Dalla Redazione
“Sono favorevole al Green Pass. Se io ha fatto due dosi di vaccino, perché poi devo rischiare di contagiarmi andando al ristorante o al supermercato? I dipendenti che non vogliono vaccinarsi andranno in aspettativa non retribuita”. Ad affermarlo è l’ad di Conad Francesco Pugliese durante la prima puntata di “Quarta Repubblica”, condotta da Nicola Porro su Rete 4.
L’ad di Conad non è il solo a ritenere utile una sorta di obbligo vaccinale per i dipendenti privati, soprattutto se a contatto con il pubblico. Marco Pedroni, presidente Ancc Coop e presidente Coop Italia, dal palco durante la presentazione del “Rapporto Coop 2021 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani” (leggi qui) si è detto favorevole alla vaccinazione: “Si alla vaccinazione obbligatoria dal legislatore per chi lavora con il pubblico”. Anche Giorgio Santambrogio, ad del Gruppo VéGé da Venezia è intervenuto sul tema vaccini ribadendo l’importante ruolo di responsabilità sociale e civile che ha la moderna distribuzione e quindi a maggior ragione tutto il personale dei punti vendita dovrebbe essere vaccinato. Nell’interesse dei clienti e a propria tutela. Viale Astronomia è sulla stessa linea: il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha infatti sollecitato nuovamente il Governo all’obbligo Green Pass in azienda “Confidustria da sempre si è detta a favore dell’obbligo vaccinale. Vediamo che è difficile prendere provvedimenti del genere non solo in Italia ma in Europa, ma abbiamo la necessità importante di mettere in sicurezza i luoghi di lavoro”.
“Sono favorevole al greenpass, se io ha fatto due dosi di vaccino, perché poi devo rischiare di contagiarmi andando al ristorante o al supermercato? I dipendenti che non vogliono vaccinarsi andranno in aspettativa non retribuita” #Pugliese #quartarepubblica
— Quarta Repubblica (@QRepubblica) September 6, 2021
Il Governo, nel frattempo, sta lavorando a un provvedimento in Cdm, di cui se ne parlerà giovedì, che allarga l’obbligo di Green Pass ai settori pubblici (ricordiamo che nelle scuole dal primo settembre è già obbligatoria la certificazione per il personale scolastico e i docenti, così come nelle università per personale, docenti e studenti e, ovviamente, per il personale sanitario), e a quei lavoratori dove i clienti sono già obbligati ad avere il Green Pass (ad esempio nei ristoranti). Inoltre, il governo sta valutando l’estensione del certificato verde anche ai lavoratori delle imprese. L’allargamento della misura è dovuta anche al fatto che, con il report previsto per questo venerdì, potrebbe essere annunciata una nuova stretta in Sardegna e Calabria, che rischiano di passare in zona gialla a causa delle alte percentuali sull’occupazione dei posti letto per Covid.
Di conseguenza, l’unico modo per scongiurare un ritorno di tutto il Paese alla zona gialla ad ottobre sembra essere l’aumento delle vaccinazioni oltre il target – che sembra ormai molto vicino – dell’80% della platea vaccinabile immunizzata. Ricordiamo che il Green Pass si ottiene non solo dopo il ciclo completo di vaccinazione, ma si può ottenere un Green Pass temporaneo, valido 48 ore, con l’esito di tampone (molecolare o rapido) negativo, o dopo una sola dose di vaccino (e la certificazione risulta valida fino alla data in cui si deve sostenere la seconda dose, nel caso di Astrazeneca, Pifizer e Moderna) o essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti. Resta il fatto che, nonostante la maggioranza della popolazione italiana è favorevole al vaccino e di questi molti sono a favore del Green Pass o alla sua obbligatorietà, alcuni no-vax o contrari all’obbligo vaccinale hanno già minacciato con un tam-tam sui social di lanciare delle campagne di boicottaggio dei punti vendita Conad.
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