di Eugenio Felice
Un esempio che lavorare insieme paga, anche mettendo insieme realtà molto lontane. A sentire i diversi relatori che si sono avvicendati sul palco il 23 settembre a Borgoricco (Padova), nella tensostruttura allestita di fronte al nuovo stabilimento, pare proprio che tra i motivi principali che hanno portato una piccola realtà padovana a essere uno dei player di riferimento in Europa nelle insalate già lavate e nei prodotti innovativi freschi e pronti al consumo, ci sia proprio il sodalizio con il Sud Italia, tanto che l’amministratore delegato di OrtoRomi oggi è Giuseppe Senese, socio campano nonché responsabile dello stabilimento di Bellizzi (Piana del Sele), ora in fase di ampliamento. E proprio Senese era sul palco assieme ai due soci fondatori: Rino Bovo (anche lui amministratore) ed Elio Pelosin (presidente).
Sul palco è salita anche la direzione generale, composta da Luca Chinaglia, Cristiano Detratti e Gianluca Carra, oltre a numerosi rappresentanti della politica e dell’associazionismo, tra cui il presidente nazionale di Confocooperative, Maurizio Gardini, che ha sottolineato come per quanto l’agroalimentare abbia retto meglio di altri comparti alla crisi, assisteremo comunque alla chiusura nei prossimi anni di decine di migliaia di aziende agricole, o per mancanza di ricambio generazionale o per l’incapacità di stare su un mercato in continuo cambiamento. “Ci vogliono filiere forti, efficienti e innovative“, ha spiegato Gardini. Come nel caso di OrtoRomi, che quest’anno dovrebbe raggiungere gli 85 milioni di euro fatturato, registrando l’ennesino anno di crescita, grazie alla forte propensione all’innovazione.
Copyright: Fruitbook Magazine