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                      Plenty e Driscoll’s: la vertical farm dedicata alle fragole sarà attiva nel 2023

                      Sarà operativa a fine 2023 la vertical farm di Plenty e Driscoll’s dedicata alla coltivazione di fragole 365 giorni l’anno. Sorgerà in un’area non specificata del nord-est degli USA: una zona ad alto consumo di fragole, ma difficile da servire. Dopo l’annuncio fatto a ottobre del 2020, gli studi sulle varietà più adatte e la tecnologia Plenty da utilizzare, ora i due colossi californiani sembrano definitivamente pronti a muovere i primi passi verso la commercializzazione. Nel frattempo, però, la concorrenza non è stata a guardare: da Bowery Farming a Local Bounty, sembra proprio che, dopo baby leaf e micro greens, la nuova frontiera del vertical farming siano proprio le fragole

                      di Valentina Bonazza

                       

                      Dopo l’accordo di sviluppo congiunto firmato lo scorso anno da Driscoll’s e Plenty per la produzione di fragole dodici mesi l’anno (leggi qui), ora i due giganti californiani annunciano la costruzione di una nuova vertical farm high tech interamente dedicata alla coltivazione di fragole. Pochi i dettagli che trapelano ad oggi: massimo riserbo sulle dimensioni e la collocazione esatta. In un’intervista alla CNBC il ceo di Plenty Arama Kukutai ha fatto sapere che la vertical farm sarà attiva da fine 2023 mentre i primi frutti saranno disponibili sui banchi della Gdo americana a partire dall’inizio del 2024.

                      Nell’anno appena concluso, Plenty e Driscoll’s hanno lavorato nel settore ricerca e sviluppo nella vertical farm di Plenty per selezionare la varietà più adatta e il metodo di coltivazione migliore: grazie all’analisi dei dati e alla tecnologia IoT, Plenty ha sviluppato un sistema di apprendimento automatico della piattaforma e un’illuminazione ad hoc capace di generare un rendimento da 150 a 350 volte superiore ai metodi di coltivazione standard. Da parte sua, Driscoll’s ha fornito le sue competenze acquisite in 100 anni di coltivazione di fragole di qualità e il relativo bagaglio genetico. Infatti, come parte iniziale della partnership, le fragole di Driscoll sono state coltivate nella verticla farm di Plenty a Laramie, Wyoming, la più grande struttura di ricerca indoor del suo genere.

                      “Nell’ultimo anno Plenty ha dimostrato la sua leadership tecnologica nell’agricoltura verticale indoor coltivando le nostre fragole di proprietà per soddisfare il i livelli di gusto e qualità delle nostre fragole Driscoll – ha fatto sapere J. Miles Reiter, presidente e ceo di Driscoll -. Siamo entusiasti di vedere il successo iniziale della nostra collaborazione e non vediamo l’ora di espandere il nostro rapporto con una nuova azienda agricola che porterà la crescita della categoria nella parte nord-orientale degli Stati Uniti”.

                      Ora quindi l’annuncio della costruzione di una vertical farm che sorgerà in un’area non specificata nel nord est degli USA, una delle zone a più alto consumo di fragole, e anche una regione più difficile da servire visto che circa il 90% delle coltivazioni di fragole – secondo dati USDA – avviene in California e il trasporto nel nord est è spesso dispendioso in termini di trasporto e di perdite di prodotto, altamente deperibile. All’inizio di quest’anno, inoltre, Plenty ha raccolto 400 milioni di dollari di finanziamenti. Il round di serie E è stato di fatto la più grande raccolta fondi mai avvenuta fino ad oggi per la una società specializzata nel vertical farming, e ha seguito un round di serie D da 140 milioni di dollari nell’ottobre 2020, guidato da Driscoll’s.

                      Le fragole, inoltre, sono costose da coltivare in quanto il raccolto viene fatto a mano: ecco quindi che coltivarle in un ambiente più controllato, automatizzato e vicino alle regioni densamente popolate con alti consumi di fragole, aiuta ad abbassare il costo di produzione, minimizzare le perdite e permette, inoltre, una presenza sui mercati 365 giorni l’anno.

                      Nel frattempo la concorrenza non sta ferma a guardare: il vertical farming si sta facendo sempre più piede negli Usa e non solo, e dopo la coltivazione di baby leaf, insalate ed erbe aromatiche, la nuova frontiera sembrano essere soprattutto i piccoli frutti, fragole in testa.

                       

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                      Bowery Farming, con sede a New York City, ha annunciato il lancio di una linea di fragole per questa primavera, sostenuto anche da un corposo round di finanziamenti da 300 milioni di dollari con i quali ha realizzato delle vertical farm nelle quali andrà a produrre anche verdure a foglia, kale e basilico. In aggiunta, a febbraio, Bowery Farming ha reso nota l’acquisizione di Traptic: una società che utilizza l’intelligenza artificiale e braccia robotici per raccogliere i frutti di fragole e pomodori. Ecco quindi che da questa primavera, per un tempo limitato, saranno in commercio in alcuni punti vendita selezionati di NYC (come Eatlay, Craft e Mercado Little Spain) un “duo-pack” che contiene due diverse varietà di fragole, entrambe coltivate nella vertical farm di Bowery. Spostandoci nel Montana, invece, Local Bounti, che è appena diventata una società pubblica, ha annunciato che per continuare a crescere amplierà le proprie coltivazioni introducendo anche le fragole.

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