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                      San Lidano, rinvenuto un cadavere in un camion di angurie dalla Tunisia

                      Lunedì 17 maggio nel piazzale di uno degli stabilimenti della San Lidano a Pontinia (Latina), all’interno di un bilico carico di cocomeri provenienti dalla Tunisia, è stato rinvenuto un cadavere, probabilmente di un uomo sui trent’anni proveniente dall’Africa, che si presume stesse cercando di raggiungere l’Italia o un altro Paese europeo in modo clandestino. Gli addetti dell’azienda del Gruppo San Lidano, che con l’autista si dovevano occupare dello scarico della merce, fatta la tragica scoperta, hanno subito allertato la direzione, le forze dell’ordine e il 118. Mentre le indagini fanno il loro corso, San Lidano, che da tempo supporta varie attività nel continente africano, nello specifico in Mozambico, ha dichiarato di partecipare al cordoglio della famiglia del giovane e si propone di assumere l’eventuale costo per il rientro della salma nel Paese d’origine

                      Dalla Redazione

                      cadavere San Lidano

                      copyright: LatinaToday

                      Lunedì 17 maggio è stato rinvenuto un cadavere di un uomo sui trent’anni all’interno di un camion contenete cocomeri provenienti dalla Tunisia e che stazionava nel piazzale dello stabilimento dell’organizzazione pontina San Lidano, lungo la Migliara 47: si tratta del terzo stabilimento in ordine di costruzione, recentemente ampliato e rinnovato per assorbire l’intera lavorazione delle angurie dell’Agropontino (fatta eccezione per questo incipit della campagna, quando il prodotto locale non si rivela pronto per ragioni di stagionalità). Come fa sapere l’azienda: “Nel tardo pomeriggio, un bilico – pervenuto sigillato alla partenza dalla dogana tunisina ed altrettanto controllato sigillato all’arrivo a Civitavecchia – è stato aperto dall’autista, coadiuvato dagli addetti al magazzino, i quali hanno poi avviato le ordinarie operazioni di svuotamento dell’intero automezzo, di proprietà del vettore incaricato dall’importatore terzo, al quale San Lidano si è ha affidata per gli acquisti in Tunisia”.

                      “Nel corso di questa operazione – fa sapere l’azienda -, i magazzinieri hanno notato alcuni abiti colorati, che si lasciavano intravedere all’interno di uno dei bins di legno, completamente carico della fornitura: avvicinandosi, hanno appurato, con tragico sgomento, che erano indossati da un corpo umano inerme e privo di vita”.

                      Come riportano varie testate e la stessa San Lidano, è stata subito contattata la Direzione aziendale, che ha prontamente richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e del soccorso del 118, lasciando inalterato lo scenario sul semirimorchio. Essendo stata la notizia oggetto di rapida divulgazione da parte di vari media, San Lidano ha ritenuto opportuno esporre, tramite un comunicato stampa, questi fatti: “Nel loro reale, semplice, ma triste, drammatico e tragico svolgimento: da qui in poi le operazioni sono state svolte, con estrema professionalità, dalle forze dell’ordine per ogni dovuto approfondimento del caso”.

                      “Ma è doveroso richiamare l’attenzione su quella che è l’assoluta centralità della questione – sottolinea San Lidano -, ovvero la perdita di una vita umana, presumibilmente un trentenne, che ha tentato, attraverso un viaggio disperato, di poter conseguire la speranza di una vita migliore in un altro Paese (non si può sapere se l’Italia fosse la propria meta, oppure intendeva, con altrettanti mezzi di fortuna, raggiungerne un altro), solo immaginando i momenti di saluto dalla propria Famiglia, le promesse fatte di un futuro ricongiungimento, le assicurazioni che tutto sarebbe andato bene”.

                      “San Lidano è stata, da sempre, particolarmente sensibile al tema del sostegno al popolo africano (da diversi anni patrocina una serie di iniziative in partnership con missioni benefiche in Mozambico, tra le quali – oltre all’invio di beni materiali – sostegno economico per la costruzione di infrastrutture presso un istituto agrario, in aggiunta a formazione e trasmissione di know-how tecnico), con diretta presenza di personale specializzato sui luoghi. Questa tragedia è fonte di un commosso sentimento di pietà e dolore che si intende partecipare alla Famiglia dello sfortunato giovane, intendendo altresì assumere anche l’eventuale costo per il rientro della salma nel Paese d’origine, con la sincera speranza che il futuro riservi a costoro opportunità che possano, non compensare, ma in qualche modo alleviare i sensi della gravissima perdita che, in queste ore, hanno subito”.

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