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                      Salviamo l’agricoltura italiana: cresce il movimento. Al via la raccolta firme

                      È sempre più attivo il movimento “Salviamo l’agricoltura italiana”, nato a marzo per portare alla luce la grave situazione in cui versa la filiera agroalimentare italiana rispetto alla concorrenza impari degli altri Paesi europei. Guidato da Adelino Cordioli, il movimento si fa promotore di un’azione unica, quella di unire sotto un’unica bandiera agricoltori, commercianti, indotto, associazioni di categoria e tutti gli interessati alla causa, per avere maggiore presa sulle istituzioni e la politica, con l’obiettivo di ridare competitività al settore ortofrutticolo italiano. La prima call to action è una raccolta firme online, ecco i dettagli

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Salviamo l’agricoltura italianaNasce in marzo il movimento “Salviamo l’agricoltura italiana”, per portare alla luce la grave situazione in cui versa la filiera agroalimentare italiana rispetto alla concorrenza impari degli altri Paesi europei. L’Italia perde competitività stagione dopo stagione, con qualsiasi prodotto (non di nicchia), che si confronti con Paesi come Spagna, Grecia, Polonia e altri. L’intento del movimento sta nel puntare a fare fronte comune con agricoltori, commercianti, indotto e associazioni di categoria e tutti quelli che si vogliono unire, così da fare maggiore pressione alla politica, con l’obiettivo di ridare competitività al settore ortofrutticolo italiano.

                       

                      “Il movimento, è apolitico, apartitico e non ambisce a diventare un’associazione di categoria”, si legge in una nota ufficiale. Il simbolo del movimento rappresenta la bandiera Italiana, proprio per dare forte il segnale di voler salvare il made in Italy. Molte aziende hanno seguito l’iniziativa di issare bandiere italiane sulle proprietà agricole, come segno di adesione.

                       

                      “Il deprezzamento dei prodotti – sottolinea Adelino Cordioli, promotore e coordinatore nazionale del movimento – crea defezione nell’investire sulla qualità, creando un gap sempre più ampio, nei confronti di una qualità crescente degli altri Paesi, avendo per assurdo un prezzo più basso. Il problema è strutturale: produrre ai nostri costi e vedere ai prezzi dei Paesi con costi notevolmente minori, non è più sostenibile”.

                       

                      Intorno a Salviamo l’agricoltura italiana è nata nei mesi scorsi un network, composto per la maggior parte dalle regioni, di cui fanno parte anche agricoltori, commercianti, trasportatori, rivenditori di fitofarmaci, imprese dell’imballaggio, giornalisti, etc. La prima azione del movimento, che ha obiettivi pacifici, è l’inizio di una raccolta firme, per inviare una lettera più il manifesto al Ministro dell’Agricoltura. “Una lettera con quattro punti – aggiunge Cordioli – che secondo noi darebbero un forte aiuto a invertire la marcia, per poter conseguentemente avere un incontro con il ministero dell’Agricoltura, proprio per provare un’azione che non ha precedenti: quella di rappresentare, tutti uniti sotto un’unica bandiera, quella italiana, l’intera filiera agricoltura, dai produttori al mondo commerciale, alle associazioni di categoria”.

                       

                      Si raccolgono le firme sul portale change.org a questo indirizzo: http://chng.it/WhY9xh8msk. Documenti e info all’interno (la partecipazione è gratuita). Per mettersi in contatto con il movimento:
                      Whatsapp 393 8887137 – Mail salviamolagricolturaitaliana@gmail.com. – Facebook Salviamo l’agricoltura Italiana.

                       

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