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                      Proteste agricoltori, breccia anche a Palazzo Chigi: le promesse del Governo

                      Il Governo apre agli agricoltori: dopo i cortei di trattori che la scorsa settimana hanno preso d’assalto anche la Capitale, la premier Giorgia Meloni ha convocato a Palazzo Chigi un tavolo con le principali organizzazioni del settore. Fra gli impegni annunciati dall’esecutivo, quello di incentivare le filiere 100% italiane, di facilitare l’accesso al credito e di riconoscere il giusto prezzo agli agricoltori, contrastando le pratiche sleali e anche le importazioni sleali. In silenzio stampa i manifestanti del movimento Riscatto Agricolo, che per ora sembrerebbero soddisfatti. Sono invece sul piede di guerra gli Agricoltori traditi del CRA, movimento opposto, che annunciano per giovedì 15 un nuovo “eclatante” presidio a Roma

                      Dalla Redazione

                      proteste agricoltori Roma

                      Le proteste degli agricoltori, che da settimane manifestano in tutta Europa contro le politiche agricole governative, fanno breccia anche a Palazzo Chigi. Dopo avere abbattuto “un muro” a Bruxelles, quello della SUR , l’attenzione la scorsa settimana si è concentrata sul nostro Paese, dove i trattori si sono diretti a Roma, guidati dal movimento Riscatto Agricolo. Venerdì 9 febbraio alcuni mezzi agricoli hanno sfilato davanti al Circo Massimo, raggiungendo poi il presidio di circa 150 mezzi riunitosi in via Nomentana: da qui alle 23 è partito un corteo lungo il Grande Raccordo Anulare. Hanno manifestato dopo avere partecipato, nel pomeriggio, al vertice che si è tenuto a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni, che ha incontrato le principali organizzazioni del settore – da Cia a Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Fedagripesca e Alleanza Cooperative – per un confronto sui temi caldi al centro delle proteste. Presenti al tavolo anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini (in collegamento), e i ministri Giorgetti, Piantedosi, Fitto, Ciriani e Calderone.

                      Venerdì 9 febbraio il ministro Lollobrigida ha poi incontrato i manifestanti di Riscatto Agricolo anche nel presidio di via Nomentana, da dove è partito poi il corteo per il GRA. Nella stessa serata, sul palco di Sanremo, Amadeus ha letto un estratto del comunicato stampa scritto dagli agricoltori in protesta nella Città dei fiori, che poi è stato distribuito in versione integrale alla stampa all’Ariston.

                      Le misure promesse dal Governo

                      Durante il vertice che si è svolto il 9 febbraio a Palazzo Chigi, la premier Giorgia Meloni ha presentato alle associazioni del settore un documento con le proposte del Governo e dei ministri per superare le proteste. Si parte dalla questione Irpef: il governo starebbe lavorando a una tassazione “più giusta”. “La proposta – si legge nel documento, come riporta Sky Tg 24  – è quella di sostenere gli agricoltori con i redditi più bassi limitando l’esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di 10mila euro“. Questo perché una “esenzione Irpef generalizzata degli anni passati rischia di essere una misura iniqua e che favorisce soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati”.

                      Il secondo punto fondamentale del piano del governo per gli agricoltori vede un fondo da 300 milioni di euro per i danni da calamità e le crisi settoriali, sempre più frequenti con il cambiamento climatico. Il governo Meloni vuole inoltre introdurre una riforma del sistema assicurativo per la gestione dei rischi in agricoltura. “Riteniamo non più rinviabile una riforma radicale del sistema orientata ad abbassare i costi delle polizze assicurative per gli agricoltori, ad ampliare la platea degli assicurati e a sostenere gli agricoltori contro i rischi catastrofali con l’intervento del Fondo Agricat”, si legge nel testo del documento.

                      Un altro tema caldo riguarda il contrasto alle pratiche sleali. In Italia è già in vigore una legge che vieta la vendita dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione e il riconoscimento del giusto prezzo per gli agricoltori. “Per rendere efficace la misura prevista nel decreto legislativo contro le pratiche sleali, il Governo rafforzerà i controlli dell’Autorità di contrasto (ICQRF). Come sarà rafforzato il ruolo di Ismea nell’individuazione dei costi medi delle principali filiere”, si legge sempre nel documento, riportato anche dal Sole 24 Ore.  Contrasto anche alle importazioni sleali, di prodotti provenienti da Paesi extra Ue che non rispettano gli standard sanitari, con il rafforzamento dei controlli a difesa del made in Italy. Perno di questa nuova strategia sarà il nuovo Piano dei controlli approvato la scorsa settimana.

                      Importante anche il capitolo del sostegno al reddito, con 80 milioni aggiuntivi per le operazioni di credito agrario. “Il governo intende agevolare il rapporto tra impresa agricole e banche potenziando il Fondo di garanzia dell’Ismea – ha detto inoltre la premier Meloni -. Tale fondo di garanzia consentirà alle imprese agricole non solo di accedere al credito bancario, ma anche di ottenere riduzione dei tassi di interesse per effetto della garanzia dello Stato”.

                      L’esecutivo, nell’incontro che si è svolto a palazzo Chigi, ha ribadito inoltre di voler “continuare a incentivare le filiere 100% italiane. Nella legge di Bilancio, per aiutare le famiglie in difficoltà, sono stati stanziati 650 milioni di euro per acquisto di cibo da Agea, per i pacchi alimentari e per la carta Dedicata a te”. Il governo Meloni spiega quindi di voler “proseguire su questa strada, rafforzando il vincolo di origine 100% italiana delle produzioni, come aiuto diretto alla filiera agroalimentare nazionale”.

                      Altra priorità del governo è un “cambio di passo sulla Politica Agricola Comunitaria (PAC), che preveda più semplificazione nell’erogazione degli aiuti, il no ai tagli finanziari, lo stop agli aiuti per non produrre” e infine “un maggior sostegno ai giovani”.

                      Infine prosegue la lotta alla carne sintetica, una battaglia di cui l’Italia è capofila in Ue, ritenendola “una minaccia dal punto di vista etico, sociale, ambientale e per la salute”. “A difesa del settore serve un blocco europeo al cibo a base cellulare prodotto in laboratorio. Su questo ci batteremo per una legge europea”, ha ribadito Meloni. Tra le misure adottate dall’Esecutivo è stata ricordata inoltre anche la legge che impone la massima trasparenza e tutela sull’etichettatura e messa in commercio dei prodotti a base di farine di insetti.

                      Agricoltori traditi sul piede di guerra

                      Se gli agricoltori di Riscatto Agricolo al momento hanno placato le proteste, ritenendosi in parte soddisfatti delle proposte del Governo, il movimento opposto, quello dei CRA- Comitati Riuniti Agricoli (ribattezzati nel relativo gruppo social “Agricoltori traditi”) è sul piede di guerra e ha annunciato per questa settimana “azioni eclatanti”. “Il governo prima ha convocato i sindacati agricoli, nostri carnefici che contestiamo apertamente, poi ha finto di parlare con noi chiamando al ministero Riscatto agricolo, movimento che è composto da tutti iscritti al suo partito. Ci sentiamo presi in giro. Chiediamo le dimissioni del ministro e della premier che lo sta appoggiando: la nostra rabbia sta salendo e ci stiamo preparando a una grandissima risposta”, ha detto il leader dei CRA Danilo Calvani, come riporta il Corriere,  annunciando per giovedì 15 febbraio un nuovo corteo di trattori nella Capitale, con presidio al Circo Massimo.

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