L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
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                      Quattro passi (e foto) in un punto vendita Kaiser’s di Düsseldorf

                      Kaiser's carrelli
                      Abbiamo colto l’occasione dell’EuroShop, la più importante fiera mondiale sul retail che si è tenuta la settimana scorsa a Düsseldorf, per visitare un punto vendita della catena tedesca Kaiser’s Tengelmann. Numerose le differenze rispetto ai punti vendita italiani, a partire dai prezzi (più alti), per continuare con il biologico e il Qs (il biglietto da visita), per passare alla quarta gamma (quasi assente), per finire con l’in-store magazine

                      di Eugenio Felice

                      Kaiser's carrelliLa settimana scorsa si è tenuta la più importante fiera mondiale del retail, a cadenza triennale, l’EuroShop di Düsseldorf, di cui potete leggere il nostro articolo esclusivo a questo link. Durante i cinque giorni di fiera (sì cinque, avete letto bene) ci siamo presi una pausa e siamo andati a fare visita a un punto vendita della catena tedesca Kaiser’s Tengelmann, il sesto gruppo distributivo nel settore alimentare per volume d’affari in Germania dientro a Edeka, Rewe, Lidl, Aldi e Metro. Un gruppo con una grande tradizione, con quasi 150 anni di attività nel settore distributivo e circa 4 mila punti vendita in tutto lo Stato. Quello che abbiamo visitato è un Kaiser’s di medio-piccola superficie (in Italia sarebbe un piccolo supermercato). Quello che abbiamo notato subito è che all’ingresso erano esposte cassette in plastica riutilizzabile Euro Pool System piene di frutta e ortaggi di stagione, alcuni in offerta altri no, proprio come succede da noi fuori dai negozi specializzati. Qui evidentemente non si fanno i problemi sugli agenti inquinanti che la vicina strada può portare alla merce esposta.

                      Mele bio ItalienPrezzi decisamente più alti. Guardando più da vicino i cartellini, abbiamo poi avuto la conferma – non abbiamo scoperto nulla di nuovo in effetti – che i prezzi sono decisamente più alti rispetto a quelli applicati dalle catene italiane. Alcuni esempi? Clementine spagnole certificate Qs in rete a marchio Star Marke (la private label del gruppo) a 3,30 euro/chilo, mele sfuse Royal Gala italiane a 2,79 euro/chilo, pere Abate Qs a 2,49 euro/chilo, sacchetti di mele Braeburn da 1,5 kg in offerta a 2,79 euro (equivalenti a 1,86 euro/chilo), banane sfuse Star Marke a 1,99 euro/chilo, vaschetta di lamponi Driscoll’s da 125 grammi a 2,99 euro, Jingold italiano a 0,49 euro a pezzo, vaschetta filmata di babyspinacio origine Italia certificato Qs da 125 grammi a 1,99 euro, arance bionde origine Spagna in rete da 1,5 chili a 2,99 euro (equivalente a 1,99 euro/chilo), per finire con mele biologiche italiane Royal Gala in vassoio filmato della linea “green” Naturkind (altra PL del gruppo) a 4,98 euro/chilo (nella foto sopra) e pomodori biologici Kumato in vaschetta da 400 grammi in offerta (“aktion” la chiamano da Kaiser’s) a 2,49 euro, equivalenti a 6,23 euro/chilo!!

                      Banane PLBiologico, Qs e PL protagonisti. All’ingresso del supermercato ci ha accolto, lato sinistro, una ampia scaffalatura con prodotti biologici confezionati non freschi e a seguire iniziava il reparto ortofrutta, con i prodotti biologici, in parte della linea a marchio del distributore Naturkind. A differenza di quanto accade in Italia quindi il biologico, almeno a guardare questo punto vendita, non è relegato in un angolino ma è la prima tipologia che si presenta all’acquirente. Camminando lungo la corsia abbiamo poi notato una presenza importante di prodotti certificati Qs, uno standard volontario di filiera nato in Germania (Qs sta per qualità e sicurezza), che si differenzia dalla maggioranza degli altri standard volontari (come GlobalGap) perché è visibile al consumatore finale andando direttamente sulle confezioni. In alcuni casi convivevano sia la private label (PL) che il marchio Qs. Altro elemento rilevante, qui la PL è, come spesso accade in Germania o in Inghilterra, il marchio premium, quello che spunta i prezzi migliori, tanto che le banane a marchio Star Marke hanno lo stesso prezzo di quelle biologiche “unbranded”.

                      PrimizieOrtolano QSMade in Italy e quarta gamma. Abbiamo notato una buona presenza di prodotto italiano, dalle mele sia convenzionali che biologiche, ai kiwi (assieme a quelli greci), alle pere Abate, per passare alle clementine e a diversi tipi di ortaggi come il porro. Del resto la Germania, pur con i cali degli ultimi anni, rimane pur sempre la principale destinazione estera della nostra ortofrutta. Ci siamo sorpresi a vedere così poca insalata di quarta gamma (già lavata e pronta al consumo) in esposizione: nei fatti solo una referenza di misticanza dell’azienda bergamasca Mioorto, peraltro uguale a quella venduta in Italia, con tutti i testi descrittivi in italiano. Affianco i baby spinaci certificati Qs in vaschetta da 125 grammi dell’azienda padovana specializzata in biologico Francesco Barduca Srl, con marchio Le Primizie dell’Ortolano (foto sopra). Una differenza consistente quindi rispetto a quando succede in Italia, dove l’offerta di quarta gamma è a dir poco sovrabbondante. Chiudiamo con l’in-store magazine, guteIdee, un mensile che si trova appena entrando nel punto vendita e che contiene in 30 pagine tante ricette di cucina, idee per la tavola, descrizioni dei prodotti di stagione, con protagonista indiscussa l’ortofrutta fresca. Un magazine lontano anni luce dai volantini che intasano le cassette postali degli italiani e che speriamo possa trovare presto adesioni anche nel nostro Paese (alcuni, come Esselunga lo hanno già). Nell’in-store magazine in questione mai una volta è indicato un prezzo.