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                      Renzo Rosso “abbandona” il bio: cedute tutte le sue quote in EcorNaturaSì

                       

                      EcorNaturaSì

                      Renzo Rosso cede tutte le sue quote di EcorNaturaSi di Gabriele Navilli, azionista di riferimento della società di supermercati di prodotti biologici e biodinamici.

                      Il guru di Diesel nelle scorse settimane aveva lasciato intuire – come riportava Milano Finanza – un progressivo allontanamento dal gruppo trevigiano di cui deteneva, da 6 anni, il 26% delle quote tramite la controllata Red Circle Investments, che ora vengono ridistribuite dai soci. Come sottolinea anche Vicenza PiùRenzo Rosso aveva incaricato Red Circle Investments di cercare compratori delle sue quote all’inizio dell’estate, ma non ci si aspettava che l’uscita fosse così rapida. Inoltre, in maggio, la Red Circle Investments aveva rilevato il 5% del capitale di Masi Agricola, produttore storico di vino della Valpolicella, per un investimento stimabile intorno ai 4 milioni.

                      L’operazione, avvenuta con clausola di riservatezza tra le parti,  è avvenuta a fine ed è diventata ufficiale a cavallo di Ferragosto con la pubblicazione della nuova composizione societaria. Non è noto il motivo del disinvestimento e nemmeno il valore della transazione.

                      Nella società trevigiana rimangono così Ulirosa che passa dal 38 al 48%. Società con sede in un’azienda agricola sulle colline di Manzana (Conegliano), Ulirosa è direttamente collegata ad Ariele Holding, presieduta da Gabriele Navilli e che detiene anche la fondazione no-profit “Libera fondazione antroposofica Rudolf Steiner“, proprietaria dell’omonima scuola steineriana a San Vendemiano.

                      renzo rosso EcorNaturaSì

                      Renzo Rosso con Bono degli U2 e Ali y durante un viaggio in Africa

                      A seguire Alpa, il veicolo della famiglia Paravicini Crespi, che sale dal 27 al 29%, e Invest Tre, della famiglia Rossi Cairo (titolari dell’azienda agricola biodinamica La Raja), confermata al 9%. come riportano molti quotidiani locali, all’interno di Ecor si sostiene che la separazione da Red Circle Investments non sia avvenuta soltanto per volontà della controllata di Rosso, ma per precisa volontà di Ecor, che aveva già sul piatto altre offerte. In effetti, l’ingresso dei nuovi soci è stato di fatto immediato e riguardano Bio Iniziative Srl che ora detiene il 9% (società collegata alla diocesi di Trento), e Luisante S.A., holding con sede a Lussemburgo, con il 5%.

                      Il panorama del biologico è alle prese sicuramente con un mercato più difficile da leggere, in cui la GDO convenzionale ha ampliato la propria offerta di prodotti biologici ed EcorNaturaSì sembra in parte aver patito questo nuovo panorama,  tanto che nel 2018 il bilancio ha registrato una perdita secca, in cui il fatturato è stato di 389 milioni, l’utile operativo di 3,4 milioni ma con una perdita di 18,4 milioni. Il debito netto superava i 115 milioni. Oggi la catena commerciale sembra solida – come riporta la Tribuna di Treviso –  e dichiara 500 punti vendita (un terzo ciascuno tra diretti, indiretti e franchising) con le insegne Cuore Bio e NaturaSì che occupano 1.800 i dipendenti diretti. Il fatturato sfiora ora i 400 milioni di euro, di cui 300 milioni dai proventi dei negozi bio.

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