Dalla Redazione
Il mirtillo, il lampone, la mora, il ribes, l’uva spina, la fragola di bosco: è il mondo dei berries, uno dei segmenti della produzione ortofrutticola in maggiore sviluppo in tutto il mondo, dall’America Latina agli Stati Uniti, dall’Australia al Sudafrica, all’Europa, con Polonia, Italia e Spagna nelle prime posizioni. La produzione mondiale dovrebbe raddoppiare nei prossimi 5 anni, secondo ricerche compiute negli Stati Uniti, per rispondere ai consumi crescenti sia del prodotto fresco che di quello surgelato, utilizzato nella pasticceria e nell’industria alimentare.
Sant’Orsola è una realtà che guarda avanti, all’innovazione e ha colto nella presenza a Fruit&Veg Innovation 2017, dove sarà espositore, un’occasione importante di sviluppo dei suoi contatti italiani e internazionali. “La domanda di frutti di bosco si attesta su buoni livelli in Italia. – afferma Matteo Bortolini, direttore della cooperativa trentina, uno dei primi produttori italiani ed europei di piccoli frutti. Si tratta di una crescita continua e generale, anche se ci sono prodotti come il mirtillo, il lampone e la mora che sono maggiormente performanti e che incontrano di più il gusto dei consumatori rispetto, ad esempio, ad un prodotto quale il ribes rosso”.
Sulle prospettive di mercato nei prossimi mesi, Bortolini sottolinea: “Le prospettive sono buone: quello dei frutti di bosco è ormai un mercato destagionalizzato, per cui il consumo è ormai pressoché costante per l’intero arco dell’anno. Rimane inteso che ci sono dei periodi durante i quali i consumi aumentano: in estate, tradizionalmente la stagione di produzione italiana di questi frutti, e poi nelle varie festività, compreso il Natale. In generale, i frutti di bosco godono di un’immagine assolutamente positiva, per la componente salutistica nonché per la valenza edonistica che li caratterizza. Il consumatore cerca prodotti ‘convenience’ che rendano il consumo di frutta più semplice e appagante rispetto a quello del prodotto tal quale. E i frutti di bosco si inseriscono perfettamente in questo contesto”.
E a proposito di contesto, come si sta muovendo Sant’Orsola? “Stiamo lavorando per aumentare la produzione delle aziende socie, in termini quantitativi e qualitativi. – conclude Bortolini – Il nostro obiettivo è raddoppiare i volumi, aumentando le rese produttive degli associati e attraverso l’ingresso di nuovi soci. Il traguardo è ambizioso: assicurare la fornitura di frutti di bosco di origine italiana per 365 giorni all’anno, con prodotto proveniente dai soci”.
Copyright: Fruitbook Magazine