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                      Penny. e l’ortofrutta al 14%: “Coi fornitori programmiamo l’offerta distintiva”

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                      L'insegna Penny. a Saronno (copyright: Fm)

                      Con il punto vendita di Saronno (VA), che apre al pubblico giovedì 16 giugno, si inaugura il nuovo corso di Penny., gruppo della grande distribuzione attivo in Italia con 410 punti vendita a gestione diretta, parte del gruppo tedesco Rewe che nel 2021 ha sfondato la soglia dei 75 miliardi di euro di fatturato. Il punto vendita è di ultima generazione, con 900 metri quadrati di superficie commerciale, gastronomia e macelleria servite, classe energetica A4 (il massimo), pone grande enfasi sul reparto ortofrutta, che ad oggi sviluppa il 14% del fatturato di Penny. in Italia. Abbiamo chiesto al category Nicolò Padrin di indicarci dove si sta muovendo il reparto

                      di Eugenio Felice (articolo completo su Fruitbook Magazine, edizione di luglio / estate 2022)

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                      L’insegna Penny. a Saronno (copyright: Fm)

                      Lo diciamo subito, non è un refuso, se nell’articolo che state leggendo vedete un punto dopo Penny è perché ora l’insegna è diventata “Penny.” Penny Market diventa parte del passato. Il cambiamento è già avvenuto in altri Paesi europei dove è presente l’insegna che fa parte del gruppo tedesco Rewe, che nel 2021 ha sfondato la soglia dei 75 miliardi di euro di fatturato nei 21 Paesi in cui è presente. Il management che abbiamo incontrato a Saronno (VA) per l’inaugurazione del nuovo punto vendita ha tenuto a precisare che non si tratta di una semplice operazione di rebranding per l’insegna discount presente in Italia dal 1994: Penny. indica un’offerta commerciale che è stata modificata per incontrare le esigenze della clientela, sia in termini di assortimento che in termini di esperienza di acquisto.

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                      Gotthard Klingan, coo di Penny Italia all’evento di Saronno (copyright: Fm)

                      E l’ortofrutta è parte cruciale dell’offerta commerciale dei 410 punti vendita presenti oggi in Italia, tutti a gestione diretta, come ha specificato Pasquale Nicastro, direttore acquisti di Penny. “È il reparto più interessante e distintivo – ha dichiarato il 16 giugno a Saronno (VA) – sviluppa mediamente il 14% del fatturato della rete vendita in Italia, con 350 referenze attive e circa 200 fornitori. Sempre più importante è la private label, anche in questo reparto. Abbiamo ad esempio “Natura è” per l’ortofrutta italiana da produzione integrata con pesticidi inferiori del 70% rispetto ai limiti di Legge. Abbiamo anche “Vicino – prodotti del tuo territorio” per valorizzare l’ortofrutta prodotta poco distante dai punti vendita. “Welless – Costruisci il tuo benessere” potrebbe  essere tra le imminenti novità del reparto ortofrutta”.

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                      Nicolò Padrin e Pasquale Nicastro di Penny Italia (copyright: Fm)

                      Ma come si sta muovendo il reparto ortofrutta per Penny.? Lo abbiamo chiesto al suo category manager Nicolò Padrin. Innanzitutto il legame con la casa madre Rewe è forte ma è sempre maggiore l’autonomia negli acquisti: oggi dell’assortimento di ortofrutta presente nei 410 punti vendita Penny. solo il 10% viene da Eurogroup Italia, la centrale di acquisti del gruppo Rewe per l’ortofrutta italiana con base a Verona. Il restante 90% viene acquistato direttamente dagli uffici di Penny Italia a Cernusco sul Naviglio (MI). “Il nostro assortimento oggi si concentra sul gusto – ci ha spiegato Nicolò Padrin – sull’origine italiana, quando possibile, sulla salubrità dell’ortofrutta. Abbiamo praticamente pensionato le aste settimanali, puntiamo a rapporti di partnership di lunga durata con i nostri fornitori”.

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                      Una parte del reparto ortofrutta al Penny. di Saronno (copyright: Fm)

                      Sembrerebbe insomma di sentire la classica relazione da convegno. Ma poi Nicolò Padrin, mentre esploriamo a Saronno (VA) un reparto ortofrutta altamente scenografico e accattivante, grazie anche al sapiente lavoro dello specialista frutta e verdura Ivan Mantovani, ci porta degli esempi concreti: “Stiamo passando da una riduzione del 50% a una del 70% dei pesticidi rispetto ai limiti di Legge su tutta la linea “Natura è”. Andiamo a trovare i fornitori e con loro proviamo varietà specifiche da inserire poi nel nostro assortimento, con programmi precisi di produzione, così da avere un’offerta distintiva rispetto a quella dei nostri competitor. Un esempio è quanto stiamo facendo con un produttore del Mantovano che produce apposta per noi un tipologia di pomodoro in esclusiva per il mercato italiano, da coltivazione idroponica”.

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