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                      Sano, buono e che fa del bene: italiani sempre più etici negli acquisti food

                      Benefici nutrizionali, solidarietà verso gli altri e gusto sono, in ordine di importanza, i primi tre elementi che guidano le scelte d’acquisto degli italiani. Ad affermarlo l’indagine BVA Doxa per W.K. Kellogg che aveva come obiettivo approfondire il concetto di “bontà” in tutti i suoi nuovi e possibili significati, e la percezione degli italiani nei confronti della responsabilità sociale in generale e in particolare in ambito food. Di fatto il prezzo e la convenienza sono ritenuti fondamentali solo dal 18% degli intervistati. Gli italiani sembrano così essere sempre più attenti a ciò che acquistano e il concetto di responsabilità sociale è ormai conosciuto da 9 intervistati su 10, anche se solo il 29% ha una conoscenza approfondita del tema. L’emergenza Covid-19 ha inoltre svolto un ruolo importante nell’accelerare l’attenzione dei consumatori italiani nei confronti della responsabilità sociale: 2 italiani su 3 dichiarano di essere oggi più sensibili al tema e per il 95% degli italiani è importante sapere che i prodotti – alimentari e non – che acquistano provengono da aziende e brand attenti alla sostenibilità in generale. Di conseguenza, W.K. Kellogg lancia la nuova campagna con Banco Alimentare negli store Coop: donazioni pari a 500.000 colazioni alle persone in difficoltà

                      Dalla Redazione

                      acquisti

                      Benefici nutrizionalisolidarietà verso gli altri e gusto: sono questi i tre elementi principali che, in ordine di importanza, guidano le decisioni d’acquisto dei consumatori nel nostro Paese e che vanno a comporre  “la ricetta della bontà”.

                      Ad affermarlo è la ricerca condotta da BVA Doxa per W.K. Kellogg, la gamma di cereali e snack della multinazionale Kellogg che porta il nome del fondatore e incarna appieno i valori di responsabilità sociale dell’azienda. Obiettivo dell’indagine: approfondire il concetto di “bontà” in tutti i suoi nuovi e possibili significati, nonché la percezione degli italiani nei confronti della responsabilità sociale in generale e in particolare in ambito food.

                      La “ricetta della bontà” si compone così di un mix di elementi che ognuno individua nel momento di dover fare una scelta d’acquisto di un prodotto per la prima colazione. Per il 35% degli intervistati da BVA Doxa per W.K. Kellogg, l’aspetto che più influisce è legato ai benefici per la salute. Segue la solidarietà verso gli altri (25%) che si traduce ad esempio nel sostenere, attraverso il proprio acquisto, progetti di aziende messi a segno con l’obiettivo di supportare la società o tutelare l’ambiente. Da non tralasciare, eppure meno  importante, il gusto (22%). In ultima posizione il prezzo e la convenienza, che sono ritenuti fondamentali dal 18% degli intervistati. In altre parole: buono, ma che faccia bene a me e anche agli altri.Gli italiani sembrano così sempre più attenti, e il concetto di responsabilità sociale è ormai conosciuto da 9 intervistati su 10, che hanno sentito parlare del tema. Eppure solo il 29% ne ha una conoscenza approfondita, soprattutto i giovani (acquisti38%).

                      L’emergenza Covid-19 ha avuto un impatto importante nel sensibilizzare i consumatori italiani nei confronti della responsabilità sociale: 2 italiani su 3 dichiarano di essere oggi più sensibili al tema, soprattutto al Sud e nelle Isole (73%). E ancora: per il 95% degli italiani è importante sapere che i prodotti – alimentari e non – che acquistano provengono da aziende e brand attenti alla sostenibilità in generale.

                      Non solo: otto italiani su 10 sarebbero “certamente” e “probabilmente” disposti a riconoscere un valore – ad esempio un piccolo sovrapprezzo – per comprare prodotti di brand impegnati in prima linea con iniziative e progetti ad hoc per supportare e tutelare gli altri.

                      Dalla ricerca di W.K. Kellogg emerge anche un forte interesse da parte degli italiani nel conoscere e venire aggiornati sulle diverse attività di responsabilità sociale messe in campo dalle aziende. Infatti, per il 95% del totale è importante che le iniziative vengano comunicate e il 91% è interessato a venirne a conoscenza. Soprattutto attraverso la promozione sulle confezioni (81%), in televisione (49%), sul sito dell’azienda (39%), tramite materiali nei punti vendita (37%) e sui social network (35%).

                      Per far fronte al crescente interesse dei consumatori verso prodotti in grado di offrire benefici per la salute senza rinunciare al gusto e che manifestino un impegno concreto verso l’ambiente e la società, nel 2018 Kellogg ha lanciato la gamma W.K. Kellogg, una linea di snack e cereali per la prima colazione con specifiche caratteristiche nutrizionali e aspetti valoriali distintivi. L’obiettivo del brand è quello di creare circolo virtuoso della bontà. Così, nello spirito dei valori filantropici del fondatore di Kellogg, per ogni confezione di cereali e snack W.K. Kellogg venduta in tutto il mondo, l’azienda si impegna a devolvere fino a 0,10 centesimi di euro a progetti che sostengono in maniera concreta persone e famiglie in difficoltà. In continuità con i progetti realizzati negli anni passati, Kellogg ha avviato anche una campagna in partnership con Banco Alimentare negli store Coop in diverse regioni italiane che porterà alla donazione di 500.000 colazioni ai più bisognosi.

                      La gamma W.K. Kellogg, inoltre, continua a innovarsi sia in termini di prodotto che di posizionamento. Di recente, ha lanciato la nuova brand equity che riflette appieno gli aspetti valoriali del prodotto“bontà a tutto tondo”. In altre parole: W.K. Kellogg è buono, fa bene a te e fa del bene agli altri.

                      “È interessante vedere come stia evolvendo il consumatore – commenta Elisa Tudino, brand activation lead di Kellogg Italy – e come oggi non si accontenti più di essere informato ma voglia essere coinvolto. Per questo cerchiamo di sviluppare attività davvero immersive che offrano ai consumatori la possibilità di scoprire tutti i valori e le caratteristiche del brand per far emergere tutti quegli elementi che possono essere fondamentali per le decisioni di acquisto”.

                      “Sappiamo di poter contare sul supporto di Kellogg e questa campagna ne è una dimostrazione –  afferma Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus -. Si tratta di un’azienda con valori molto forti con cui da tempo si collabora in una logica di vera e propria partnership e il loro contributo è molto importante. È confortante peraltro rilevare come si stia formando una consapevolezza dell’importanza della solidarietà sempre più forte e diffusa, non solo tra le aziende ma anche tra i consumatori. Questo ci fa ben sperare per il futuro, perché purtroppo stiamo vivendo un periodo molto difficile e avremo bisogno dell’aiuto di tutti per stare vicino a chi è in difficoltà”.

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