L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Sant’Orsola, vola a 79 milioni di euro il fatturato 2021, con un +21,5%

                      piccoli_frutti_sant_orsola_8

                      Sant'Orsola, per i mirtilli c'è anche la linea a residuo zero

                      Il bilancio 2021 della cooperativa Sant’Orsola di Pergine Valsugana (Tn) registra numeri positivi: forte incremento del fatturato, che arriva a 79 milioni di euro (+21,5% sul 2020), del liquidato ai soci e del patrimonio. L’utile si è attestato a 344 mila euro. Rieletto alla presidenza Silvio Bertoldi, in carica dal 2008. Hanno giovato gli effetti positivi generati dalla riorganizzazione completa della cooperativa, ideata negli anni scorsi e in buona parte realizzata. I più significativi sono l’ingresso in azienda di nuove risorse umane, il nuovo stabilimento nel Villaggio dei Piccoli Frutti, il rinnovo degli impianti, l’ampliamento del mercato, la capacità produttiva di durata annuale, il potenziamento di settori strategici. San’Orsola beneficia inoltre della costante crescita dei volumi di vendita di fragole e frutti di bosco, mirtilli, lamponi, more e ribes. Dopo il mirtillo a residuo zero, in arrivo entro l’estate anche un altro frutto di bosco a residuo zero

                      Dalla Redazione

                      piccoli_frutti_sant_orsola_8

                      Sant’Orsola, per i mirtilli c’è anche la linea a residuo zero

                      È un bilancio con i fiocchi quello chiuso a fine 2021 della società cooperativa agricola Sant’Orsola di Pergine Valsugana (Tn) nonostante gli effetti pandemici, i ben noti fenomeni climatici avversi della scorsa annata e la concorrenza internazionale sempre più agguerrita. È il migliore dell’ultimo decennio, dati alla mano. Approvato all’unanimità dai soci che hanno affollato nel tardo pomeriggio di sabato 9 aprile l’auditorium del Villaggio dei Piccoli Frutti per l’assemblea annuale ordinaria convocata dal presidente Silvio Bertoldi in presenza, per tornare alle buone prassi assai apprezzate dai produttori della cooperativa. Due dati su tutti: il fatturato complessivo aziendale del 2021 ha raggiunto i 79 milioni di euro, pari ad un incremento del 21,5 per cento sul 2020. Quello caratteristico del settore piccoli frutti è aumentato del 18 per cento nel medesimo periodo.

                      Tra i fattori che hanno contribuito all’esito positivo dell’annata – si legge in una nota rilasciata da Sant’Orsola – spiccano il coraggio e la fedeltà aziendale di tutti i soci che non si sono lasciati scoraggiare dai pur rilevanti aspetti esterni negativi del 2021. Hanno giovato molto gli effetti positivi generati dalla riorganizzazione completa della cooperativa, ideata negli anni scorsi e in buona parte realizzata. I più significativi sono l’ingresso in azienda di nuove risorse umane, il nuovo stabilimento nel Villaggio dei Piccoli Frutti, il rinnovo degli impianti, l’ampliamento del mercato, la capacità produttiva di durata annuale, il potenziamento di settori strategici e la capacità di interpretare ed anticipare l’andamento del settore e di reagire di conseguenza.

                      Altri dati salienti di bilancio consentono di leggere la capacità della cooperativa di controllare e governare i costi in tempi calamitosi, allo scopo di aumentare il liquidato ai soci. Infatti, pur a fronte di un aumento dei costi complessivo pari all’11 per cento nel 2021, l’incremento del fatturato del settore caratteristico aziendale ha consentito di riservare ai soci una significativa remunerazione, cresciuta del 6,8 per cento rispetto al 2020. Ingente l’incremento del patrimonio netto aziendale passato da 8,6 milioni del 2019 a oltre 13 milioni di euro nel 2021, aumento capace di sostenere gli investimenti che seguiranno e le previsioni a lungo termine elaborate da Sant’Orsola, tese ad aumentare la produzione e la sua qualità. Assai consistente anche l’aumento del margine operativo lordo con conseguente forte rafforzamento della società, che ha voluto inserire in bilancio anche un utile, seppure contenuto, pari a 343.650 euro.

                      L’operato di Bertoldi, presidente della cooperativa Sant’Orsola dall’ottobre 2008, è stato applaudito dall’assemblea dei soci. Ha saputo guidare l’azienda riscattandola dalle difficoltà del passato rafforzando la sua posizione di leader italiana del mercato, sia per produzione sia per vendita, riuscendo a consolidarla fino a garantire ai soci tangibili prospettive di futuro. Durante il suo mandato si registra anche la realizzazione del nuovo stabilimento nel Villaggio dei Piccoli Frutti.

                      Sant-Orsola-BERTOLDI-BORTOLINI_09.04.2022

                      Silvio Bertoldi e Matteo Bortolini di Sant’Orsola durante l’assemblea del 9 aprile 2022

                      Tutto ciò in un mercato nazionale ed internazionale che aumenta di continuo registrando la costante crescita dei volumi di vendita di fragole e frutti di bosco, mirtilli, lamponi, more e ribes. La sottolineatura è del direttore generale Matteo Bortolini, intervenuto per informare a tutto tondo i soci sull’andamento del mercato italiano ed internazionale e sulle novità della cooperativa. Tra queste, certo non ultima per importanza la rivoluzione interna in corso che sta aggiornando e innovando il sistema di campionatura della frutta conferita, capace tra l’altro di rifondare dalle radici lo spirito genuino della mutualità dei soci produttori. Tra i dati segnalati dal Bortolini l’aumento del 22 per cento dei consumi di frutti di bosco in Italia (Osservatorio GfK Consumer Panel) e il trend per il 2022 e per gli anni seguenti previsto dagli analisti ulteriormente in crescita, sempre che gli effetti dovuti ai rincari delle materie prime e quelli indotti dalla guerra in corso in Ucraina non obblighino il mercato a flettere verso il basso.

                      La produzione italiana di settore non tiene il passo dei consumi, sicché l’Italia è diventata un importatore abituale di frutti di bosco durante tutto l’anno. Dal canto loro, i consumatori sono sempre più esigenti, richiedono infatti sempre più qualità e sostenibilità dei frutti e nel loro confezionamento. In tema, proprio il mirtillo a residuo zero di Sant’Orsola ha ricevuto il 4 aprile a Milano il premio nazionale Prodotto dell’Anno 2022 per l’innovazione e per la sostenibilità, riconoscimento decretato dalla scelta di un campione di 12 mila consumatori organizzato da ente terzo. Il mirtillo residuo zero è frutto della costante e pluriennale attività di ricerca e sperimentazione praticata dal nucleo dedito al miglioramento costante dei frutti Sant’Orsola nel suo campo sperimentale e con la collaborazione dei soci.

                      Sant’Orsola prevede di immettere nel mercato entro la primavera un altro frutto a residuo zero di largo consumo e molto richiesto. Prosegue anche in questa modalità il processo continuo che la porta sempre più a distinguersi dalla concorrenza ed a diversificare il prodotto per consolidare il marchio. Un particolare ringraziamento in assemblea è andato a Flavio Eccher, componente uscente del consiglio di amministrazione, per l’importante contributo dato alla cooperativa durante il suo pluriennale mandato.

                      Copyright: Fruitbook Magazine