L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Salvi (Fruitimprese): Brexit, plastic tax e Farm2Fork, le tre sfide per il futuro

                      Si è svolta a Roma a porte chiuse l’assemblea annuale di Fruitimprese. L’assemblea è stata introdotta da una relazione del presidente Marco Salvi, che ha rivendicato il ruolo fondamentale svolto dagli operatori del nostro settore durante questi tempi complessi dovuti al Covid-19 e ha compiuto un’analisi dei provvedimenti governativi che si sono susseguiti da marzo ad oggi. Per i futuro, sono tre le grandi sfide che ci aspettano: la Brexit, la plastic tax e la strategia europea Farm2Fork. Infine, si è proceduto al rinnovo del consiglio direttivo dell’associazione degli esportatori/importatori

                      Dalla Redazione

                      Fruitimprese

                      Si è svolta giovedì 22 ottobre a Roma a porte chiuse, a causa pandemia da Covid-19, l’annuale assemblea di Fruitimprese, aperta da una relazione del presidente Marco Salvi.  Dopo aver ricordato “tutte le persone che hanno perso la vita e quelle che ancora soffrono per questo pericoloso virus difficile da debellare”, e aver ringraziato “i medici ed il personale sanitario che si sono prodigati per alleviare le sofferenze dei malati e limitare, anche a costo della vita, la diffusione della malattia”, Salvi ha rivendicato “con stima ed orgoglio il ruolo fondamentale svolto dagli operatori del nostro settore che, sin dalle prime ore della crisi, si sono prodigati per garantire alla popolazione la fornitura continua di prodotti freschi nonché un reddito alle famiglie dei propri dipendenti che purtroppo è venuto meno in altri settori”.

                      Guardando ai provvedimenti governativi che si sono susseguiti da marzo ad oggi “se da un lato manifestiamo il nostro apprezzamento per alcune misure per le quali Fruitimprese si è fortemente impegnata come: l’inclusione degli operatori ortofrutticoli tra quelli esclusi dal lockdown (in un primo momento inspiegabilmente dimenticati), ed il blocco delle indebite richieste di certificazioni di prodotto Covid-Free, dall’altro non possiamo che dichiararci delusi per alcune mancate decisioni e soprattutto l’assenza di aiuti economici per il nostro settore”.

                      I provvedimenti del Governo “non sono infatti riusciti a risolvere del tutto la crisi della manodopera specializzata nel periodo estivo, per la quale abbiamo proposto più volte il “modello tedesco” della quarantena attiva, costringendo i nostri operatori a reclutare i dipendenti da altri settori sostenendo i costi di formazione di tanti aspiranti lavoratori agricoli che, purtroppo, spesso hanno rinunciato lasciando il datore di lavoro con un problema irrisolto ed un inutile aggravio di spese”.  “Per quanto riguarda gli aiuti, riteniamo incomprensibile l’esclusione del nostro settore da quelli beneficiari della decontribuzione previdenziale, cui si è aggiunta la sorpresa del credito di imposta per le spese destinate all’acquisto dei dispositivi di protezione, fissato ora al 28,3%, ma in un primo tempo stabilito al 9%. Si tratta di un cortocircuito della politica – denuncia Salvi durante l’assemblea di Fruitimprese – : in pratica gli operatori ortofrutticoli vengono esclusi dalla decontribuzione perché rientranti tra quelli che non hanno subito interruzioni delle attività durante il lockdown ma, nello stesso tempo, non viene riconosciuto loro un ristoro per l’aggravio dei costi di produzione e di mantenimento delle misure sanitarie necessarie a garantire ai consumatori i prodotti provenienti dalla “filiera della vita”, come ama definirla la Ministra Bellanova”.

                      Saranno tre le grandi sfide per il futuro, ricorda il presidente Salvi, dopo aver commentato i numeri del settore: “La prima in ordine cronologico è la Brexit. Purtroppo in questo senso le trattative che si dovrebbero concludere il 31 ottobre non stanno procedendo verso una soluzione positiva per entrambi i contraenti e già si palesano le ombre di grandi portatori di interesse come gli Stati Uniti intenzionati a stringere accordi commerciali con gli inglesi ed indebolire l’Unione Europea nel puro spirito “divide et impera”.

                      La seconda sfida, di cui purtroppo si parla poco, ma che non potremo evitare, è la tempesta perfetta del packaging di plastica che si manifesterà, salvo auspicabili proroghe, a partire dal primo gennaio 2021. Ad un previsto ulteriore incremento del contributo ambientale Conai, su cui fanno affidamento gli appetiti insaziabili dei Comuni,  si aggiungerà la famigerata plastic tax che porterà la tassazione ambientale su questo materiale oltre la soglia di 1 euro al kg. In questi giorni stiamo lavorando col Conai e con l’Agenzia delle Dogane per garantire a chi esporta il ristorno di quanto spettante, ma non possiamo negare che questi mutamenti dovranno indurci ad una radicale riorganizzazione del packaging. In questo senso sarà fondamentale un coordinamento di tutti gli attori coinvolti per individuare un materiale alternativo ed una tipologia di packaging concordato a livello nazionale ed internazionale, evitando fughe in avanti e la moltiplicazione delle soluzioni alternative che creerebbero maggiori costi e incertezza anche per il consumatore.

                      Collegata alla questione ambientale – continua Salvi – è  anche la terza sfida in programma, la Farm to Fork Strategy, anche conosciuta come strategia “dal campo alla tavola” con cui l’Unione Europea vuole rendere l’attuale sistema alimentare più sostenibile, equo e rispettoso della salute umana e dell’ambiente”. In tal senso – conclude Salvi – “sono certo che le nostre imprese sono pronte a raccogliere la sfida, dal momento che sono già da diversi anni in prima linea nel ridurre l’impiego di sostanze chimiche privilegiando metodi alternativi come la lotta integrata. Ciò che auspichiamo è che ai nostri imprenditori si consenta di essere parte di questa rivoluzione verde, dotandoli tuttavia dei necessari strumenti di protezione delle colture, elementi imprescindibili per un settore soggetto alla crescente instabilità climatica e ad invasioni di specie aliene e fitopatologie. Esempio lampante in questo senso è la maculatura bruna delle pere che sta riportando alla ribalta problematiche produttive che pensavamo risolte da 40 anni”.

                      Fruitimprese

                      Marco Salvi, presidente di Fruitimprese

                      Nel corso dell’assemblea si è proceduto al rinnovo del consiglio direttivo di Fruitimprese. I consiglieri eletti sono: Battaglio Luca, Bighelli Stefano, Campisi Giuseppe, Canalella Alessandro (nuovo), Carpentiere Luigi, Citterio Domenico, Cosentino Sebastiano, D’Aprile Matteo, Del Core Massimiliano, Duoccio Lucio (nuovo), Fabbri Pietro (nuovo), Falzi Matteo, Ferri Gabriele (nuovo), Giuliano Nicola (nuovo), Martignago Livio, Mazzoni Luigi, Odorizzi Leonardo, Rivoira Michelangelo, Secondulfo Anna Rita (nuova), Torrengo Paolo (nuovo). A questi si aggiungono i consiglieri di diritto: Bonomo Luca, Calcagni Giuseppe, Calcagni Riccardo, D’Avino Baldassarre, Laporta Michele, Manganaro Placido, Messina Francesco, Minguzzi Giancarlo, Neri Patrizio, Oberrauch Michael, Pagni Attilio, Peviani Luigi, Pezzo Stefano, Romagnoli Giulio, Salvi Marco, Suglia Giacomo.

                      Copyright: Fruitbook Magazine