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                      Pesca di Verona, l’IGP fa rinascere un’eccellenza che pareva scomparsa

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                      Pesca di Verona IGP in vendita in un supermercato

                      La pesca di Verona si coltiva a Verona da 500 anni ma negli ultimi 10 anni ha perso 3 mila ettari di superficie coltivata. Sembrava una coltura destinata alla scomparsa. Invece il progetto, che ha preso corpo nel 2023, che ruota attorno all’IGP e promosso da La Grande Bellezza Italiana, sta riportando l’entusiasmo tra i produttori. Nel 2024 i produttori certificati sono passati da 4 a 14 e i volumi – commercializzati da due gruppi della grande distribuzione, Rossetto e Migross – sono decuplicati. 300 le tonnellate previste per qusta campagna. Leonardo Odorizzi: “È uno dei momenti più emozionanti della mia carriera”

                      di Eugenio Felice

                      Pesca-Verona-IGP-LGBI-2024

                      Pesca di Verona IGP in vendita in un supermercato

                      Pesca di Verona IGP, la produzione incontra il mercato”, è il titolo dell’evento che si è svolto lo scorso 29 luglio presso il Mercato Ortofrutticolo di Bussolengo (Vr), organizzato dal Consorzio per la tutela e la valorizzazione della Pesca di Verona IGP. Il moderatore è stato Salvo Garipoli, direttore di SGMarketing, che sta accompagnando il percorso di valorizzazione di questo frutto che nel carrello della spesa ha una notevole rilevanza.

                      “Si tratta di un progetto meraviglioso – ha esordito – che abbraccia un territorio che va dal Lago di Garda alle porte di Verona. La pesca e nettarine rappresenta il quarto frutto per volumi consumati in Italia e a valore ben l’8% degli acquisti di ortofrutta. Se guardiamo il trend da cinque anni a questa parte, però, notiamo un calo dell’8% a volume e del 3% a valore. Quindi ci troviamo in un contesto particolarmente sfidante”.

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                      Pesca di Verona IGP: la tavola rotonda, al centro Leonardo Odorizzi (copyright: Fm)

                      “Sono felice – ha continuato Salvo Garipoli – che in soli tre anni il progetto della Pesca di Verona IGP si sia concretizzato, con numeri molto interessanti, sia per il test svolto nell’agosto 2023, con 26,8 tonnellate commercializzate in un solo punto vendita, sia per questa campagna 2024 con volumi che saranno decuplicati e un incremento da 4 a 14 produttori certificati. Il prodotto piace, la sfida sarà non deludere mai il consumatore finale”.

                      La tavola rotonda è stata preceduta dai saluti del sindaco di Bussolengo Roberto Brizzi e dell’assessore all’Agricoltura di Pescantina Giacomo Sandrini, Entrambi hanno sottolineato il sostegno della politica a iniziative come questa che valorizzano il territorio e le sue eccellenze. Alla tavola rotonda hanno partecipato Leonardo Odorizzi de La Grande Bellezza Italiana, Alice Campostrini che è uno dei 14 produttori certificati IGP, Nicola Conterno di CSQA e Antonio Troiani del Gruppo Rossetto.

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                      La produttrice Alice Campostrini e Nicola Conterno del CSQA (copyright: Fm)

                      “Non posso nascondere che all’inizio abbiamo avuto qualche titubanza, il processo di certificazione ci spaventava”, ha dichiarato Alice Campostrini. “Per noi è stato un mondo nuovo, ma abbiamo avuto grande supporto sia da La Grande Bellezza Italiana che da CSQA. Alla fine facciamo pesche e nettarine da generazioni e non abbiamo riscontrato particolari ostacoli. Anzi, trovo molto positivo fare gruppo con gli altri produttori ed è per me motivo di grande orgoglio trovare i miei frutti nei supermercati dove vado a fare la spesa”.

                      “Questo è uno dei momenti più emozionanti della mia carriera – ha affermato Leonardo Odorizzi, amministratore de La Grande Bellezza Italiana – è un percorso allettante e pieno di sfide. Abbiamo in Italia quattro pesche che possono fregiarsi dell’IGP, quella di Verona è la più antica, avendo 500 anni di storia. Rischiava però di scomparire, basti pensare che abbiamo perso negli ultimi 10 anni 3.000 ettari. L’IGP ha riportato l’entusiasmo ai produttori, valorizzare questi frutti significa anche valorizzare il territorio”.

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                      Antonio Troiani del Gruppo Rossetto (copyright: Fm)

                      “Quest’anno – ha aggiunto Leonardo Odorizzi – andremo a decuplicare i volumi, abbiamo stimato circa 300 tonnellate, con una finestra temporale che va dal 5 luglio al 15-20 agosto. Siamo partiti a luglio perché il mese di giugno è stato sfavorevole e il disciplinare dell’IGP è molto esigente in fatto di qualità organolettiche: la frutta deve essere matura al punto giusto, con un certo rapporto tra grado zuccherino e acidità. Il prodotto piace, auspichiamo che altri produttori possano aderire al progetto per la campagna 2025”.

                      La Pesca di Verona IGP viene venduta nei supermercati veneti dei gruppi distributivi Rossetto e Migross. Se i volumi fossero superiori si potrebbero ampliare la distribuzione. “Quest’anno la rotazione sui banchi è anche superiore rispetto al 2023 – ha sottolineato Antonio Troiani del Gruppo Rossetto – con una buona domanda anche dai turisti. Alla fine è il gusto che vince e la Pesca di Verona IGP garantisce elevati standard. Invito i produttori a investire anche su pesche e nettarine a pasta bianca perché richieste dai consumatori”.

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