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                      “Qualità vegetariana” tra i nuovi standard alimentari

                      CSQA, ente di certificazione specializzato, da oltre vent’anni nel settore agroalimentare, ha presentato una serie di nuove certificazioni volontarie per tutelare le esigenze dei consumatori e valorizzare la qualità dei prodotti e degli standard adottati nella filiera di produzione

                      “Qualità Vegetariana” è  il primo standard nazionale per i prodotti vegetariani e vegani. L’AVI-Associazione Vegetariana Italiana ha deciso di affidare a CSQA la certificazione dei prodotti vegetariani e vegani per garantire a consumatori e aziende alta qualità nel rispetto della normativa europea a riguardo. ‘Qualità Vegetariana’ è, infatti, lo standard al servizio della competitività delle imprese e della filiera del mercato vegetariano e vegano. L’Italia risulta al secondo posto al mondo dopo l’India come percentuale di praticanti vegetariani, con una quota di circa il 10% sulla popolazione.

                      “Senza Glutine” è invece lo standard volontario per combattere la celiachia. Lo standard di CSQA restringe ulteriormente i limiti di legge per i prodotti senza glutine, fornendo una garanzia supplementare al consumatore celiaco. La certificazione assicura un contenuto di glutine inferiore ai 10 ppm (10 mg/kg), meno dell’attuale limite di legge di 20 ppm (Regolamento CE N. 41/2009), nei prodotti alimentari e nelle imprese di ristorazione che l’applicano. Le prime aziende in Italia che hanno conseguito questa certificazione sono Zero+4 ed Euroristorazione.

                      “Suino senza Antibiotico” è  il primo standard in Italia per carni di maiale allevato senza l’uso di antibiotici. Ha lo scopo di garantire la provenienza italiana delle carni, l’alta qualità e la salubrità dei prodotti oltre alla loro corretta tracciabilità e all’assenza di antibiotici a partire dalla fase immediatamente successiva allo svezzamento di animali che vengono nutriti con alimenti di sola origine vegetale. La filiera certificata da CSQA prevede il rispetto del giusto spazio destinato agli animali, di una corretta alimentazione e di un equilibrato ritmo di accrescimento, presupposti fondamentali perché i maiali non si ammalino e non abbiano bisogno di trattamenti antibiotici. La prima azienda italiana a ottenere questa certificazione è Senza Srl. Lo standard nasce dall’allarme lanciato da organizzazioni nazionali e internazionali, tra cui World Health Organization, sul pericoloso aumento di resistenza agli antibiotici da parte di vari agenti patogeni, causato da un loro abuso in medicina e veterinaria. Si stima, infatti, che l’80% della produzione globale di antibiotici venga utilizzata proprio negli allevamenti zootecnici.

                      “I nuovi stili di consumo – afferma infatti Maria Chiara Ferrarese, responsabile del settore Progettazione & Innovazione di Csqa – si orientano verso prodotti sostenibili e salutari, che vengono valorizzati dall’assunzione di parametri chiari e restrittivi nella loro filiera di produzione. La certificazione è sempre più a garanzia del consumatore e delle sue esigenze, sia che siano legate a motivi prettamente salutistici, come intolleranze o allergie, sia che siano dettate da scelte a carattere etico, nel caso di vegetariani o vegani. Le indicazioni provenienti dal mercato e dalle scelte dei consumatori hanno quindi spinto le aziende a rispondere a queste esigenze, certificando e rafforzando i propri livelli qualitativi. Csqa raccoglie queste nuove sfide accompagnando le imprese nella definizione degli standard e dei requisiti dei prodotti e delle loro filiere”.