Delle coppie di gemelli monozigoti cambiano dieta e stile di vita per otto settimane in un esperimento scientifico unico, pensato per esplorare l’impatto di alcuni alimenti sull’organismo. Sta già facendo discutere la nuova serie di Netflix “Sei ciò che mangi: gemelli a confronto”, disponibile dal 1° gennaio, che esplora i rischi e i benefici legati alle diverse diete seguite dalla società moderna, con un’attenzione speciale all’alimentazione vegana, giudicata – dati alla mano – più salutare e sostenibile per il Pianeta

Dalla Redazione

Nel mese dedicato al veganesimo Netflix serve in tavola il piatto perfetto, condito da una buona dose di ambientalismo e animalismo. Primo gennaio 2024: prende il via Veganuary e la piattaforma di streaming americana lancia “Sei ciò che mangi: gemelli a confronto”, una docu-serie di quattro puntate che, basandosi su un esperimento effettuato su delle coppie di gemelli, dimostra come l’adozione di uno stile alimentare rispetto a un altro possa influire sulla salute e sulla salvaguardia del Pianeta. L’assunto, come è facile immaginare, è che una dieta priva di proteine animali è più salutare e sostenibile di una dieta onnivora.

L’esperimento

Lo studio realizzato per girare “Sei ciò che mangi” coinvolge 22 coppie di gemelli monozigoti – che condividono quindi lo stesso patrimonio genetico – che seguono due regimi alimentari completamente opposti per otto settimane. Le coppie di protagonisti – nella serie ne vediamo solo quattro – sono di età, etnia e genere diversi e per due mesi vengono seguite da un team di medici, specialisti, genetisti e personal trainer, per constatare come l’organismo di ciascun fratello cambi nel corso di due mesi. Alcuni gemelli abbracciano una dieta vegana, eliminando carne e derivati animali, mentre altri optano per una dieta onnivora ma altrettanto sana, che include carne, pesce, uova, latte e derivati. Il fine dell’esperimento è determinare quale delle due diete sia migliore in termini di benessere e salute.

Alla base del confronto ci sono elementi scientifici – e quindi inconfutabili – come peso, massa grassa e magra, grasso viscerale, libido, resistenza, età biologica e attività cerebrali dei propri partecipanti. A partire dal secondo episodio i partecipanti che seguono una dieta vegana iniziano a sperimentare trasformazioni positive significative nel loro corpo e nel loro stato di salute. Alla fine la serie arriva a un verdetto inequivocabile: la dieta vegana si dimostra superiore, prevalendo sul regime alimentare onnivoro su tutti i punti di vista.

Guerra alla carne?

Tralasciando il dibattito tra dieta onnivora e vegana, il documentario intende scuotere le menti e sensibilizzare i propri spettatori su uno stile alimentare più sano e lontano dall’abuso di cibi trattati e di origine animale. Un miglioramento della propria dieta, infatti, non solo fa bene al corpo e alla mente, ma è anche un atto di responsabilità verso un ecosistema terrestre già in precario equilibrio.

In particolare, poi, la serie di Netflix si rivolge al pubblico americano, mettendo in luce come gli effetti di una dieta come quella diffusa nella popolazione degli Stati Uniti, basata sull’assunzione di carni trattate e fast-food, possano ripercuotersi negativamente sia sulla salute che sull’ambiente. Nel corso del documentario viene infatti rimarcato come in America troppe persone stiano morendo a causa di malattie legate all’alimentazione e come la qualità del cibo stia crollando a ritmi vertiginosi.

La docu-serie di Netflix include dichiarazioni provocatorie che evidenziano gli impatti ambientali e per la salute legati al consumo di carne, affrontando anche il tema del benessere animale e della produzione di carne su larga scala: sul web il dibattito su questi temi è già accesso.

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