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                      OrtoRomi, 20 anni di attività con un fatturato che sale oltre quota 80 milioni

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                      Tre giorni di festa per i vent’anni di attività della cooperativa OrtoRomi che nell’occasione ha aperto le porte dello stabilimento di Borgoricco (Padova). Dal 23 al 25 settembre stampa, clienti, fornitori e dipendenti da ogni parte d’Italia si sono riuniti per questo importante appuntamento: negli ultimi 10 anni il fatturato è passato da 20 a 80/85 milioni di euro (stima 2016), i collaboratori da 160 a quasi 600 unità. Tra i passaggi fondamentali il passaggio da Srl a cooperativa nel 2004, l’ingresso di Senese in qualità di socio e amministratore delegato nel 2007, l’entrata in attività del nuovo stabilimento di Borgoricco nel 2014

                       

                      di Eugenio Felice

                       

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                      Il taglio del nastro allo stabilimento di Borgoricco (Pd)

                      Un esempio che lavorare insieme paga, anche mettendo insieme realtà molto lontane. A sentire i diversi relatori che si sono avvicendati sul palco il 23 settembre a Borgoricco (Padova), nella tensostruttura allestita di fronte al nuovo stabilimento, pare proprio che tra i motivi principali che hanno portato una piccola realtà padovana a essere uno dei player di riferimento in Europa nelle insalate già lavate e nei prodotti innovativi freschi e pronti al consumo, ci sia proprio il sodalizio con il Sud Italia, tanto che l’amministratore delegato di OrtoRomi oggi è Giuseppe Senese, socio campano nonché responsabile dello stabilimento di Bellizzi (Piana del Sele), ora in fase di ampliamento. E proprio Senese era sul palco assieme ai due soci fondatori: Rino Bovo (anche lui amministratore) ed Elio Pelosin (presidente).

                       

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                      La relazione del presidente Confcooperative Maurizio Gardini (Copyright: Fm)

                      Sul palco è salita anche la direzione generale, composta da Luca Chinaglia, Cristiano Detratti e Gianluca Carra, oltre a numerosi rappresentanti della politica e dell’associazionismo, tra cui il presidente nazionale di Confocooperative, Maurizio Gardini, che ha sottolineato come per quanto l’agroalimentare abbia retto meglio di altri comparti alla crisi, assisteremo comunque alla chiusura nei prossimi anni di decine di migliaia di aziende agricole, o per mancanza di ricambio generazionale o per l’incapacità di stare su un mercato in continuo cambiamento. “Ci vogliono filiere forti, efficienti e innovative“, ha spiegato Gardini. Come nel caso di OrtoRomi, che quest’anno dovrebbe raggiungere gli 85 milioni di euro fatturato, registrando l’ennesino anno di crescita, grazie alla forte propensione all’innovazione.

                       

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