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                      Prognosfruit: annata nera per le mele, perdite medie del 20%. Stabili le pere

                      L’universo produttivo internazionale delle pomacee si è riunito a Lleida, in Spagna, per l’appuntamento annuale con la conferenza Prognosfruit. Per quanto riguarda il comparto mele, quella 2017/2018 sarà l’annata più scarsa di sempre. A causa delle forti gelate primaverili che hanno colpito l’Europa in aprile e in maggio,  la produzione ha subito danni rilevanti, sia in termini di volume che di qualità. Mediamente, in Europa, la quota di mele destinate al consumo fresco sarà inferiore del 20%, è la stima di Assomela. Il calo produttivo in Italia è del 23%; le grandinate a cavallo tra luglio e agosto hanno colpito ulteriormente i raccolti. Per quanto riguarda invece le pere, i dati diffusi da OI Pera ed elaborati da CSO Italy parlano di una sostanziale stabilità del comparto. L’annata 2017 a livello europeo si presenta con un’offerta complessiva lievemente inferiore (-1%) al 2016. L’Italia, insieme al Portogallo, segna un incremento dei volumi, pari al +5%. Il clima, in questo caso, ha giocato a favore, portando a un’ottima qualità delle produzioni

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      A Prognosfruit sono stati comunicati i dati previsionali per la campagna 2017/18 di mele e pere

                      I produttori di mele e di pere si sono riuniti a Lleida, in Spagna, dal 9 all’11 agosto scorso, per l’annuale appuntamento con la conferenza internazionale Prognosfruit, che alla sua 41esima edizione ha tracciato una fotografia inedita del panorama produttivo europeo, segnato da un’annata climatica anomala e oltremodo avversa, specie per il comparto melicolo.

                       

                      A causa delle forti gelate primaverili che hanno colpito l’Europa il 20 ed il 21 di aprile e poi ancora il 10 e 11 maggio, la produzione melicola 2017/2018 ha subito danni rilevanti, sia in termini di volume che di qualità. Lo sottolinea Assomela in una nota ufficiale, dove si evidenzia che il calo è netto e colpisce tutti gli Stati europeiin modo particolare i due principali produttori, Polonia (-29%) e Italia (-23%), ma anche Francia (-8%), Germania (calo drastico del -46%), Belgio (-68%) e Olanda (-26%). Qui il dettaglio della produzione europea paese per paese.

                       

                      Nel corso dell’estate le grandinate che hanno interessato alcune aree produttive hanno ulteriormente infierito su una produzione già in buona parte compromessa. I frutti di alcune varietà potrebbero essere di calibro inferiore, ma anche presumibilmente di qualità più bassa per danni da rugginosità tipicamente legati al freddo ed agli eventi grandinigeni successivi. In generale quindi la quota di mele destinate al consumo fresco sarà di circa il 20% inferiore a quella dello scorso anno e alla media degli anni precedenti, con una quota di raccolto che verrà destinata alla trasformazione ancora difficile da stimare, ma decisamente superiore al normale.

                       

                      Per quanto riguarda l’andamento varietale, in Europa dovrebbero calare praticamente tutte le varietà, dalle tradizionali alle nuove: per la Golden Delicious ci si aspetta un calo del 18% con una produzione sotto i 2 milioni di tonnellate, per la Red Delicious del 9% e per la Gala del 3%. Dovrebbero scendere anche Fuji del 2%Granny Smith del 9% e Jonagold del 44%. Si stima segno negativo anche per Cripps Pink (-2%), Braeburn (-28%) e per le nuove varietà (-15%).

                       

                      “È presumibile che, vista la disponibilità inferiore di prodotto, i prezzi saliranno rispetto a quelli delle non entusiasmanti stagioni precedenti, – sottolinea Assomela – ma gli operatori dovranno lavorare accuratamente per gestire il prodotto nel migliore dei modi e garantire una fornitura quanto più regolare possibile. Sarà importante calibrare i programmi di vendita in maniera da non generare aspettative di prezzo eccessive e controllare la qualità del prodotto destinato al mercato fresco.

                       

                      Il Trentino è la regione italiana più colpita dal maltempo in questa annata 2017/2018

                      Vista la mancanza di prodotto in Europa, è probabile che le vendite dei produttori UE si concentreranno più sul Continente e meno verso i Paesi terzi. Potrebbero ancher riprendere vigore nel finale di stagione le importazioni dai paesi dell’Emisfero Sud.

                       

                      “Nonostante la perdita di prodotto sia evidente, bisogna comunque considerare la buona disponibilità di varietà nuove, – continua Assomela – che si sono mostrate particolarmente apprezzate dai consumatori e che potrebbero dare soddisfazioni ancora maggiori. L’organizzazione del settore, in questa stagione più che mai, dovrà dare prova di sapersi muovere in un mercato dai contorni particolarmente incerti, gestendo al meglio il prodotto e le risorse a propria disposizione”.

                       

                      Dando uno sguardo nel dettaglio alla situazione italiana, per il nostro Paese si prevede una produzione in calo significativo rispetto a quella della scorsa stagione (-23%) e a quella media degli ultimi anni. Quantitativamente il raccolto 2017 dovrebbe attestarsi a 1,757 milioni di tonnellate. Tutte le regioni italiane sono state colpite a macchia di leopardo dalle gravi gelate della fine di aprile, nel momento in cui i meleti erano in piena fioritura: si prevede un calo produttivo generale del 17%. Il Trentino è sicuramente la zona produttiva più colpita: ci si aspetta un calo superiore al 60%. Anche alcune aree dell’Alto Adige hanno subito danni con un calo produttivo del 7% rispetto alla scorsa stagione.

                       

                      Per quanto riguarda le dinamiche varietali nel nostro Paese, vista l’area geografica colpita dalle gelate, la varietà che subirà un pesante calo della produzione sarà certamente la Golden Delicious, per la quale si stima una riduzione di almeno il 36%. Calano praticamente tutte le varietà e tra le tradizionali quelle per le quali si prevedono riduzioni di produzione importanti sono Red Delicious (-20%), Gala (-14%) e Granny Smith (-11%), Braeburn (-16%) Renetta del Canada (-80%). Perdite inferiori sono invece previste per Cripps Pink (-10%) e Fuji (-5%). Scendono di poco (-6%) tutte le cosiddette “altre varietà” che comprendono anche le varietà nuove e club.

                       

                      La raccolta piena inizierà regolarmente entro la metà di agosto con le varietà e nelle aree più precoci, in leggero anticipo rispetto allo scorso anno, ma in linea con le ultime stagioni. Purtroppo il gelo ha intaccato non solo la produzione in termini quantitativi, ma anche in termini qualitativi. Molti frutti si presentano ad oggi con calibri leggermente inferiori alla norma, proprio a causa delle condizioni climatiche primaverili sfavorevoli che non hanno favorito una buona formazione dei semi. A fine luglio, dopo giornate particolarmente calde, alcune aree sono state colpite da grandine che ha provocato ulteriori danni, destinati ad aumentare per nuovi eventi grandinigeni che si sono verificati nel corso della corrente settimana.

                       

                      In Italia per il comparto pere si prevede una crescita produttiva del 5% sul 2016

                      Tenuto conto di quanto accaduto negli ultimi mesi e delle alte temperature registrate anche a quote basse nelle ultime settimane, si prevede che la quantità di mele da destinare alla trasformazione sarà di gran lunga superiore a quella della scorsa stagione.

                       

                      Decisamente migliore, invece, è la situazione del comparto pericolo italiano, che mostra una sostanziale stabilità. Secondo i dati diffusi dall’OI Pera ed elaborati da CSO Italy, presentati a Lleida per Prognosfruit, l’annata 2017 a livello europeo si presenta con un’offerta complessiva lievemente inferiore (-1%) al 2016, posizionandosi al di sotto dell’8% alla media del triennio 2014-2016.

                       

                      La produzione totale di pere stimata per l’Europa raggiungerà circa 2,148 milioni di tonnellate con importanti Paesi produttori che denotano un calo rispetto alla precedente stagione. Il Belgio registra un calo produttivo del 7% sul 2016, l’Olanda del 18%. Stabile, invece, la Spagna rispetto allo scorso anno con circa 312 mila tonnellate di prodotto. Solo l’Italia e il Portogallo segnano un incremento delle produzioni previste, dovuto anche alla scarsità delle produzioni del 2016.

                       

                      L’Italia, con circa 719 mila tonnellate, segna un +5% sul 2016, rimanendo comunque prossima ai valori medi del periodo 2014-2016. Il Portogallo con un’offerta prevista di 186 mila tonnellate cresce del 65% sul 2016 (ma in questo caso è necessario sottolineare l’annata fortemente negativa dello scorso anno).

                       

                      Sul piano varietale, a livello europeo Conference presenterà un decremento produttivo del -7% sul 2016, William è attesa sul -5%, mentre Abate Fetel è stimata in crescita del +12% rispetto ai bassi quantitativi dello scorso anno.

                       

                      Analizzando più nel dettaglio le previsioni relative all’Italia tutte le principali varietà mostrano segni positivi se confrontati con l’anno precedente: Abate +12%, Kaiser +3%, Decana +11%, Santa Maria +15%. Fanno eccezione solo William (-5%) e Conference (-2%).

                       

                      “Siamo di fronte a un’annata di sostanziale stabilità produttiva, con dati che si attestano intorno alla media degli ultimi tre anni.  – dichiara Gianni Amidei, presidente dell’OI Pera – In Emilia Romagna, regione leader europea con circa 486 mila tonnellate, il livello produttivo sale del 6% sul 2016. Le rese appaiono superiori allo scorso anno per tutte le varietà mentre in termini di superfici si nota una stabilità per Abate, William, Santa Maria, Max Red Bartlett, mentre si registrano ancora cali per Kaiser, Decana e Conference”.

                       

                      “A fronte di una produzione stabile – aggiunge Amidei – prevediamo un’ottima qualità delle produzioni grazie all’andamento climatico particolarmente caldo e soleggiato, pur registrando calibri non elevati a causa della siccità estiva. Le prospettive sono positive e ritengo possano trovare le condizioni idonee per un’ottima remunerazione del prodotto”.

                       

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