Quindici le polpe monitorate dalla rivista Öko-test, l’autorevole testata di difesa dei consumatori che vende 180 mila copie. A decretare il successo dell’azienda italiana, l’assenza di zucchero aggiunto anche se naturale, ingredienti di qualità, assenza di pesticidi, di clorato e di altre sostanze controverse

Assenza di zucchero aggiunto anche se naturale, ingredienti di qualità, assenza di pesticidi, di clorato e di altre sostanze controverse: sono le motivazioni grazie alle quali l’azienda italiana Probios è risultata l’unica a passare a pieni voti una rigorosa analisi appena pubblicata dalla rivista tedesca Öko-test, l’autorevole testata di difesa dei consumatori.

La rivista, che vende 180 mila copie al mese raggiungendo quasi un milione e mezzo di lettori, ha monitorato 15 polpe di frutta, tutte conservate nelle pratiche confezioni in doypack: ben 9 sono risultate gravemente o moderatamente insufficienti, cinque sufficienti o discrete e una sola, la Polpa di frutta con pera e banana Probios, “gut”, ovvero buona. A conquistare la giuria di Öko-test è stata nello specifico la giusta quantità di zuccheri presenti nelle polpe: questo prodotto, conservato in doypack, è infatti destinato soprattutto ai più piccoli. I genitori lo scelgono per il gusto e per la praticità. Succede così che molte aziende, allo scopo di rendere le polpe più appetibili agli occhi dei bambini, aggiungono concentrato di frutta: un ingrediente naturale e che nulla ha a che fare con lo zucchero raffinato, ma che tuttavia aumenta in modo non naturale la percentuale di fruttosio normalmente contenuto nella frutta. Invece la polpa di Probios ha una percentuale di zucchero del 10,8%, in linea con le dosi naturali.

“Un tale riconoscimento, che arriva da uno dei Paesi più attenti alle tematiche della sana alimentazione e del cibo biologico, premia il nostro costante impegno nell’offrire ai nostri clienti il meglio dell’alimentazione biologica”, ha commentato Fernando Favilli, presidente del Gruppo Probios. “Per noi la bontà e l’affidabilità dei prodotti sono un imperativo categorico, che non ammette deroghe”.