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                      Pomodorino dal Camerun sui banchi di Pachino: sale l’indignazione sul web

                      Sui banchi di un supermercato della città siciliana, celebre in tutto il mondo per le caratteristiche organolettiche del suo pomodorino Igp, un consumatore e produttore ha trovato prodotto africano, in vendita a 1,39 euro al chilo. La notizia in breve fa il giro del web e arriva anche alle istituzioni: il sindaco di Pachino esprime in rete tutta la sua rabbia. E intanto il pregiato datterino locale resta invenduto, perchè il mercato è saturo e i prezzi che si spuntano non sono sufficienti per fare reddito…

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      A Pachino si vende pomodorino del Camerun. Uno scherzo di Carnevale? No, si tratta proprio della realtà: una triste scoperta avvenuta in un supermercato della città patria del celebre omonimo pomodorino Igp rivela che, sui banchi, viene valorizzato il prodotto straniero, mentre quello locale resta a marcire nei campi. E la notizia in breve fa il giro del web, raccogliendo indignazione.

                       

                      Il pomodorino datterino trovato da un produttore e consumatore sui banchi di un supermercato di pachino, categoria II, proveniva dal Camerun, ed era in vendita per 1,39 euro al chilo, come riporta un articolo su Ragusa News. Una situazione paradossale, si direbbe,  visto che la città siciliana è conosciuta in tutto il mondo per le qualità organolettiche del suo pomodoro. E un’offesa per i produttori locali, che stentano a fare reddito di fronte a un mercato saturo, dove si spuntano prezzi bassissimi: appena 40-50 centesimi al chilo dal produttore di magazzino.

                       

                      La stagione sta per finire ma il pomodoro di Pachino resta nelle serre, perchè non si riesce a vendere. Senza contare l’investimento economico che questi produttori ogni anno fanno per produrre il famoso pomodoro. Gli agricoltori infuriati pensano a una protesta eclatante. Anche il sindaco di Pachino Roberto Bruno è intervenuto sulla vicenda, dicendosi profondamente sconcertato.

                       

                      “Provo rabbia, tantissima rabbia. – scrive il sindaco in una nota – Per le famiglie, per il prodotto perché mai e poi mai un prodotto africano può eguagliare un prodotto di Pachino. Per qualità, per salubrità, per dimensione sociale che vi sta dietro la produzione. Perché qui ci sono famiglie che fanno gli sforzi per mantenere una dignità del lavoro rispettando le norme che fortunatamente ci sono nella nostra dimensione europea. Altrove non lo so. Temo che non ci siano, né dal punto di vista della salubrità dei prodotti, né il rispetto della dignità dei lavoratori. Vogliamo un confronto con la Grande distribuzione organizzata”.

                       

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