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                      Scoperta la truffa della frutta esotica in un mercatini a km zero del veronese

                      mercatino km 0
                      Nel mirino un’azienda agricola che al mercatino di Cerea, in provincia di Verona, esponeva ananas. Stando alla normativa, i trasgressori riceveranno una multa di oltre 5mila euro per la vendita di prodotti non autorizzati in aree pubbliche

                       

                      mercatino km 0Mandarini e ananas, frutta esotica coltivata generalmente al Sud, in esposizione nel mercato di Campagna Amica promosso dal Consorzio Veronatura a Cerea, in provincia di Verona. La pianura veronese in grado di produrre frutta esotica? Assolutamente no: quella messa in scena nei giorni scorsi – e probabilmente già da mesi – è stata invece una truffa ai danni dei consumatori, come purtroppo hanno rilevato gli agenti della polizia locale di Cerea.

                       

                      Nel mirino, il banchetto di un’azienda agricola di Oppeano, che di piantagioni di anans ovviamente non ne ha. Gli ambulanti hanno provato a giustificare la presenza dei cesti affermando che non erano in vendita, ma i vigili hanno appurato la presenza del cartellino con tanto di prezzo che ha lasciato ben poco spazio all’immaginazione. Stando alla normativa, i trasgressori riceveranno una multa di oltre 5mila euro per la vendita di prodotti non autorizzati in aree pubbliche.

                       

                      I mercati di Campagna Amica sono completamente estranei ai fatti dal momento che, per regolamento, sulle bancarelle devono essere venduti solo prodotti agricoli italiani, provenienti dai territori regionali e quindi rigorosamente a km zero.
                      «Dispiace», ha detto al quotidiano L’Arena il sindaco Paolo Marconcini, «che un’importante opportunità data alle aziende agricole, come quella dei mercati a chilometro zero, sia sfruttata impropriamente». «Continueremo a vigilare sui prodotti venduti», prosegue il primo cittadino, «per tutelare i consumatori». «Da tempo», continua Giorgio Bissoli, consigliere comunale con delega all’Agricoltura e presidente dell’associazione «Azione Rurale, «ricevo segnalazioni e proteste da parte di altri commercianti del settore ortofrutticolo, titolari di negozi che pagano tasse salate e che devono fare i conti con una concorrenza sleale a cui è bisogna mettere fine».