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                      Planet Farms, a Cavenago (MB) la più grande e avanzata vertical farm d’Europa

                      “Produrre più cibo, di migliore qualità, con meno risorse”. Planet Farms, start-up innovativa fondata da Luca Travaglini e Daniele Benatoff, ha presentato il 29 maggio in Triennale a Milano il progetto della più grande e avanzata vertical farm d’Europa. Il nuovo stabilimento sorgerà a Cavenago alle porte di Milano, la struttura si estenderà su oltre 9.000 metri quadrati e sarà in grado di sfornare 40 mila confezioni al giorno. I lavori inzieranno in autunno per terminare prima dell’inverno 2020. La nuova coltivazione verticale vedrà al suo interno un processo di crescita altamente innovativo e integrato che parte dai semi e termina con i prodotti confezionati, insalatine baby leaf e basilico a residuo zero, gusto wow effect e lunga shelf life, ad elevato tasso di sostenibilità

                      di Eugenio Felice

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                      Un render della nuova vertical farm di Cavenago (MB)

                      “Il vertical farming sta all’agricoltura tradizionale come la Formula 1 sta all’automotive”. Planet Farms, start-up innovativa nata a Milano e fondata da Luca Travaglini e Daniele Benatoff ha presentato in Triennale a Milano il progetto nel corso dell’evento “L’eccellenza italiana per l’agricoltura sostenibile”, in partnership con Signify (ex Philips Lighting), Travaglini, WoodBeton, Sirti, 255, Repower e Netafim. Planet Farms ha sviluppato una tecnologia all’avanguardia mondiale che permette di coltivare ortaggi in ambienti puri e controllati, senza far uso alcuno di pesticidi e a km zero. Forte di un sistema capillare di sensoristica che permette il controllo costante e preciso di tutta l’attività produttiva, la vertical farm rappresenta una filiera integrata, dal seme al prodotto finale, una vera e propria farm italia innovativa.

                      L’intero processo è interamente automatizzato, il che consente a Planet Farms di consegnare un prodotto puro e fresco in cui il consumatore è il primo a toccarlo con mano. Lo stabilimento di Cavenago (MB), alle porte di Milano, una struttura all’avanguardia progettata dallo Studio Dordoni Architetti, si specializzerà nella produzione di basilico, erbe aromatiche e insalate baby leaf. Tutte le coltivazioni cresceranno in ambienti con aria e acqua puri, da sementi tradizionali e senza l’uso di pesticidi, con un risparmio di acqua del 97%, e saranno forniti freschi 365 giorni l’anno. La nuova struttura si configura come punto di partenza nell’ambizioso percorso di sviluppo globale e di crescita delle culture verticali che Planet Farms sta realizzando, che mira a fare del capoluogo lombardo una delle capitali del vertical farming esportando questa eccellenza in tutto il mondo.

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                      Nelle camere bianche si utilizzano lampade ad alta efficienza Philips

                      Planet Farms si avvale di un gruppo di partner di statura mondiale dove ognuno di essi contribuisce con le proprie eccellenze alla realizzazione del nuovo impianto. Travaglini mette a disposizione per lo stabilimento di Cavenago (MB) il proprio know-how derivante dalla lunga esperienza nel campo dei prodotti agroalimentari, collaborando con la società Planet Farms nella progettazione e realizzazione degli impianti di climatizzazione, focalizzati sull’efficienza energetica, e delle camere bianche per il confezionamento, con l’obiettivo di minimizzare il rischio di contaminazioni esterne sul prodotto. Tra i partner c’è anche Signify, già partner per la realizzazione del laboratorio di ricerca operativo dal 2018: per il nuovo impianto fornirà una illuminazione a led modulari Dynamic Philips GreenPower mirata per ogni tipologia di ortaggio.

                      “Lo stabilimento di Cavenago – ha dichiarato Luca Travaglini di Planet Farms durante l’evento di Milano – produrrà a regime, entro l’inverno 2020, 800 tonnellate all’anno di insalate ed erbe aromatiche, che si traducono in 40 mila confezioni al giorno, con un processo completamente automatizzato, in cui entrerà un seme ed uscirà il prodotto finito, con un controllo totale su tutto il processo. Aria, acqua, luce e terra, diventano tutte variabili controllabili: saremo i primi a utilizzare le camere bianche per controllare l’aria; l’acqua sarà sterilizzata e integrata di soli sali minerali e ne utilizzeremo il 97% in meno rispetto all’agricoltura tradizionale; la luce sarà led ad alta efficienza, usando solo lo spettro di luce che serve alle piante; la terra sarà sostituita da substrati organici studiati ad hoc per ogni singola coltura idroponica verticale”.

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                      Luca Travaglini nel laboratorio già operativo a Milano

                      “I vantaggi? Non siamo più vincolati dalle condizioni pedoclimatiche: con le vertical farms (coltivazioni verticali) possiamo produrre ovunque, esattamente dove c’è l’esigenza di consumo. Il prodotto sarà privo di pesticidi e a residuo zero, un prodotto fresco e sano tutti i giorni dell’anno. Possiamo andare alla riscoperta dei sapori antichi usando semenze che in agricoltura tradizionale non possono più essere utilizzate. Consegneremo a poche ore dal confezionamento, un prodotto sano perché ricco di vitamine e antiossidanti e privo di pesticidi che oggi spaventano il consumatore. Il gusto sarà una bomba – ha assicurato Luca Travaglini e noi, che lo abbiamo assaggiato, lo possiamo confermare – questo è il paradosso del vertical farming, riscopriamo i sapori veri che non ritroviamo più nei piatti, usando semi antichi focalizzati sul gusto, per noi è stato il primo obiettivo, la nostra prima sfida”.

                      Il risultato è che il consumatore finale sarà il primo a toccare quella insalata, priva di chimica, che non viene lavata e non va lavata nemmeno a casa, super croccante, che non marcisce ma appassisce, con un gusto che non ti aspetti. “Il vertical farming non vuole sostituirsi all’agricoltura tradizionale – ha messo in chiaro Luca Travaglini – il vertical farming sta all’agricoltura tradizionale come la Formula 1 sta all’automotive. Le nostre ricerche e innovazioni potranno poi essere trasmesse all’agricoltura tradizionale. Non possiamo e non intendiamo sostituirci a essa”. “Lo stabilimento di Cavenago rappresenta il punto di partenza – ha dichiarato a conclusione dell’evento Daniele Benatoff di Planet Farms – di un percorso che ci porterà l’agricoltura verticale italiana in tutto il mondo, un progetto che parla italiano e che vedrà presto nuove applicazioni concrete sia in Italia che all’estero”.

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