stavano leggendo la Gazzetta dello Sport?”.

                       

                      Il consigliere di Acmo si dice sconcertato anche per la posizione non propositiva assunta negli anni dai grossisti del Mercato di Milano, di cui lui stesso è stato a capo, in passato. “Di cosa vogliamo lamentarci, se siamo stati i primi a non volersi mettere in gioco?”, si domanda con un certo rammarico. A tal proposito, dice, era stato costituito anche un consorzio per dare voce agli operatori e ricevere finanziamenti, ma ha avuto vita breve. “Così come è stato aperto è stato anche chiuso, circa un anno fa”.

                       

                      “Negli anni in cui ho guidato l’associazione Ago ho potuto toccare con mano la mancanza di dinamismo e di lungimiranza da parte di certi colleghi. – aggiunge Albuzza – Un esempio? Avevo proposto la creazione di un polo logistico, ma non se n’è fatto nulla. Alla fine, l’ho aperta da solo la piattaforma, per la mia azienda. E ho dimostrato, nonostante le critiche ricevute, che è stata un’idea vincente: operativa dal 2016, ha movimentato 60 mila bancali di merce nel primo anno e 120 mila nel 2017”.

                       

                      Quali sviluppi prevede, dunque, sulla vicenda Ortomercato? “Se si arriverà ad avere anche solo il 50% delle attuali società operative all’interno della struttura disposte a spostarsi nel Nuovo Padiglione Ortofrutta, sarà un risultato a dir poco eclatante”.

                       

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