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                      Proteste agricoltori: le associazioni del settore sulle proposte del Governo

                      Proteste agricoltori

                      Dal ripristino dell’esenzione Irpef, agli aiuti per le filiere in crisi, fino alla moratoria sui debiti: ecco alcune delle proposte avanzate da Coldiretti durante il vertice con il Governo che si è svolto venerdì 9 febbraio a Palazzo Chigi per discutere dei temi al centro delle proteste degli agricoltori, a cui hanno preso parte le associazioni del settore agricolo. “L’aumento dei tassi di interesse, i costi di produzione aumentati a causa delle guerre, l’inflazione che riduce il potere di acquisto e le conseguenze di alcune scelte sbagliate dell’Unione Europea stanno determinando situazioni di difficoltà in numerose aziende – ha detto il presidente Ettore Prandini -. A livello nazionale sono necessari alcuni interventi che rispondano innanzitutto alla difesa del reddito delle aziende agricole”. Innanzitutto, dice, è importante poter ripristinare l’esenzione Irpef agricola e lo sgravio contributivo per le nuove imprese agricole aperte da giovani. Importante l’annuncio dell’inserimento nel Milleproroghe della proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli, come richiesto da Coldiretti. Ma serve lo stop anche alle vendite sotto i costi di produzione e più controlli contro le pratiche sleali. Inoltre, per Coldiretti, sulle emergenze agricole è necessario il decreto attuativo con un primo stanziamento per le filiere in crisi, a partire dalle pere, usando il Fondo emergenze della legge di bilancio e anche sulle assicurazioni agevolate bisogna procedere a pagamenti immediati per le annualità 2022 e 2023.

                      “In Europa – ha continuato Prandini -, come accaduto per la guerra in Ucraina e per il Covid, serve che la Commissione Ue adotti un quadro temporaneo specifico per la crisi del settore agricolo europeo. Un intervento che semplifichi la possibilità per gli Stati membri di erogare un aiuto diretto a diminuire i costi delle imprese o indennizzare da danni subiti nelle emergenze e nelle crisi. Allo stesso tempo si propone di poter aumentare i fondi per gli aiuti diretti Pac in modo da compensare l’inflazione non conteggiata oggi. Per attutire l’effetto dell’aumento dei tassi di interesse bancari, combinato con l’inflazione e l’incremento dei costi di produzione, è poi necessaria una moratoria dei debiti delle imprese agricole a livello europeo”.

                      La Coldiretti chiede anche la cancellazione definitiva delle regole europee che impongono di lasciare terreni incolti. “È insensato impedire agli agricoltori europei di produrre in tutte le campagne a disposizione, per poi aumentare le importazioni dall’estero da paesi che non rispettano i nostri standard”, ha puntualizzato Prandini. “Occorre poi dire basta alla concorrenza sleale dei Paesi terzi ed introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno. Questo anche alla luce degli accordi di libero scambio in discussione come il Mercosur che penalizzerebbero agricoltori e cittadini europei. E va allargato il fronte del no al cibo artificiale”.

                      “Ora si passi dalle parole ai fatti”

                      “Il Governo ci ha dato garanzie di risposte concrete già nelle prossime settimane. Sarà, ora, nostro compito vigilare e continuare a confrontarci con l’esecutivo affinché tali impegni vengano effettivamente assunti e messi in pratica, passando velocemente dalle parole ai fatti”. Queste le parole del presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, a conclusione della riunione che si è svolta a Palazzo Chigi tra le associazioni di settore e la premier Giorgia Meloni. “Il settore ha bisogno di risollevarsi perché le aziende agricole sono in grande difficoltà – ha aggiunto -. Se i trattori sono per strada a manifestare, noi di Cia facciamo la nostra parte in maniera pressante a livello istituzionale, perché è solo così che si portano avanti risultati concreti e tangibili. Le proposte che ci sono state fatte dal Governo sono in linea con le nostre rivendicazioni, abbiamo però aggiunto anche la necessità dello stanziamento di risorse per il comparto irriguo e per le assicurazioni agevolate, procedendo a pagamenti immediati per le annualità 2022 e 2023″.

                      Anche il copresidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Carlo Piccinini ha partecipato al vertice a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni. “Apprezziamo il pacchetto di misure per il comparto agricolo presentato oggi dal Governo, in particolare la necessità di modificare la Pac, che ha bisogno di un radicale cambiamento di rotta, improntato a una maggiore semplificazione e alla riscoperta dei suoi principi istitutivi”, ha detto. “Le misure presentate oggi – continua Piccinini – sono tutte condivisibili, a partire dagli interventi in materia di pratiche sleali proposte con determinazione dal Ministro Francesco Lollobrigida e che prevedono la definizione dei costi medi di produzione delle principali filiere agroalimentari da parte di Ismea con l’obiettivo di giungere ad un riequilibrio nella catena del valore. Positivo anche il maggiore impegno annunciato dal Governo in tema di contrasto alle importazioni dai paesi terzi con un nuovo piano di controlli. Così come di prioritaria importanza è a nostro avviso anche la messa in campo annunciata oggi di un sostegno al credito delle imprese attraverso uno stanziamento di 80 milioni di euro per le operazioni di credito agrario”.

                      “Tuttavia – ha concluso il copresidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari -, queste sono azioni che non possono essere risolutive, poiché un reale miglioramento della redditività per il mondo agricolo passa necessariamente attraverso una netta riformulazione delle politiche agricole comunitarie, sulle quali il Governo ha garantito di continuare a prestare massima attenzione ed impegno”.

                      Esenzione Irpef per tutti

                      “Da parte nostra, abbiamo rimarcato che il ripristino dell’esenzione IRPEF deve riguardare tutti gli agricoltori, in difficoltà da tempo per il calo dei prezzi all’origine, mentre i costi di produzione restano elevati”, ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a conclusione della riunione che si è svolta a Palazzo Chigi. “È di grande importanza l’attenzione rivolta dal governo alle questioni aperte sul fronte del credito, del costo del lavoro e dei rapporti all’interno delle filiere – aggiunge Giansanti -. Al riguardo, abbiamo presentato alcune proposte per alleggerire i costi di produzione delle imprese, anche attraverso la riduzione degli oneri previdenziali, che limitano la nostra capacità competitiva sui mercati nonché la nostra capacità d’investimento sulle misure del PNRR. Importante anche l’impegno per la riforma del sistema assicurativo in linea con le nuove esigenze poste dal cambiamento climatico e l’accelerazione nei piani di contenimento dei grandi ungulati”.

                      Infine guardando all’Europa conclude: “Per quanto riguarda il versante europeo, nel corso della nostra Assemblea, a Bruxelles, il 26 febbraio, presenteremo le proposte per una radicale riforma della PAC. Intanto, però, bisogna puntare, come indicato dal Governo, sulla semplificazione amministrativa, sulla soppressione delle norme che limitano la capacità produttiva dell’agricoltura e sulla reciprocità in materia di importazioni dai paesi terzi”. Necessario quindi accelerare il saldo dei pagamenti PAC nonché degli aiuti nazionali.

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