Dalla Redazione
In Puglia in soli sette giorni si sono abbattute otto bombe d’acqua e due tornado, oltre ai nubifragi che hanno investito città e campagne con allagamenti, frane e danni. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia in riferimento all’ondata di maltempo che continua a colpire la Puglia da nord a sud a macchia di leopardo, in particolare dopo i due nubifragi a Erchie e Crispiano e i due tornado registrati dall’Eswd (European severe weather database).
Frutta e ortaggi distrutti dalla grandine, teloni di uva da tavola strappati dal vento, foraggio per l’alimentazione degli animali perduto, trapianti in enorme ritardo per i campi resi impraticabili per le bombe d’acqua, colture affogate dai nubifragi: le recenti straordinarie e violente precipitazioni non hanno risparmiato neanche il settore vitivinicolo, creando un ambiente favorevole alla diffusione della peronospora, una malattia fungina che può causare gravi danni alle viti e compromettere la capacità produttiva dei vigneti. “I tecnici sul territorio – spiega Coldiretti Puglia – stanno raccogliendo le segnalazioni in tutte le province, con una conta dei danni al momento a macchia di leopardo in alcuni vigneti del 60/70% di prodotto perduto a causa degli attacchi della peronospora”. In alcuni vigneti, tra l’altro, è tuttora impossibile procedere con i trattamenti perché le campagne sono allagate e quindi impraticabili, mentre dove possibile si sta procedendo ad effettuare i rilievi tecnici in modo che la Regione Puglia possa attivare tutti gli strumenti idonei a sostenere le aziende vitivinicole in questo momento di grave criticità.
Le ondate di maltempo con le piogge improvvise e torrenziali fuori stagione stanno ritardando il trapianto dei pomodori, “mentre permane l’aumento dei costi di produzione del 30%, quando allo scaffale si paga più la bottiglia che il pomodoro”, denuncia Coldiretti.
Con le bombe d’acqua che hanno allagato le campagne è andato perso il 50% del foraggio per alimentare gli animali nelle stalle, continua l’associazione, con conseguente rischio di un ulteriore aumento del costo dei mangimi, inoltre il maltempo colpisce anche gli alveari e ha compromesso fortemente i raccolti di miele in primavera.
“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia – conclude Coldiretti – dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi, con perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.
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