di Eugenio Felice
Si può dare più efficienza al reparto ortofrutta della catena distributiva? Si può quindi ottenere una migliore redditività senza andare a toccare i prezzi di vendita o i costi di approvvigionamento? È possibile aumentare i volumi di vendita del reparto e ridurre allo stesso tempo gli scarti a fine giornata? La risposta è sì, se avete installato un impianto di micronebulizzazione naturale, che è in grado di garantire, con investimenti limitati, una migliore qualità dei prodotti freschi, grazie al reintegro dell’umidità e alla conseguente riduzione della percentuale di calo peso. La micronebulizzazione preserva la croccantezza degli ortaggi, soprattutto le insalate e gli ortaggi a foglia, e ne limita l’avvizzimento causato dall’effetto combinato di aria condizionata e illuminazione artificiale. Il risultato è un prodotto visibilmente più bello, dai colori brillanti, un prodotto sano, in grado di catturare l’attenzione dei consumatori finali. Potrebbe sembrare una soluzione avveniristica, apparentemente complicata, invece rappresenta oggi la nuova frontiera per ridare efficienza al punto vendita, una soluzione su cui stanno puntando con convinzione alcune primarie catene distributive nazionali, come Auchan, Pam e Bennet.
I primi sistemi di micronebulizzazione li avevamo visti alla fiera Sial di Parigi nel 2006. Sicura-mente di impatto, con quella nuvola di microparticelle di acqua nebulizzata a intervalli di tempo regolari sopra i prodotti. Ma quali sono i vantaggi di questa tecnologia e come funziona? Lo abbiamo chiesto a Diego Stefani, responsabile tecnico e commerciale di Natural Misting, azienda di Milano specializzata nella micronebulizzazione dei prodotti freschi, con oltre 250 installazioni all’attivo in Italia tra reparti ortofrutta e pescheria di supermercati e ipermercati. “La micronebulizzazione aiuta i nostri clienti – spiega – a migliorare la conservazione dei prodotti freschi in modo completamente naturale, nebulizzando solo acqua potabile, purificata da filtri meccanici e membrana a osmosi inversa. Abbiamo iniziato ad utilizzare questa tecnologia dieci anni fa nei reparti pescheria dei nostri clienti, riscontrando notevoli effetti positivi. In seguito l’applicazione del sistema è stata estesa anche al settore dell’ortofrutta grazie anche a un interesse sempre più crescente da parte delle catene distributive”.
Vuoi leggere tutto l’articolo? Abbonati subito a Fruitbook Magazine e ricevi a casa la rivista e la pasword per leggerla in formato PDF online.
[maxbutton id=”2″]
[maxbutton id=”3″]