Dalla Redazione
Rallenta la corsa dei prezzi al consumo, che a maggio secondo i dati preliminari Istat registrano un aumento del +0,3% su base mensile e del +7,6% su base annua (da +8,2% del mese precedente). La decelerazione del tasso di inflazione, spiega l’Istat, si deve in prima battuta al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +26,6% a +20,5%) e, in misura minore, degli Alimentari lavorati (che passano da +14,0% a +13,4%), degli Altri beni e dei Servizi relativi ai trasporti.
Tuttavia i consumatori non possono tirare un pieno sospiro di sollievo. I prezzi dei prodotti alimentari non lavorati – quindi anche l’ortofrutta – sono invece al rialzo, passando da +8,4% a +8,9%, così come quello e dei servizi relativi all’abitazione.
Nel suo complesso comunque il cosiddetto carrello della spesa, che comprende i beni alimentari, per la cura della casa e della persona, segna una lieve frenata in termini tendenziali: i prezzi da +11,6% di aprile passano a maggio a +11,3%.
I prezzi della verdura balzano a maggio del 13,9% condizionati dall’andamento del meteo pazzo con il moltiplicarsi di eventi estremi, tra siccità e maltempo, che hanno colpito duramente le coltivazioni in campo riducendone la disponibilità. È quanto emerge dall’analisi dalla Coldiretti sull’andamento dell’inflazione a maggio rispetto allo stesso mese dello scorso anno secondo Istat, che evidenzia un aumento dell’11,3% dei prezzi dei prodotti alimentari, superiore al dato medio dell’inflazione che è scesa al 7,6%.
Proseguono quindi le difficoltà per le famiglie che nel corso del 2022 hanno portato gli italiani a tagliare gli acquisti di frutta e verdura che sono crollati del 9% in quantità rispetto all’anno precedente, ai minimi da inizio secolo, secondo l’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy.
“Gli italiani – sottolinea la Coldiretti – hanno ridotto del 17% le quantità di pere, del 11% le arance e l’uva da tavola, dell’8% le pesche, le nettarine e i kiwi e del 5% le mele mentre tra gli ortaggi crollano del 24% gli acquisti di asparagi e del 20% quelli di radicchi”. “Il risultato è che con 5,5 miliardi di chili nel 2022 il consumo di frutta e verdura degli italiani – precisa la Coldiretti – è risultato di mezzo miliardo di chili inferiore a quello dell’anno precedente, con preoccupanti effetti sulla salute dei cittadini”.
Copyright: Fruitbook Magazine