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                      Rareche, dalla Bocconi alle radici dell’orticoltura a Sorrento

                      La trentenne sorrentina Valentina Stinga, dopo una laurea alla Bocconi, ha deciso di ritornare alla sua terra e coltivarla. Da tre anni è a capo di Rareche (radici in dialetto napoletano) azienda agricola che ha fondato per coltivare ortaggi e verdure nel modo più semplice possibile, puntando al sapore e alla qualità più che al colore o alle forme standard. “Con questo progetto abbiamo deciso di tornare alle cose semplici, partendo dai semi, per restituire alla terra che ci ha fatto crescere l’amore, la dedizione e soprattutto la passione. Nella splendida cornice della penisola sorrentina coltiviamo verdure insieme ad un ideale di semplicità e ritorno alle origini. Da questi germogli ci aspettiamo radici forti e prodotti dal gusto nuovo ma autentico”, si può leggere sul suo sito

                      Dalla Redazione

                      Rareche

                      Valentina Stinga, sorrentina classe 1989, dopo una laurea triennale alla Bocconi in economia aziendale e una specializzazione in marketing management, ha deciso di ritornare alla sua terra e dedicarsi all’agricoltura. Da tre anni guida l’azienda agricolaRareche” (“radici” in dialetto napoletano), che completa con un agriturismo. In un campo di famiglia coltiva così verdure, soprattutto quelle utilizzate nella preparazione della “minestra maritata”, piatto tipico della cucina napoletana a Natale, ma non solo, anche olio e conserve. “Con questo progetto ho deciso così di tornare alle cose semplici, partendo dai semi, per restituire alla terra l’amore, la dedizione e soprattutto la passione”, sottolinea Valentina sul sito web, contribuendo così anche a riqualificare un territorio che soffre dell’abbandono di giovani scoraggiati, e dando così nuove prospettive a luoghi che vivono di turismo old-style.

                      La sua produzione, nella splendida cornice delle colline di Casarlano, vede verdure e ortaggi a km zero e legate alla stagionalità, come scarola, cicoria, cavolo verza, broccolo nero, verza, bietole, borragine, torzelle (antico cavolo tipico dell’agro-nocerino che ha trovato un habitat adeguato anche sulle colline sorrentine, e che si sta riscoprendo ora), ma anche sedano, carote, cipolle.

                      A piccoli passi e accogliendo con curiosità ogni consiglio possibile, si è venuta a formare la clientela di Rareche, che conta soprattutto famiglie di Sorrento che, non avendo la possibilità di coltivare direttamente, decidono di affidarsi a Valentina. Ogni settimana gli abbonati ricevono una cassetta composta sulla base della produzione del momento, il tutto coltivato senza l’utilizzo di pesticidi e nella maniera più tradizionale possibile. Nel giro di poco tempo sono arrivati anche tanti riconoscimenti per Valentina.

                      Dopo l’ingresso nel direttivo della Coldiretti di Massa Lubrense, le è stato affidato il ruolo di responsabile provinciale di Coldiretti Donna Impresa, che la vede coinvolta in attività su tutto il territorio campano e non solo. Docente di marketing agricolo nel progetto Mac-Monterusciello Agro City, nel corso della finale regionale del premio “Oscar Green”, istituito da Coldiretti per premiare l’innovazione giovane in agricoltura, l’Agriturismo Rareche ha vinto il premio nella categoria Campagna Amica. Premiando, quindi, il rapporto trasparente e innovativo che Valentina ha sviluppato con la sua rete di clienti, attraverso l’utilizzo dei social media, ma soprattutto della fiducia reciproca.

                      Rareche

                      Valentina Stinga sostiene che il mestiere dell’agricoltore d’oggi ha bisogno di una grande professionalità e attitudine al marketing, oggi ancora poco sfruttate soprattutto nelle piccole realtà. Non è più un mestiere per “persone con bassa scolarizzazione”. Così viaggia spesso per mantenersi informata: ad esempio, è stata in Israele a studiare le nuove tecnologie per l’agricoltura e a Fruit Logistica per approfondire un’agricoltura per certi versi molto diversa dalla sua, tanto che sulla pagina Facebook di Rareche scrive: “Fruit Logistica è innovazione e varietà. È ‘ordine minimo 60 mila pezzi’. È fragole bianche, praterie di funghi, e led per la coltivazione 24 ore su 24. Fruit Logistica è popoli e Paesi a contatto, produzioni diametralmente opposte e identiche, macchinari rivoluzionari e contapassi impazziti. Fruit Logistica è sentirsi piccoli, come ogni singolo mirtillo che viene scansionato da una macchina grande quanto il salone di casa mia, perché il mondo richiede ai mirtilli di essere tutti uguali e senza difetti. Fruit Logistica è presente per tanti, futuro per molti, utopia per altri ancora. Per me è un’esperienza, un’altra, da portare in questo percorso che mi conduce sempre più vicina all’idea che avevo del mio successo personale”.

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