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                      Pere: in Europa ci sarà il secondo raccolto più basso degli ultimi 10 anni

                      Il prossimo raccolto di pere in Europa sarà uno dei più bassi degli ultimi 10 anni, con circa 1.900.000 tonnellate previste. I dati, resi noti durante Interpera il 29 giugno, vedono cifre in aumento per Spagna, Portogallo, Belgio, mentre le stime sono in calo per la Francia. Paesi Bassi e Italia non hanno ancora calcolato le loro previsioni esatte di raccolto, ma fanno una previsione al ribasso. Nella valutazione della prossima stagione si è visto un generale ottimismo tranne che in Italia, soprattutto a causa dei cambiamenti climatici e inondazioni

                      Dalla Redazione

                      pere

                      Secondo le prime stime rese note il 29 giugno 2023 a Interpera, il Congresso Internazionale delle pere che si tenuto a Lleida, il prossimo raccolto di pere sarà uno dei più bassi degli ultimi 10 anni, con circa 1.900.000 tonnellate previste.

                      Secondo queste stime, basate sulla fioritura e sull’allegagione, la Spagna è in aumento del 53% con 190.600 tonnellate di pere, il Portogallo è in aumento del 7% con 130.000 tonnellate, la Francia è in calo del 26% con un raccolto di 109.000 tonnellate, il Belgio è in aumento del 6% con 366.000 tonnellate, mentre i Paesi Bassi e l’Italia non hanno ancora calcolato le loro previsioni esatte di raccolto di pere, ma fanno una previsione al ribasso.

                      Ripartizione per Paese:

                      L’Italia vede una bassa allegagione, elevata caduta dei petali e impatto imprevedibile a causa delle inondazioni che possono compromettere la sopravvivenza di alcune piantagioni.

                      I Paesi Bassi prevedono che il raccolto di pere sarà uguale o leggermente inferiore a causa delle scarse precipitazioni nei periodi chiave e si attendono le dimensioni finali dei frutti.

                      In Francia si prevedono variazioni tra i vari bacini francesi. Il potenziale produttivo si è notevolmente ridotto, con un gradiente da sud-est a nord: piuttosto degradato verso sud e in miglioramento verso l’alto, e quindi un gradiente da varietà estive di pere (Guyot) a varietà autunnali.

                      Il Portogallo guarda al raccolto con ottimismo visto il bel tempo, la buona allegagione e le aspettative di calibri più elevati. Il Belgio si aspetta un raccolto in crescita, con una buona fioritura, una buona allegagione e buoni calibri. In Spagna si prevede un aumento della produzione, che la porterebbe a recuperare il suo potenziale dopo una stagione con pochi frutti, come quello dello scorso anno. Il dubbio risiede nei possibili effetti della siccità. Si prevedono buoni calibri in generale, dubbi sulle dimensioni dei frutti nelle zone colpite dalla siccità.

                      Nella valutazione della prossima stagione, si è registrato un generale ottimismo in tutti i Paesi meno in Italia. Nonostante il calo della produzione di pere dovuto al recente disastro climatico, il rappresentante italiano ha annunciato che il Paese sarà in grado di sfruttare al meglio la sua produzione finale, qualunque essa sia.

                      Consumo. I produttori hanno evidenziato la necessità di aumentare i consumi di pere, comunicare ai consumatori che la frutta non è un prodotto costoso nel carrello della spesa e fare un prodotto di buona qualità. Perché i consumatori reagiscono positivamente in termini di consumo e di prezzo di fronte a un buon prodotto.

                      Cambiamenti climatici. Le presentazioni finali di Interpera sono state dedicate ai cambiamenti climatici e all’adattamento delle colture di pere, evidenziando la riflessione del professore dell’Università di Alcalá de Henares, Antonio Ruiz de Elvira, affermando che “abbiamo perso l’opportunità di mitigare i cambiamenti climatici, abbiamo l’opportunità di adattarci” con strategie come l’irrigazione a goccia, le varietà resistenti alla siccità, come i sistemi capillari di deflusso e infine la piantumazione di alberi.

                      Sono stati analizzati anche studi in diversi Paesi, come le innovazioni nell’irrigazione e nell’ombreggiamento delle piantagioni e l’analisi della distribuzione dell’impronta di CO2 nella coltivazione delle pere e nella loro manipolazione. Un’altra opzione per combattere il cambiamento climatico è il miglioramento genetico con varietà gustose di pere, produttive e con un’ampia gamma di colture.

                      Interpera è stata creata nel 2008 a Lleida e diventa, grazie ad Afrucat (Associazione catalana delle imprese frutticole) e AREFLH (Assemblea delle regioni europee produttrici di frutta e verdura), un evento itinerante che gira le principali aree di produzione del mondo. Più di 140 partecipanti da tutto il mondo hanno preso parte ai due giorni dell’evento di quest’anno, che prevedeva una serie di attività tecniche e ricreative. Interpera 2024 si terrà in Portogallo a giugno. A questo link il report completo.

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