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                      Prezzi, Pugliese (Conad): “In arrivo una tempesta perfetta”

                      Conad-Francesco-Pugliese
                      Inflazione e carovita, “il peggio deve ancora arrivare” e il vero test sarà a Pasqua, quando le famiglie italiane, a seguito dei rincari nelle bollette da febbraio in avanti, saranno costrette a tagliare anche nel carrello della spesa. A parlare è l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese, che in una video intervista su Class Cnbc dice la sua sulle dinamiche che stanno impattando sul mercato e sulla Gdo. E punta il dito contro strategie isteriche di marketing (vedi Esselunga), mentre sulla questione acquisizione Auchan e performance delle grandi superfici si dice positivo. “L’inflazione, che ora si aggira intorno al 2,4%, con un aumento dei prezzi del 3,9%, arriverà al 5%”, è la previsione di Conad. Bisogna quindi sostenere anche le aziende produttrici, c’è in gioco la crescita del Pil

                      Dalla Redazione

                      Pugliese Conad

                      Inflazione e carovita, carrello della spesa e nuove abitudini di acquisto, Gdo, acquisizioni e dinamiche di mercato: sullo sfondo il perdurare di una pandemia che, con Omicron, sta mettendo in difficoltà anche la programmazione del lavoro. “Il 15% dei nostri dipendenti oggi, sia della sede centrale che dei negozi, è in panchina”. A parlare è Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, che ai microfoni di Class Cnbc lancia l’allarme sull’inflazione e l’aumento dei prezzi, e su una congiuntura negativa che, parole sue, deve toccare ancora il culmine. Intervistato nell’ambito del programma Ceo Talks (qui il video), l’Ad dell’insegna numero uno della grande distribuzione italiana fa le sue previsioni sulle dinamiche che caratterizzeranno i mesi a venire, con una visione tutt’altro che rosea. “La tempesta perfetta sui prezzi deve ancora arrivare – dichiara -. Secondo le nostre stime il picco dell’inflazione arriverà a febbraio, a seguito di un cumulo di diversi fattori che stanno portando gli incrementi a livelli difficilmente governabili da parte del settore produttivo e di quello distributivo”, si legge in un articolo di Milano Finanza, che riassume il servizio tv.

                      Al momento nel carrello della spesa registriamo un’inflazione del 2,4%, contro un rialzo medio dei prezzi del 3,9% – sottolinea l’Ad di Conad -. Ma questo avviene soltanto perché stiamo mettendo in atto una serie di politiche di promozione. Presto tutti gli aumenti della catena si scaricheranno sull’utente finale. E si andrà ben oltre il 5%. L’impatto non sarà facile da gestire per le famiglie italiane”.

                      Ecco allora l’appello al “senso di responsabilità dell’industria nazionale”. “Se si analizzano i bilanci degli ultimi due anni delle aziende produttrici, si nota che sono stati estremamente positivi. E adesso non è possibile scaricare tutti i costi sui consumatori, come forse pensano di fare alcuni – chiosa Pugliese -. Questa mossa metterebbe al sicuro le imprese, ma frenerebbe i consumi in maniera importante. E gli effetti si ritorcerebbero contro tutti”. L’aumento dei costi dell’energia oggi comporta un aumento del 100% per le imprese, e questo impatta in maniera violenta sui conti. Se a questo si aggiungono gli aumenti della filiera agroalimentare e i costi della logistica, la situazione si fa grigia. “Voglio parlare in difesa delle aziende produttrici – continua -: se oggi non le si aiuta a difendere competitività e quote di mercato anche all’estero, sarà un problema per l’intero Paese”.

                      Dopo l’industria metalmeccanica, la Gdo è uno dei settori maggiormente energivori: basti pensare al trasporto, alle spese generali, al confezionamento. “Nei conti di Conad abbiamo valutato un incremento dello 0,6%. Ma se si tiene conto che i margini di profitto della grande distribuzione vanno in media dallo 0,6 all’1%, allora appare ovvio che tanti siano in difficoltà”, prosegue l’Ad del gruppo.

                      Cosa fare quindi di fronte a queste dinamiche inflattive? Secondo Francesco Pugliese bisogna agire con senso di responsabilità ed evitare speculazioni, e non giovano a nessuno strategie “isteriche” di marketing: la stoccata, qui, va in particolare a Esselunga e all’iniziativa promozionale contro il carovita (leggi qui https://www.fruitbookmagazine.it/esselunga-chiarisce-il-taglio-prezzi-non-lo-pagheranno-i-piccoli-fornitori/) che tanto ha fatto discutere nel settore.

                      E i consumatori, come si stanno comportando in tutto ciò? Secondo l’amministratore delegato di Conad, le famiglie italiane non si sono ancora rese pienamente conto della criticità della situazione, perché gli aumenti sono ancora nell’ordine del 2,4% e il consumatore si sta rivolgendo alle categorie di prodotti in promozione. Il giro di boa ci sarà a Pasqua, quando ci sarà lo scarico di tutti i rincari nelle bollette. Allora sarà inevitabile tagliare nel carrello della spesa.  

                      Al termine del suo intervento su Class Talks Pugliese torna anche sulla questione Auchan. In un contesto attuale dove, a seguito della pandemia, è cambiato il modo di fare la spesa e si sono imposti i format di vicinato, e soprattutto l’e-commerce, è un in vestimento che Conad farebbe ancora, quello di acquisire le grandi superfici del retailer francese? La risposta è sì, anche con tutte le difficoltà comportate dal Covid. “L’operazione di rilancio complessivo delle grandi strutture non è ancora completata – conclude Pugliese -, ma i dati sono positivi. Abbiamo ridotto i siti, portandoli a una dimensione più congeniale, e il mercato è andato meglio. Abbiamo chiuso, a parità di rete, con un +6% nelle grandi strutture, ma con un mese di dicembre a +11%. Guardiamo alla metà piena del bicchiere. Perché si parla sempre delle 3 mila uscite, ma non dei 13 mila che abbiamo assorbito e che hanno continuato ad avere un posto di lavoro. Auchan perdeva un milione di euro al giorno. Era un’azienda in crisi e ora è uscita dal tavolo di gestione delle crisi del ministero dello Sviluppo Economico, mentre tanti altri dossier oggi sono ancora in attesa di una soluzione”.

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