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                      Planet Farms: a Milano il più evoluto laboratorio in Europa sul vertical farming

                      Da pochi mesi è operativo a Milano il più evoluto laboratorio d’Europa interamente dedicato al vertical farming con l’obiettivo di studiare ed estrapolare dati da diverse colture. Il laboratorio nasce dalla collaborazione tra la start-up Planet Farms e partner di eccellenza quali Travaglini FarmTech e Philips Lighting. Il laboratorio è dotato di camere bianche (“cleanrooms”) dove crescono le diverse colture mediante l’utilizzo di speciali lampade dedicate all’orticoltura sviluppate da Philips. Queste permettono di utilizzare “ricette di luce” specifiche per ogni ortaggio consentendone la produzione a km zero in contesti urbani. “Il vertical farming – osserva Luca Travaglini di Planet Farms – può assicurare ai gruppi della Gdo una produzione costante tutto l’anno, sia nella quantità che nella qualità, a prescindere dalle condizioni climatiche esterne. Si tratta di continuare a spingerci ai limiti per fornire a consumatori e retailer prodotti ottimi in modo sostenibile”

                      di Massimiliano Lollis

                      Planet Farms

                      Il nuovo laboratorio milanese sul vertical farming (Foto: Planet Farms)

                      Nel capoluogo lombardo verrà inaugurato ad aprile, ma i primi test di produzione sono già stati avviati con successo. Stiamo parlando di Planet Farms, una start-up in ambito agricolo molto innovativa e che vanta partner leader nei loro specifici settori, tra cui Travaglini FarmTech (azienda leader nel settore dell’impiantistica agroalimentare) e Philips Lighting. All’interno del laboratorio è ora possibile studiare tutti gli aspetti del processo di crescita delle verdure a foglia e delle erbe aromatiche, dalla germinazione e coltivazione fino alla lavorazione e al confezionamento, al fine di mettere a punto le migliori soluzioni per fornire prodotti freschissimi e sani a km zero in contesto urbano. Il tutto all’insegna della sostenibilità e dell’efficienza.

                      Il raccolto del laboratorio milanese è totalmente privo di pesticidi e residui chimici, poiché la coltivazione fuori-suolo “indoor” (al chiuso) permette di farne tranquillamente a meno, assicurando un prodotto fresco, sano e sicuro, dodici mesi l’anno. Planet Farms, recentemente fondata da Luca Travaglini e Daniele Benatoff, ha come obiettivo la riscoperta del potenziale dell’agricoltura senza chimica e senza manipolazioni del DNA della pianta, ma solo mediante l’utilizzo di tecnologia per creare ambienti totalmente controllati, ideali per la crescita del vegetale.

                      [Leggi anche: “A Cavenago la più grande e avanzata vertical farm d’Europa“]

                      L’impianto, che ha sede in un edificio affianco al quartier generale milanese della Travaglini Spa, a Cinisello Balsamo (Milano), è dotato di sistemi automatizzati per l’irrigazione, il controllo climatico e la gestione logistica. Il laboratorio è composto da un locale adibito alla germinazione, tre sale dedicate alla coltivazione multi-strato con una superficie di coltivazione complessiva di 60 mq e altri locali predisposti alle delicate operazioni di taglio del raccolto e confezionamento. Il laboratorio si concentrerà sulla produzione di ortaggi e condurrà ricerche congiunte con il laboratorio Philips GrowWise Center di Eindhoven, nei Paesi Bassi.

                      Ed è sempre Philips a fornire l’illuminazione all’interno del laboratorio. Il centro è infatti dotato di lampade a led modulari Dynamic della Philips GreenPower, che permettono di calibrare individualmente colori ed intensità dell’illuminazione specifici per ogni tipo di ortaggio: si tratta precisamente di quelle che a Planet Farms definiscono “ricette di luce”. Grazie a questa tecnologia – che utilizza sensori che agiscono autonomamente sul raccolto in base ai parametri rilevati, garantendo la produzione 365 giorni l’anno – è perfino possibile influenzare le caratteristiche del raccolto in quanto a shelf life e ai livelli vitaminici e di nitrato.

                       

                      Planet Farms

                      Luca Travaglini della Planet Farms nel laboratorio milanese (Foto: Planet Farms)

                      Nella visione globale di Planet Farms, il laboratorio milanese è solo il punto di partenza, poiché i milioni di dati che si possono raccogliere e rilevare in quella sede saranno utili per acquisire ulteriore know-how, anche al fine dello sviluppo di un grande stabilimento fortemente avanzato che verrà realizzato quest’anno alle porte di Milano. “Con il vertical farming – osserva Luca Travaglini – stiamo cercando di dare una risposta a molte delle questioni che in questi tempi l’industria alimentare si trova ad affrontare e che nei prossimi anni non potranno che diventare sempre più pressanti. Grazie al vertical farming siamo in grado di coltivare una quantità consistente di prodotto di alta qualità e totalmente privo di residui chimici in una “location” vicina ai consumatori”.

                      In questo modo risulta naturale rivolgersi al mondo distributivo, dove queste innovazioni possono essere sviluppate in modo ideale, alla luce degli indubbi vantaggi logistici e degli obiettivi di sostenibilità sempre più cari ai retailer: “Il vertical farming – conclude Travaglini – può assicurare ai gruppi della grande distribuzione una produzione costante tutto l’anno, sia nella quantità che nella qualità, a prescindere dalle condizioni climatiche esterne. È una grande sfida che lega l’agricoltura all’alta tecnologia per fornire a consumatori e retailer prodotti ottimi in modo sostenibile”.

                      “Questo progetto – aveva dichiarato lo scorso anno Roel Janssen, a capo della divisione City Farming di Philips Lighting – è importante per Philips Lighting, poiché si concentra su un nuovo segmento di mercato, quello della produzione di alimenti in Italia, dove il gusto e la coltivazione a campo aperto la fanno da padrone. È un momento eccitante per il settore del vertical farming, e siamo entusiasti di poter contribuire al suo futuro”.

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